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Archivio della categoria 'Mayors for Peace'

Il risultato elettorale del Kurdistan iracheno

2 agosto 2009 Pubblicato da roberto

Si sono svolte le elezioni nella regione del Kurdistan iracheno.Da Susanna Agostini, presidente della commissione Pace del comune di Firenze riceviamo questo comunicato, che è anche un saluto ai governanti iracheni.

“Un risultato che testimonia la volontà di superare la situazione di guerra”. La presidente della commissione Pace Agostini commenta il risultato elettorale del Kurdistan iracheno.

Si sono svolte, nel Kurdistan iracheno, le elezioni presidenziali e parlamentari. Circa 2 milioni e mezzo erano chiamati a votare per il rinnovo dei 111 parlamentari e per scegliere il presidente della Regione autonoma del nord dell’Iraq. Dalle urne è uscita la conferma del radicamento territoriale dei due principali partiti storici dell’area, l’Unione Patriottica del Kurdistan (PuK) di Jalal Talabani e il Partito democratico del Kurdistan (PdK) di Masoud Barzani, nell’occasione riconfermato presidente.
“Salutiamo con soddisfazione questa vittoria delle forze politiche storiche del Kurdistan e dei loro rappresentanti istituzionali – commenta Susanna Agostini presidente della commissione Pace e Relazioni Internazionali -. A loro ci legano le iniziative che in questi anni il Comune di Firenze ha portato avanti, grazie anche al coinvolgimento nel percorso istituzionale di disarmo nucleare Mayors for Peace. Queste elezioni evidenziano una realtà che sta cercando lentamente di mettersi alle spalle gli anni della guerra. La conquistata autonomia politica impone scelte coraggiose, difficili. Offrire prospettive alle nuove generazioni in una terra priva delle necessarie infrastrutture per affrontare le sfide della globalizzazione”. “Siamo attenti osservatori degli eventi politici istituzionali di questo paese – aggiunge Agostini –. Sono nove i sindaci iracheni che, grazie al nostro tramite, hanno aderito all’organizzazione internazionale Mayor for Peace. Le gravi conseguenze subite, oltre le morti, per bombardamenti chimici e batteriologici del 1988 in Kurdistan. Ancora oggi provocano danni alla salute perciò a Nagasaki il 9 di agosto per il 65 anniversario della seconda bomba atomica ci sarà presente anche il Sindaco della città martire di Halabja”.
           Summit di Pianosa “Nel 2006 una missione istituzionale promotrice di solidarietà è partita dalla nostra città verso il Kurdistan Iracheno, su proposta dell’associazione International Peace Bureau–Italia. Protagonisti e copromotori sindaci di altre città martiri italiane, come Marzabotto. Da allora si sono susseguiti incontri bilaterali, per elaborare progetti concreti, azioni condivise di ricostruzione e formazione per differenti risultati di sviluppo sociale culturale e di opportunità di pace in quel paese. Dalla realizzazione di tre ospedali di alta specializzazione, pediatrico, oncologico e pneumatologico, a Sulaymanyia che sono ormai in fase avanzata alla richiesta di un patto di amicizia da parte del rappresentante del consiglio comunale della capitale Erbil. Città che gode, come Firenze, del riconoscimento di Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO” conclude la presidente Agostini. (mf)

31.07.2009

Nota: Segnaliamo anche alcuni articoli “di opposizione”. Ma proprio da qui, scopriamo come sia cresciuta, in un certo senso, la democrazia.

Da PeaceReporter: La legge del clan

Da OsservatorioIraq: In Kurdistan, l’opposizione avanza e rompe il monopolio dei due partiti di governo

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Nucleare: tre buone notizie?

26 aprile 2009 Pubblicato da roberto

Grazie alla segnalazione del prof. Angelo Baracca, nostro Socio onorario e membro del Comitato scientifico di IPB-Italia, riportiamo la traduzione in italiano di un comunicato proveniente dall’organizzazione francese “Action des Citoyens pour le Désarmement Nucléaire (ACDN)“. Possiamo dare un po’ di spinta alle nostre flebili speranze di disarmo concreto?

