16 luglio 2005 Pubblicato da roberto
Illustrata egregiamente dalla matita di Mauro Biani, ecco una lettera aperta, all’indomani degli attentati di Londra, ai musulmani residenti in Italia.
“Cari amici, care amiche, vi scriviamo, pensiamo, a nome di milioni di persone, di quei milioni di uomini e donne che nel nostro paese si sono opposti e si oppongono alla guerra. Vi scriviamo per offrire la nostra solidarietà dopo il terribile attentato di Londra. Pensiamo che queste bombe colpiscano anche voi.”
E’ un appello alla consapevolezza che non possono dirsi “islamiche” le bombe che hanno insanguinato Londra, e che l’azione dei fanatici che le hanno esplose si ripercuoteranno anche su di loro. Nessuno di noi desidera una escalation della “guerra santa” da più parti invocata; e compito degli umani civili e maturi, a qualsiasi religione appartengano, dev’essere proprio questo, impedire che l’odio accechi le coscienze, lavorare sempre più per la convivenza pacifica e la valorizzazione delle risorse di umanità che ci accomunano.
Nota: Leggi la lettera-appello, dal sito di Mauro Biani, che riporta direttamente nel sito di “Un ponte per”.
E firma anche tu la lettera, cliccando nel link in basso della pagina raggiunta, e inserendo i tuoi dati.
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16 luglio 2005 Pubblicato da roberto
Riporto le pagine apparse su due quotidiani, all’indomani della presenza al Palazzo di Vetro della delegazione di IPB-Italia, all’importante incontro sulla revisione del Trattato di non proliferazione nucleare, a cui in rappresentanza del sindaco di Fusignano ha partecipato… un bambino!
Il figlio della nostra Presidente ha avuto il grande onore di parlare all’Assemblea, davanti al Segretario Generale Kofi Annan, al sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi e ai rappresentanti di tutte le nazioni.
Qui la foto della manifestazione a New York, svoltasi in contemporanea all’assemblea, e le pagine di giornale che raccontano l’esperienza di Gianandrea Barattoni.
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11 giugno 2005 Pubblicato da roberto
Riceviamo da Massimo Toschi, nostro amico e Socio nonché funzionario a New York al Palazzo di Vetro, la bella piccola ma grande notizia: il suo videopoema “From whom the sirens toll” (”Per chi suona la sirena”) - tratto dall’omonima favola già premiata alla prima edizione del concorso letterario di Lugo - ha ricevuto il secondo premio nella sezione “Documentary (non professional)” al Thunderbird International Film Festival nello Utah.
Da tutti noi un messaggio di congratulazioni e di particolare apprezzamento per la sua creazione; e una certezza, nel pensiero che sensibilità e competenza, seminate nel profondo dell’umano, possono portare ancora, a loro tempo, buoni frutti, nella terra martoriata del nostro piccolo pianeta.
Nota: Il sito web di Massimo Toschi che contiene il videopoema fruibile online:
http://www.massimotoschi.com
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10 giugno 2005 Pubblicato da roberto
Qualsiasi fosse stato il reato per cui era stata arrestata la madre di Timor Shah, il capo dei rapitori di Clementina Cantoni, la sua liberazione in cambio di quella di Clementina mi piacerebbe vederla anche in chiave simbolica.
Come soggetto di scambio, non pericolosi terroristi o malviventi incalliti; ma una madre (malvivente anch’essa o “fiancheggiatrice” ma sempre madre); e assieme alle madri che sono protagoniste di questa vicenda - la mamma di Clementina, le vedove afghane a cui Clementina porgeva la sua umanità e il suo operato, le tante donne che in questi giorni hanno manifestato per lei - il finale dell’avventura potrebbe anche venir scritto a pieni titoli su un rotocalco di quelli strappalacrime.
Se non fosse che a fondo di tutto questo c’è sempre la vicenda dell’uomo. Dell’umano dalle tante culture e dalle tante ipocrisie. Della “guerra infinita” al terrorismo che si è dipinta così perché così ha fatto comodo. Degli orrendi crimini - e della disgregazione di popoli e culture - che da sempre, e oggi più che mai, la guerra e le guerre hanno accompagnato.
Delle tante madri che ancora piangeranno.
Bentornata Clementina! e quanto vorrei dire, bentornati tutti voi che siete ancora là, in terre di guerra e di conquista, e di odio importato e coltivato con cura. Bentornati agli eserciti imponenti di altezzoso orgoglio occidentale. Ben-tornati in patria, e finalmente - lontano dagli odii, e dai doveri di soldato che le acquietavano - le vostre coscienze vi svelino, da che parte vorrà stare d’ora in poi il cuore della vostra umanità.
Roberto Del Bianco
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31 maggio 2005 Pubblicato da roberto
Dall’associazione Pax Christi ricevo questo comunicato stampa, come appello per la liberazione della pacifista italiana Clementina Cantoni.
Ho voluto pubblicare anche qua il comunicato, per la stima che ho, nei riguardi di chi si espone con forza e per amore nei luoghi e nelle situazioni dove l’umano è schiacciato e il diritto è calpestato.
Con la speranza che Clementina ritorni presto libera e di nuovo in grado di operare nel cuore della popolazione afghana, tra gli “ultimi” che la stanno aspettando.
Comunicato stampa
Per la liberazione di Clementina Cantoni
Clementina Cantoni è una coltivatrice di speranza. Uno dei tantissimi esempi anonimi di dedizione silenziosa alla causa delle vittime e degli sconfitti. Per questo motivo la sezione italiana di Pax Christi – movimento cattolico internazionale per la pace, non tralascia in queste ore alcuna azione per contribuire alla liberazione della volontaria italiana anche ricorrendo alla preghiera che si dilata per diventare intercessione e sensibilizzando l’opinione pubblica italiana e afgana. Diventa motivo di profonda riflessione per tutti che ci ricordiamo di presenze come quella di Clementina soltanto in occasioni come queste! E diventa precisa assunzione di responsbilità far conoscere tutte le persone distribuite fin negli angoli più sperduti del pianeta, impegnate quotidianamente in mille progetti di sviluppo e di promozione della pace.
Sono volontari che hanno scelto uno stile che non cerca i gesti eclatanti ma che ha il sapore della condivisione della vita, delle amicizie … nel nascondimento della quotidianità.
Tra qualche giorno la festa della Repubblica sarà celebrata ancora una volta con una parata militare, quasi a indicare che l’Italia sia rappresentata dagli uomini delle forze armate. Noi continuiamo a ritenere che un ruolo privilegiato di rappresentanza del nostro Paese spetti proprio alle centinaia di Clementine che mettono in gioco la loro vita per vedere affermato il valore della pace e per sposare la causa delle vittime. Sarebbe bello che almeno quest’anno si rinunciasse a quella parata e si desse luogo a un corteo aperto dall’immagine di Clementina Cantoni e seguito dalla rappresentanza di tutte le Organizzazioni Non Governative, degli organi di informazione, delle associazioni e dei movimenti impegnati a promuovere la pace. È l’Italia che coltiva speranza e produce segni nuovi di un mondo segnato dalla solidarietà e non dalle violenze, dal dialogo e non dalla guerra, dall’amicizia tra i popoli e non dalle minacce di morte rappresentate dalle armi.
Pax Christi Italia
Nota: Contatti: segreteria@paxchristi.it
tel. 055 2020375
30/05/2005
ore 11,10
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