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Iraq, rapite ragazze di un’organizzazione umanitaria

7 settembre 2004 Pubblicato da roberto

E’ con tristezza che ricevo la notizia del rapimento di Simonetta Pari e Simonetta Torretta, dell’associazione umanitaria “Un ponte per…”, attiva in Iraq fin dall’inizio dell’embargo USA e seguita da tempo dal sito di PeaceLink.

Anche in questa vicenda mi sorgono interrogativi, come già ebbi a pensare dopo il rapimento e l’uccisione di Enzo Baldoni. Possibile che ciò sia accaduto proprio a persone di cuore, dall’azione energica e appassionata per i deboli e gli indifesi dalle guerre e dall’ingiustizia del potere mondiale…? Non è che anche questo (come lo fu probabilmente nel caso di Ilaria Alpi) sia un metodo per “zittire” voci e presenze forse scomode, in scenari che vorrebbero non aver testimoni?

E’ anche per questo che la nostra azione, a tutti i livelli, per un mondo più umano e più giusto, deve continuare.

Facciamoci coraggio, donne e uomini dal cuore aperto, dal pensiero cosciente e dall’ideale di pace ancora acceso nelle nostre azioni… C’è sempre bisogno di noi, è ancora lontano il giorno in cui potremmo dirci disoccupati…

Qui trovate un articolo a firma Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink e membro del comitato scientifico di IPB-Italia.

Roberto Del Bianco

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A CORA WEISS IL PREMIO “COLOMBE D’ORO”

2 luglio 2004 Pubblicato da roberto

Roma, 1° Luglio 2004
LA XX COLOMBA D’ORO A CORA WEISS, PRESIDENTE DI INTERNATIONAL PEACE BUREAU.
ERA PRESENTE ALLA PREMIAZIONE IERI SERA IN CAMPIDOGLIO UNA DELEGAZIONE DI IPB-ITALIA

Articolo di Lara Alpi

cora_me_pp.jpgAd accompagnare Cora Weiss, presidente di International Peace Bureau in Campidoglio per ricevere ieri sera il premio Colombe d’Oro c’era anche la delegazione di Lugo di IPB-Italia, l’associazione, che ormai da un anno ha sede nel Comune romagnolo, rappresentata dalla sua presidente Fulgida Barattoni.

La XX edizione del Premio Colombe d’Oro, promosso dall’Archivio disarmo per la pace, ha consegnato il riconoscimento ad Hans Blix, ispettore Onu in Iraq, a Tamara Chikunova dell’associazione uzbeka Madri contro la pena di morte e la tortura, e a tre giornalisti, padre Luciano Bertazzo di Il Messaggero di Sant’Antonio, Giovanna Botteri, volto di Rai3 dall’Iraq, e a Robert Fisk, de The Indipendent. La pace è stata definita da Rita Levi Montalcini, presidente della giuria, un «bene prezioso» da costruire e non soltanto come negazione della guerra ma «come riconoscimento dei valori universali ai quali si ispirano tutte le religioni»

La presidente di IPB Cora Weiss è figura storica del movimento pacifista americano sin dagli anni ’50, molti la ricordano a fianco di Joan Baez ai tempi delle lotte contro la guerra nel Vietnam, candidata più volte al Nobel per la Pace, ha promosso un gruppo di lavoro femminile la cui attività ha portato nel 2000 alla Risoluzione S/RES/1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in favore delle donne coinvolte nei conflitti armati. Inoltre è presidente dell’Appello dell’Aja per la Pace del 1999 che viene definita dal Prof. Mario Pianta, esperto di fenomeni di globalizzazione dal basso, “la prima esperienza precursore dei social forum mondiali”, che produsse il documento «Agenda dell’Aia per la Pace e la Giustizia del 21 secolo», un piano d’azione per l’abolizione della guerra articolato in 50 punti attraverso 12 iniziative chiave fra le quali appunto la «Campagna globale di educazione alla pace», uno dei tre progetti portanti dell’IPB, con l’obiettivo di arrivare ad inserire l’educazione alla pace all’interno dei normali programmi scolastici.