Alla vigilia del 23° anniversario dalla catastrofe nucleare di Chernobyl, apprendiamo tre buone notizie per il futuro del pianeta e la salute dei suoi abitanti. La prima è venuta da Strasburgo: Il Parlamento europeo ha adottato  lo scorso 24 aprile, con una schiacciante maggioranza (271 voti a favore, 38 contro, 29 astensioni) un rapporto dalla sua Commissione per gli affari esteri (detto “Report Beer”), che raccomanda al Consiglio europeo di “adoperarsi per l’eliminazione di tutte le armi nucleari da ora al 2020″ proponendo come strumenti concreti di attuazione il “Modello di Convenzione sulle armi nucleari” e il “Protocollo Hiroshima-Nagasaki” proposto dalla Campagna dei “Mayors for Peace”, entrambi sostenuti dal network globale “Abolition 2000″. La data del 2020, aggiunta con un emendamento al “Report Beer”, precisa nel tempo l’obiettivo fissato dal Presidente Obama nel suo discorso del 5 aprile a Praga.

La seconda buona notizia arriva da Roma, dove, lo stesso 24 aprile, negoziatori russi e americani si sono mostrati, dopo una giornata di discussione, molto ottimisti circa l’esito degli imminenti colloqui Russo-americani che cercano di sostituire, prima della fine di quest’anno, il trattato START con un altro trattato che spinga ulteriormente alla mutua riduzione delle armi nucleari strategiche.

La terza è venuta dal Belgio, dove il Parlamento ha recentemente adottato all’unanimità una legge che vieta la fabbricazione, l’uso, il trasferimento e lo stoccaggio di tutte le armi contenenti uranio impoverito, legge che entrerà in vigore il 21 giugno. Le polveri di uranio derivanti dall’uso di queste armi (notoriamente usate in Iraq, nei Balcani, in Afghanistan e forse di recente a Gaza) sono una fonte di catastrofe sanitaria.

Il Belgio è il primo paese a interdire queste armi. Ci si può aspettare un effetto trainante.

La resistenza da alcune autorità, tuttavia, adombra queste prospettive.

A Parigi, il Presidente della Repubblica mantiene il suo attaccamento all’idea di una forza d’attacco, né dice nulla sulla presenza di armi con uranio impoverito in Francia, e tenta di esportare dappertutto le centrali nucleari “per uso civile”, senza considerazione sugli immensi rischi che ciò comporta, esemplificati da Chernobyl e aggravati dal rischio di proliferazione. A Ginevra, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) resta legata a l’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA), da un accordo del 1959 che impone silenzio e menzogne sui rischi radioattivi. Così l’OMS imputa meno di 60 morti per l’incidente di Chernobyl, quando decine di esperti internazionali citati da Greenpeace International nel 2005 ne hanno attribuito quasi 200.000. A Gaza infine, tre mesi dopo il suo impegno in tal senso, l’AIEA non ha ancora inviato nessuno che indagasse sull’eventuale uso di armi radioattive durante l’operazione israeliana denominata “Piombo Fuso”.

Conoscendo che il pianeta è minacciato da più di 25.000 armi nucleari totalmente inutili, da milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi, e 438 reattori nucleari che non producono nemmeno il 3% dell’energia totale consumata nel mondo, “è assurdo aspettare una nuova Hiroshima o Chernobyl per avviarsi verso l’unica strada sensata: quella che porta verso l’Europa e un mondo senza armi o centrali elettriche nucleari”.

N.B. L’ACDN invita gli elettori europei a votare solo per i candidati che s’impegneranno in tal senso.

