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Archivio della categoria 'Dalla Società Civile'

A volte ritornano: che sta succedendo con il riarmo nucleare?

27 ottobre 2006 Pubblicato da roberto

Da Angelo Baracca - nostro socio onorario, fisico nucleare e docente universitario - una lunga intervista raccolta da Olivier Turquet della rivista online “Buone Nuove”.

Essa fa il punto della situazione attuale. Corea del Nord, Iran, Stati Uniti - e senza dimenticare l’ingresso nel “club” di vari altri Stati nel recente e meno recente passato.
Indica i rischi di “incidenti” per errore, e le possibili strade da seguire per mobilitarsi:
“La gente deve rendersi conto che le armi nucleari devono venire arrestate prima che vengano usate, perché dopo, è troppo tardi”.

Leggi l’articolo nel sito di “Buone Nuove”

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Concluso il 17mo Congresso Mondiale IPPNW

14 ottobre 2006 Pubblicato da roberto

“SE VUOI LA PACE, LAVORA PER LA SALUTE”
E’ il titolo del documento finale (clicca su “Leggi tutto”!) scaturito dal 17° Congresso Mondiale dell´Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW), tenutosi a Helsinki tra l’8 e il 10 settembre 2006.

IPPNW (International Phisicians for the Prevention of Nuclear War) è un’organizzazione di medici e specialisti a livello mondiale che lavora attivamente per la prevenzione di futuri conflitti atomici, secondo le proprie specificità professionali.


SE VUOI LA PACE, LAVORA PER LA SALUTE

Dichiarazione del 17mo Congresso Mondiale
dell´Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare

Helsinki, Finlandia, 8-10 settembre 2006

Piu di 60 anni fa, i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki notificarono al mondo che stiamo vivendo in un tempo terribile. Piu´di 40 anni fa, medici e scienziati descrissero come una guerra nucleare ucciderebbe decine di milioni di persone indiscriminatamente, distruggerebbe intere societa´ed ecosistemi, e causerebbe cancri e danni genetici nelle generazioni ancora non nate. Nel tempo abbiamo appreso che, nel caso peggiore, uno scambio nucleare che coinvolgesse migliaia di testate nucleari causerebbe un inverno nucleare che porterebbe all´estinzione dell´umanita´.

Quasi dal momento che le prime foto di Hiroshima e Nagasaki vennero pubblicate, il popolo del mondo comincio´ad organizzarsi per richiedere che queste armi di sterminio di massa non venissero usate mai piu´. L´appello radiofonico del 1957 del dr. Albert Schweitzer di protesta contro le armi nucleari – che lui chiamo´la sua Dichiarazione di Coscienza – getto´le basi mediche e morali per l´abolizione delle armi nucleari e della guerra stessa.

Mentre l´IPPNW riunisce il suo 17mo Congresso Mondiale ad Helsinki, le scelte tra guerra e migliori percorsi di pace, salute, e sicurezza per il popolo di tutto il mondo – addirittura la stessa sopravvivenza dell´umanita´ sulla terra – sono tanto urgenti come non sono mai state fin dalla fine della Guerra Fredda.

Il Medio Oriente ha appena sofferto un altro parossismo di guerra, il cui risultato e´stato che le popolazioni di ogni parte di questo conflitto che dura da decadi sono state I reli perdenti. L´Iraq e´caduto nel caos come risultato di una guerra preventiva e di occupazione basata sul falso clamore che l´Iraq avesse armi di distruzione di massa. Piu´di 100.000 persone – soldati e civili – hanno gia´perso le loro vite per quella guerra illegale; sono stati sperperati centinaia di miliardi di dollari che avrebbero potuto essere investiti in salute reale e sicurezza per la regione e per il mondo; ed il quotidiano gran numero di colpiti continua ininterrottamente.