Gli altri intenti sono la campagna per il disarmo e la sicurezza umana in stretta collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per il disarmo e la campagna per la realizzazione di un net globale dei movimenti per la pace. «Io ho un sogno – ha detto durante la conferenza stampa di presentazione dei vincitori – abolire la guerra, sostiuire la cultura della violenza con quella della pace o non ci sarà futuro.

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Per fare questo occorre ‘imparare la pace’ e ‘insegnarla’, promuovere lo sviluppo delle popolazioni e imporre la forza del diritto contro l’uso della forza. Soprattutto abolire le armi nucleari che sono una spada di Damocle sopra l’umanità»
Deciso e ironico come sempre lo svedese Hans Blix. Dopo aver dichiarato che «se avessimo avuto più tempo per le ispezioni le argomentazioni a favore della guerra in Iraq sarebbero state molto più deboli» ha liquidato senza mezzi termini un’eventuale presenza Onu in Iraq sotto la protezione degli Stati Uniti: «inaccettabile».

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Hiroshima 6 agosto, 58 anni dopo

6 agosto 2003 Pubblicato da roberto

Si è svolta in Giappone a Hiroshima, come ogni 6 agosto, la cerimonia per commemorare le vittime dello scoppio della prima bomba atomica, 58 anni fa.
La ricorrenza cade in un periodo che è tornato buio, per l’umanità; e mentre si addensano in modo sempre più pericoloso le nubi grigie della guerra in tutto il mondo, e già qualche nazione - non più memore di quanto gli effetti di una guerra nucleare provocherebbero per l’intero pianeta - ritiene possibile l’uso della bomba atomica nei futuri conflitti, il Sindaco della città ha inviato un appello alla pace.
Appello che non è soltanto ricordo o commemorazione; e che anzi contiene dei passi coraggiosi, dal riconoscimento che il trattato di non proliferazione nucleare rimane sempre più lettera morta a causa della politica nucleare statunitense, alla consapevolezza di quanto stia decadendo nel mondo, in termini di diritto internazionale e di sicurezza dell’umanità verso nuove catastrofi, nello scivolare rapido del mondo verso una mentalità di “guerra preventiva”.

Ma, “Le tenebre non possono essere scacciate dalle tenebre, ma solo dalla luce” e “le regole del potere sono le tenebre, le regole del diritto sono la luce”; e il Sindaco di Hiroshima ha portato un invito, a Bush, al Presidente della Corea del Nord e a tutti i Capi di stato delle nazioni dotate di ordigni nucleari, a visitare la sua città; per rendersi conto delle ferite insanabili che la Bomba ha provocato e che continua ancora oggi.

Forse è solo una voce che grida nel frastuono della pazzia del mondo; ma è una voce autorevole, che proviene dall’esperienza diretta di un popolo che ha conosciuto l’orrore della Bomba, e che non osa pensare a cosa sarà il mondo, se l’escalation nucleare arriverà a provocare, in una scala mille volte più grande, gli orrori e la catastrofe totale del nostro Pianeta.

E l’appello si conclude con il forte invito, rivolto ai Sindaci di tutte le città del mondo, a partecipare con una forte delegazione, a New York nel 2005, alla NPT Review Conference, in cui si sosterrà presso le Nazioni Unite l’avvio di una Convenzione Universale sulle armi nucleari allo scopo di imporre la loro completa eliminazione.

N.B. Clicca su questo link: http://www.city.hiroshima.jp/shimin/heiwa/declaration.html per leggere il testo completo del discorso (in inglese) e l’archivio delle commemorazioni degli anni precedenti.

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Comunicato da iPPNW sull’uso delle armi nucleari in IRAQ

20 marzo 2003 Pubblicato da roberto

L’ INTERNAZIONALE MEDICI AMMONISCE CHE L’USO DI BRUCIATORI NUCLEARI DI BUNKER (“BUNKER BUSTERS”) CAUSEREBBE MIGLIAIA DI VITTIME DA RADIAZIONI.