Action des Citoyens pour le Désarmement Nucléaire (ACDN)

31, Rue du Cormier – 17100 - SAINTES

Tel : 06 73 50 76 61

http://www.acdn.net/

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La lunga ombra del sole di Hiroshima

17 aprile 2009 Pubblicato da roberto

Dopo un periodo di stasi, nel mese di dicembre 2008 la mostra itinerante fotografica e multimediale è sbarcata in Sicilia! Dal Comune di Agrigento riprende il suo percorso che la vedrà toccare, nello spazio di due anni, numerose località dell’isola.

Qui di seguito un breve aggiornamento alla data dell’articolo.

La mostra e’ giá stata ospitata in diversi Comuni della provincia di Agrigento. Il 1 Maggio sara’ a Raffadali . Seguiranno Realmonte, Siculiana, Sciacca e Palma di Montechiaro. Nel mese di giugno sara’ nella provincia di Caltanissetta e, via via, nelle altre province.

Pubblicheremo quanto prima un calendario completo del percorso.

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Cronache dal tappeto volante

9 dicembre 2008 Pubblicato da roberto

Da un amico sul suo tappeto volante ecco arrivare una storia piena di storia. Son cronache di un viaggio, e insieme, pagine dal passato quali avremmo voluto leggere da ragazzi a scuola (e sarebbero state più divertenti, chissà). Il tutto intrecciato su un filo conduttore, che parte dalla Mission del 2006 dei “Sindaci per la Pace” nel Kurdistan iracheno e si snoda su eventi più recenti ma con svolte improvvise, flashback che raccontano di epoche di millenni addietro - e qui la stessa tradizione mesopotamica s’intreccia a sua volta con miti e racconti biblici, perché sì, proprio questa terra così martoriata ora dalla guerra, è la stessa culla che vide nascere la nostra civiltà.

Andrea l’autore, compagno di viaggio in quella Mission incredibile - fummo quasi un cuneo scalfittore della cronaca tenebrosa da cliché usurato di un Irak impossibile da domare - che dalle vicende di quei giorni ha saputo macinare piano piano, prima con gli articoli snocciolati nel Web e adesso svelando il suo percorso tutto insieme su carta stampata di agevole lettura.

Ed ecco allora le numerose immagini che fanno da contorno al sapiente intreccio, ecco la prosa mai stucchevole ma che guida il lettore in un percorso quasi iniziatico. Ecco la storia nella storia dei tanti viaggiatori che fin dai tempi antichi hanno voluto scandagliare l’inconosciuto, scoprendo oltretutto che ciò che valeva la pena scoprire, non era solo ciò che era intorno ma soprattutto la sfida e la conoscenza dell’intimo di sé.

Una sorpresa da mettere sotto l’albero? Può essere un’idea. Un regalo comunque semplice ma prezioso come tutti i racconti vissuti che stimolano la mente e la fantasia ed aprono ad orizzonti diversi oltre la staticità del quotidiano.

coperta-tappetovolante

Cronache dal tappeto volante
Il Kurdistan tra passato e presente
Andrea Misuri; Diple Edizioni

Nota: Appuntamento per sabato 13 dicembre a Campi Bisenzio (FI)! A Villa Rucellai, alle 16, la presentazione del libro. Intervengono Nadia Conti e l’autore Andrea Misuri.

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Una sera a Marzabotto

23 settembre 2008 Pubblicato da roberto

La “Festa della storia”, incontro organizzato dal Comune di Marzabotto (BO) il 19 settembre scorso, ha trovato un pubblico attento alla visione del documentario “Omar”, la vicenda di un sopravvissuto curdo, profugo e residente da anni in Italia, inframmezzata con le immagini già conosciute della Mission dei Mayors for Peace di due anni fa nel Kurdistan iracheno.
Il dibattito che è seguito, ha approfondito molti aspetti della vita e delle aspettative del Kurdistan di oggi.

Nota: N.B. Leggi l’articolo nel sito casamia.org!

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