La polarizzazione tra il Nord globale ed il Sud globale – una delle cause maggiori di guerra del nostro tempo – si manifesta in grosse iniquita´ nelláccesso alla salute, all´educazione, alla protezione dell´ambiente, ad un progresso economico sostenibile, ed alla sicurezza per miliardi di persone nel mondo. Queste iniquita´esacerbano I conflitti e conducono alla militarizzazione, alla violenza armata, ad atti di terrore, alla guerra. La violenza causata da piccole armi, infatti, e´uno dei principali problemi di sanita´pubblica, e costa decine di migliaia di vite causando centinaia di migliaia di feriti ogni anno in ogni parte del mondo. Una delle chiavi per risolvere I problemi di un equo, sostenibile e pacifico sviluppo globale sara´ assicurare che I paesi in via di sviluppo e quelli sviluppati abbiano accesso e risorse energetiche pulite, sicure e rinnovabili. L´energia nucleare, che e´inestricabilmente legata alle armi nucleari, deve essere nel tempo abbandonata insieme ad esse in quanto rischio inaccettabile per il futuro.

Come medici, noi siamo obbligati a prevenire la guerra e ad agire per il ristabilimento di condizioni di sicurezza globale fondate salla salute e sui diritti umani. Comunque, lóbiettivo preminente che ha definito la missione dell´IPPNW per piu´ di 25 anni rimane immodificato. Noi non vediamo segnali secondo cui gli Stati Nucleari intendono eliminare le proprie armi nucleari, come si sono impegnate a fare con l´Articolo VI del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT), e come ha affermato la Corte Internazionale di Giustizia dicendo che sono obbligati a farlo dal diritto internazionale. Al contrario, alcuni Stati Nucleari adesso parlano apertamente dell´uso in battaglia di armi nucleari. Questa minaccia porta molti paesi ad acquisire proprie armi nucleari come deterrente ed aumenta il rischio del terrorismo nucleare.

L´abolizione delle armi nucleari e´un obiettivo imperativo per la sicurezza umana che non puo´piu´essere rimandato. Gli Stati Nucleari e gli Stati non nucleari debbono giungere insieme senza altri ritardi all´avvio di negoziati per una Convenzione sulle Armi Nucleari.

La sicurezza degli USA aumenterebbe enormemente in un mondo senza le armi nucleari, ed essi dovrebbero provvedere a dotarsi di una leadership necessaria a raggiungere tale scopo. La Russia, invece di sperperare risorse su nuovi missili a testata multipla destinati a superare le difese missilistiche degli USA, dovrebbe unirsi agli USA per fondare pienamente e sviluppare un programma di smantellamento che distrugga le proprie armi nucleari rimanenti e per mettere in sicurezza tutti I materiali fissili in modo che siano impossibili da raggiungere da parte di terze parti.

La Gran Bretagna, invece di rimpiazzare la sua forza sottomarina di missili Trident con un nuovo sistema strategico di armi nucleari, deve dichiararsi il primo Stato non nucleare dei cinque originali che diventa uno stato non nucleare, diventando esempio morale per tutti gli altri. La Francia, che ha recentemente dichiarato che non esiterebbe ad usare armi nucleari in risposta al terrorismo, deve abbandonare I piani per un nuovo missile nucleare a lungo raggio e mostrare una leadership morale nel rendere l´Europa una zona libera da armi nucleari. L´Unione Europea, invece che continuare a vivere con le contraddizioni esistenti tra politica nucleare della NATO e le obbligazioni dell´Articolo VI per gli stati europei, deve decidere la rimozione delle armi nucleari tattiche USA dal suolo europeo, e la fine delle politiche nucleari che hanno evaso lo spirito, se non la lettera, del NPT. India e Pakistan, invece che accelerare la corsa alle armi nucleari che, a dir poco, priverebbe le loro economie di risorse vitali per il servizio sanitario, l´educazione e lo sviluppo, e che peggio potrebbe portare la regione ad essere un grande deposito di scorie radioattive, debbono rinunciare alle armi nucleari e sviluppare una leadership comune che porti a stabilire una zona libera da armi nucleari in Asia Meridionale. Israele, inveve di continuare a tenere celato il proprio arsenale nucleare dietro una politica di silenzio, dovrebbe eliminare le sue armi nucleari come parte di un insieme per creare una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente. La Repubblica Democratica della Corea del Nord deve abbandonare la sua futile richiesta di sicurezza dietro un arsenale nucleare e riabbracciare il Trattato di Non Proliferazione Nucleare. L´Iran deve dare al mondo inequivocabili assicurazioni di non avere intenzione di acquisire armi nucleari, ed il resto del mondo deve lavorare con l´Iran per assicurare che I propri bisogni di legittima sicurezza siano raggiunti.