Washington,DC – L’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW) ha oggi reso pubblico un importante nuovo studio sulle conseguenze mediche dell’uso di armi nucleari penetranti il terreno (EPW), anche note come Bruciatori di Bunker (Bunker Busters). Lo studio è stato prodotto da un gruppo di esperti sulle conseguenze mediche dell’uso di armi nucleari guidato dal prof. Victor W. Sidel, medico, dell’Albert Einstein College of Medicine di New York. Il fisico Robert W. Nelson della Princeton University, esperto sugli effetti fisici di armi nucleari di precisione a basse dosi di radiazioni, ne è stato anche co-autore.
Lo studio dell’IPPNW conclude che anche un’arma nucleare EPW di potenza molto bassa esplosa vicino o su un ambiente urbano come Bagdad disperderebbe inevitabilmente detriti e polveri radioattive su diversi chilometri quadrati e produrrebbe dosi fatali di radiazioni su decine di migliaia di vittime. Inoltre, se le EPW sono usate contro rifugi sotterranei contenenti armi biologiche o chimiche o componenti di armi, esiste un’alta probabilità che questi agenti mortali non sarebbero completamente inceneriti e che si disperderebbe sul terreno e nell’atmosfera.

Gli Stati Uniti correntemente dispiegano sia EPW convenzionali che nucleari inclusi circa 50 B61-11 nucleari, che possono penetrare per 2-3 metri e di potenza compresa tra 0,3 kilotoni e 340 kilotoni. Il bilancio preventivo per il 2003 del Dipartimento per l’Energia (DOE) richiede specificamente fondi per un “Robusto Penetratore Nucleare del Terreno” (RNEP) che sarebbe più efficace del B61.

“Le nostre ricerche rigettano inequivocabilmente l’assunto dell’amministrazione Bush e del Pentagono che i bruciatori nucleari di bunker potrebbero essere usati in Iraq o da qualsiasi altra parte con un cosiddetto danno collaterale minimo”, ha detto il dott. Sidel. “La natura di tale ‘danno collaterale’ consisterebbe in dosi fatali di radiazioni per chiunque si trovasse entro un chilometro dall’esplosione e nella malattia acuta da radiazioni, potenzialmente, per migliaia di persone che morirebbero distribuendo morti strazianti entro qualche giorno, una settimana, o più.”

L’uso di armi nucleari di bassa potenza minerebbe inoltre la sicurezza globale. “Se gli Stati Uniti usassero simili armi” ha detto il dott. Sidel “significherebbe superare la soglia nucleare per la prima volta da quando gli Stati Uniti usarono armi nucleari sulle città di Hiroshima e Nagasaki più di 50 anni fa. Questo non è solo moralmente ripugnante, ma ci porterebbe in basso lungo lo scivoloso pendìo che conduce all’uso di armi nucleari di maggiore potenza – qualcosa che il mondo intero ha cercato fino ad oggi di prevenire sin dopo Hiroshima e Nagasaki”.

Lo studio si conclude con una dichiarazione politica in cui gli autori affermano che l’ulteriore sviluppo di EPW richiederebbe test nucleari sotterrenei, rompendo l’attuale moratoria mondiale e distruggendo le prospettive per un’eventuale adesione universale al Trattato Onnicomprensivo per la Messa al Bando dei Test Nucleari (CTBT). Sia la ripresa di esplosioni nucleari sperimentali che la produzione di nuove armi nucleari alimenteranno la proliferazione globale di armi nucleari.

Il Rapporto “La Minaccia di Armi Nucleari di bassa potenza Penetranti il Terreno contro le Popolazioni Civili: i ‘Bunker Busters’ Nucleari e le loro Conseguenze Mediche” è stato scritto da Victor W. Sidel, medico, da H. Jack Geiger, medico, igienista, Herbert L. Abrams, medico, Robert W. Nelson, fisico, e da John Loretz.

Per ricevere copie elettroniche del Sommario Esecutivo di 2 pagine e/o del rapporto di 8 pagine, per favore contattate Lynn Martin al n. 001 617 868 5050 x 209 o Ldmartin@ippnw.org.

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