Il mondo e´sfuggito fortunatamente alla catastrofe nucleare durante la Guerra Fredda. Non saremo cosi´ fortunati nel 21mo secolo se non fronteggeremo la sfida che abbiamo di fronte fin dal 9 Agosto 1945. Come Premio Nobel per la Pace e come federazione di medici che capisce che l´abolizione delle armi nucleari e´medicina preventiva su scala globale, noi richiediamo con urgenza agli Stati Nucleari – ed a quelli che flirtano con l´ambizione di diventare Stati Nucleari – di liberare il mondo dai nostri sei decenni di incubo nucleare.
Nota: Il sito ufficiale dell’International Phisicians for the Prevention of Nuclear War: http://www.ippnw.org
Il sito della sezione italiana di IPPNW: http://www.geocities.com/ippnwitalia
If you want peace, work for health!
The original statement: http://www.ippnw.org/HelsinkiCongressStatement.html

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Da RAINEWS24, un nuovo “scottante” servizio

9 ottobre 2006 Pubblicato da roberto

“GAZA. FERITE INSPIEGABILI E NUOVE ARMI”
a cura di Flaviano Masella e Maurizio Torrealta
Mercoledì 11 Ottobre ore 1.43 su Rai News 24 e Giovedì 12 alle 7.36 anche su RaiTre.
“Leggi tutto” per l’orario delle ulteriori repliche.

L’inchiesta è nata dall’allarme lanciato a metà luglio da alcuni medici degli ospedali di Gaza che hanno trattato per la prima volta ferite inspiegabili che hanno portato all’amputazione di un arto inferiore in almeno 62 casi. I medici hanno chiesto più volte aiuto alla comunità internazionale per comprendere le cause di queste strane ferite che presentavano piccoli frammenti, spesso invisibili ai raggi x e inspiegabili recisioni provocate dal calore negli arti inferiori.

Diversi articoli sono apparsi nella stampa internazionale e nazionale.
Dopo una lunga ricerca il nucleo inchieste di Rai News 24 ha individuato la possibile causa di questi effetti: si tratterebbe di una arma nuova che viene sganciata da aerei droni, senza pilota, e viene teleguidata con precisione sull’obbiettivo fissato.
L’arma, secondo la rivista militare “Defence Tech”, viene chiamata DIME che significa “Dense Inert Metal Esplosive” si tratta di un involucro di carbonio che al momento dell’esplosione si frantuma in piccole schegge e nello stesso momento fa esplodere una carica che spara una lama di polvere di tungsteno caricata di energia che brucia e distrugge con un’angolatura molto precisa quello che incontra nell’arco di quattro metri.
Questa tecnologia si inserisce nella nuova classe di armi “a bassa letalità” che minimizzano i danni collaterali e circoscrivono in uno spazio ristretto gli effetti letali.

Alla proiezione è prevista la partecipazione del Vice Ministro con delega al Medio Oriente Ugo Intini e rappresentanti della stampa internazionale e nazionale.

L’Inchiesta andrà in onda su Rai News 24:

  • MERCOLEDI alle 1.43
  • GIOVEDI alle 7.36 (anche su RaiTre)
  • VENERDI alle 9.43
  • SABATO alle 4.43; 12.13; 21.43
  • DOMENICA alle 7.13; 15.43; 23.43
  • LUNEDI alle 5.43; 17.43

L’Inchiesta è anche disponibile sul sito www.rainews24.rai.it a partire dalle 15,00 di mercoledì 11 ottobre 2006.

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A Ovada, “Testimone di pace”. In memoria di…

18 settembre 2006 Pubblicato da roberto

Riceviamo dal Comune di Ovada, a firma Raffaella Romagnolo, il racconto di una giornata intensa e vissuta con attenzione ed emozione. Parlo della prima edizione del premio “Testimone di pace” che la città piemontese, assieme all’associazione “Rachel Corrie” e con il sostegno della Provincia di Alessandria, ha voluto istituire a favore di personalità italiane e non italiane distinte per il proprio impegno nell’ambito della pace e della nonviolenza.
Questo primo anno ha visto ricordare ad esempio la memoria di quei “portatori di verità scomode” quali sono i giornalisti, scomparsi “sul campo” e a volte in circostanze ancora poco chiare, Antonio Russo, Maria Grazia Cutuli, Raffaele Ciriello ed Enzo Baldoni.

Nota: Vedi anche: L’11 settembre a Ovada (AL) il Premio “Testimone di pace”.

Grande emozione, ieri sera [11 settembre, n.d.r.] , al Teatro Splendor di Ovada, per la consegna del premio “Testimone di Pace” alla memoria di Antonio Russo, Maria Grazia Cutuli, Raffaele Ciriello ed Enzo Baldoni. Il riconoscimento, promosso dal Centro Pace Rachel Corrie e dal Comune di Ovada, in collaborazione con la trasmissione radiofonica Farenheit e con l’associazione Articolo 21, andrà ogni anno ad una personalità che si sia particolarmente distinta per l’impegno nell’ambito della pace e della nonviolenza. «Per questa prima edizione abbiamo scelto di puntare l’attenzione sull’informazione, elemento imprescindibile per una società fondata sulla partecipazione democratica dei cittadini alle scelte che li riguardano» ha spiegato Sabrina Caneva, assessore alla pace del Comune di Ovada e vice presidente del Centro Pace Rachel Corrie. E di«un’ informazione attenta e consapevole, al servizio della giustizia e della verità» ha parlato anche il Presidente Napolitano nel messaggio con cui ha concesso alla manifestazione l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Un video realizzato e messo a disposizione da Primo Piano (TG3) ha restituito ai presenti le immagini dei giornalisti caduti, ripercorrendo brevemente le tappe della loro vita professionale. Sul palco si sono poi avvicendati Mario Cutuli, fratello di Maria Grazia, Paola Ciriello, moglie di Raffaele, e Alfredo Virgili, intimo amico della famiglia Baldoni. A ciascuno il sindaco di Ovada Andrea Oddone ha consegnato l’opera d’arte appositamente realizzata dall’artista Balthasar Brennesthul. «Non è il primo riconoscimento al lavoro di Raffele che ricevo, e non nascondo che è sempre molto difficile affrontare appuntamenti come questo – ha detto Paola Ciriello – ma sono contenta di essere qui. Mi ha particolarmente colpito lo spirito del premio: “testimone di pace” è anche un bel modo per spiegare a mia figlia, che ha solo sei anni, chi era suo padre». Particolarmente toccante anche il collegamento telefonico con la madre di Antonio Russo, che ha ricordato le ultime telefonate del figlio caduto nell’ottobre 2000 nei pressi di Tiblisi.
E l’emozione ha sicuramente contribuito a rendere particolarmente coinvolgente anche il dibattito che ha concluso la serata. Coordinati da Marino Sinibaldi, sono infatti intervenuti Duilio Gianmaria, Nacera Benali, Luciano Scalettari e Beppe Giulietti. Al centro della discussione la possibilità di fare buona informazione dopo l’11 settembre, in un mondo che è andato irrigidendosi su posizioni di chiusura e di netta contrapposizione. «La banalizzazione è la regola – ha ricordato la Benali – ma non ha alcun fondamento pensare ad un mondo in cui gli “islamici” si contrappongono ai “cristiani” e viceversa. Esistono complessità, differenze, ricchezze sconosciute». Il riferimento va alle espressioni più avanzate della società civile mediorientale, che si esprime in giornali indipendenti ed associazioni che operano per i diritti civili. «Una realtà completamente dimenticata dall’informazione ufficiale – ha concluso la giornalista algerina – ci si ferma a facili stereotipi e si dimenticano i numerosi colleghi che in quei paesi ogni giorno combattono battaglie durissime per conquistare spazi alla libertà di espressione e di dibattito».
Ma cosa è cambiato, nel mondo dell’informazione, dopo le Twin Towers? «E’ sicuramente diventato tutto più difficile. Il richiamo all’ordine è stato fortissimo, e soprattutto negli Stati Uniti. Bisognava “serrare i ranghi” e molte testate, anche autorevolissime, l’hanno fatto, magari pentendosene successivamente – ha sottolineato Gianmaria – ma i colleghi caduti, che questa sera abbiamo ricordato, sono quanto di più lontano da ogni forma di giornalismo “embedded”. Hanno rotto i ranghi, hanno infranto la regola non scritta secondo la quale sembrerebbe esserci differenza tra la notizia di migliaia di morti a New York e quella di migliaia di morti nel Sud del mondo». «Dal punto di vista dell’Africa ogni giorno è l’11 settembre – ha aggiunto Luciano Scalettari, che per Famiglia Cristiana segue da vicino le vicende della parte più povera del pianeta – fare buona informazione significa anche raccontare il filo doppio che lega i milioni di morti del Congo, terra poverissima, ma straordinariamente ricca di risorse, alla lega metallica che rende più efficienti le pile dei nostri telefonini». In chiusura Beppe Giulietti ha sottolineato come il lavoro sul territorio, nelle piccole comunità, nei piccoli centri, possa contribuire a disinnescare il potenziale di violenza in cui viviamo. «Possono bastare piccoli gesti, ma significativi – ha spiegato Giulietti – il 2 giugno ad Ovada ho trascorso una delle giornate più belle della mia vita politica. Ai rappresentanti delle comunità straniere che vivono da queste parti è stata consegnata una copia della Costituzione tradotta nella loro lingua. Un gesto che, da solo, abbatte cumuli di stereotipi e di cattiva informazione».

Raffaella Romagnolo

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“Ladri di bambini a Baghdad”. Una nuova inchiesta di RAINEWS24

14 settembre 2006 Pubblicato da roberto

A partire da domani 15 settembre, sul canale All-news della RAI, RAINEWS24 (via satellite e in digitale terrestre) e in replica anche su RAITRE, un’altra testimonianza di quelle “nascoste” nella difficile e ingarbugliata storia dell’Iraq.

Iraq. Su Rainews24 l’inchiesta “Ladri di bambini a Baghdad”

“A due ragazzi iracheni, di soli 10 e 11 anni, sono stati prelevati i reni. Sono casi accertati perché i genitori di questi bambini sono venuti nel nostro centro. Vi sono anche dei casi dei bambini che sono stati salvati perché gli stessi rapitori erano in contatto con un medico privato e hanno curato le ferite dei bambini dopo le operazioni di prelievo degli organi. Ad un bambino sono stati prelevati gli occhi e per far andare in porto un’operazione del genere necessariamente vi è coinvolto uno specialista.”
Alhan Tarik - I.I.W.O. Indipendent Iraqi Woman Organization

“Ladri di bambini a Baghdad” di Flaviano Masella, la prima della nuova serie di inchieste curate da Maurizio Torrealta per il canale all news della RAI, porta alla luce un’altra crisi umanitaria invisibile: un commercio di bambini che colpisce soprattutto Baghdad, un città già tanto tormentata da lasciare nell’ombra questa piaga. Sono almeno 5 ogni settimana i bambini che spariscono ma questo numero potrebbe essere molto più alto perché le ONG locali irachene non hanno statistiche sull’intero Paese.

Secondo ricercatori locali i bambini iracheni vengono venduti anche in Europa in particolare in Olanda e in Gran Bretagna attraverso i paesi limitrofi e ci sono organizzazioni internazionali che operano in collaborazione con basisti locali. E’ facile procurarsi dei documenti falsi in Iraq in questo momento per far uscire i bambini dal paese. Molte famiglie che non possono avere bambini guardano con interesse all’Iraq e all’Afghanistan perché è un mercato poco costoso. Anche l’Unicef conferma questo vero e proprio commercio di bambini che sarebbe diretto anche verso l’Europa.

L’inchiesta “Ladri di bambini a Baghdad”, di Flaviano Masella a cura di Maurizio Torrealta, andrà in onda venerdì 15 settembre alle ore 6.12 su Rainews24 e in chiaro su RAITRE.

E in replica: venerdi ore: 13.12, 21.25; sabato ore: 2.12, 7.12, 8.42, 11.12, 17.12, 23.42; domenica ore: 4.12, 8.12, 13.42, 17.42; lunedi ore: 1.12, 5.42, 11.42, 23.12; martedì ore: 2.42, 9.42, 15.42; mercoledi ore: 4.42, 12.12, 20.58; giovedi ore: 1.42, 10.42, 14.12

Inoltre l’inchiesta è visibile anche in lingua inglese e in arabo sul sito www.rainews24.rai.it <http://www.rainews24.rai.it>

Iraq. Rainews24 broadcasts a report called “Thieves of children in Baghdad”

“Two iraqi boys, aged 10 and 11, had their kidneys extirpated and those cases are true because their parents came to our center for help. There are some other stories of children who survived because their kidnappers where in contact with a private doctor who healed the children after the extirpation of the organs. One little boy had his eyes extirpated and to carry out such a surgery, usually there is the need of a specialized doctor…” Alhan Tarik - I.I.W.O. Indipendent Iraqi Woman Organization

“Thieves of children in Baghdad” filed by Flaviano Masella, is the first report of a new series edited by Maurizio Torrealta created for Rai’s all news channel. It brings to light a new humanitarian crisis which has gone unnoticed so far: the trade of children, which involves especially Baghdad, a town with many problems that does not take care of its children. Every week at least 5 children disappear, but the number could be higher since local iraqi NGOs do not have access to statistics about the whole country.

According to local researchers, Iraqi children are sold also in Europe, namely in the Netherlands and in the United Kingdom. They arrive to these countries through neighbouring countries thanks to international organizations which operate with local groups. In Iraq, it is easy to get fake documents to allow children out of the country. Many families, that are childless, look with interest to Iraq and Afganistan, because those are inexpensive markets. Unicef as well, confirms this trade of children directed towards Europe.

“Thieves of children in Baghdad” filed by Flaviano Masella and edited by Maurizio Torrealta, will be broadcasted on September 15 at 6.12 on Rainews24 and uncrypted on RAITRE.

It will be repeated on Friday at 13.12, 21.25; on Saturday at 2.12, 7.12, 8.42, 11.12, 17.12, 23.42; on Sunday at: 4.12, 8.12, 13.42, 17.42; on Monday at: 1.12, 5.42, 11.42, 23.12; on Tuesday at: 2.42, 9.42, 15.42; on Wednesday at: 4.42, 12.12, 20.58; on Thursday at: 1.42, 10.42, 14.12

The report is also available in English and Arabic on our website www.rainews24.rai.it <http://www.rainews24.rai.it>

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