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Archivio della categoria 'Comunicati stampa'

“La lunga ombra del sole di Hiroshima”: una mostra fotografica itinerante

15 agosto 2005 Pubblicato da roberto

IPB-Italia all’interno del proprio programma di Peace Education, in coerenza con gli impegni assunti con la campagna mondiale Mayors for Peace e con il contributo della comunità giapponese Associazione Lailac di Firenze, Dott. Giovanni Minoli di RAI Educational e Carlo De Blasio di RAI News 24, ha voluto realizzare una mostra fotografica e multimediale destinata in particolar modo agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado per realizzare “un percorso educativo della memoria storica” nell’occasione del 60° anniversario dell’olocausto nucleare di Hiroshima.

Questa mostra porterà il titolo “La lunga ombra del sole di Hiroshima” e verrà messa a disposizione di quei sindaci che avendo aderito alla campagna Mayors for Peace ne faranno espressa richiesta.

Leggi le FAQ!

ARTICOLAZIONE DELLA MOSTRA
1) percorso fotografico di testimonianza e memoria storica su quanto avvenne il 6 agosto 1945.
Le Armi bio-chimiche e le armi nucleari furono equiparate nel 1948 sotto il nome “Armi di
distruzione di massa”
La mostra di compone di nr. 50 foto plastificate su pannelli ignifughi (n.30 62×90 + n.20 formato
A2)
2) Proiezione di tre CD (sulla storia di Sadako la bambina divenuta il simbolo della tragedia di
Hiroshima, uno sulle Armi chimiche percorso storico-giuridico e Storia della citta’ di Halabija,
doppiaggio del CD su Hiroshima la storia di una madre)
3) Musiche di sottofondo alla mostra.
4) Volontari della Ass.ne giapponese Lailac insegnano gli origami ai bambini
4) Lettura delle FAVOLE PER LA PACE. Molto importante per stemperare negli animi la
crudezza delle immagini fotografiche visionate e consentire ai visitatori di uscire dalla mostra
con porta aperta sulla speranza.
5) Video-documentario della durata di min. 20/25 da proiettare in una stanzetta a parte.
6) Su richiesta si può fare una Conferenza tenuta da esperti di IPB-Italia sugli armamenti nucleari
7) periodo di apertura 10 giorni per comune.

IPB-Italia mette a disposizione tutto il materiale della mostra, e gli esperti per le conferenze se richiesti e se disponibili.
I comuni potranno riconoscere un contributo volontario a IPB-Italia.

Nota: I Sindaci aderenti alla Campagna Mayors for Peace che non avessero ancora ricevuto per E-mail il documento con il programma completo della mostra, potranno richiederlo scrivendo all’indirizzo dell’Associazione info@ipb-italia.org

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Per la liberazione di Clementina Cantoni

31 maggio 2005 Pubblicato da roberto

Dall’associazione Pax Christi ricevo questo comunicato stampa, come appello per la liberazione della pacifista italiana Clementina Cantoni.
Ho voluto pubblicare anche qua il comunicato, per la stima che ho, nei riguardi di chi si espone con forza e per amore nei luoghi e nelle situazioni dove l’umano è schiacciato e il diritto è calpestato.

Con la speranza che Clementina ritorni presto libera e di nuovo in grado di operare nel cuore della popolazione afghana, tra gli “ultimi” che la stanno aspettando.
Comunicato stampa
Per la liberazione di Clementina Cantoni

Clementina Cantoni è una coltivatrice di speranza. Uno dei tantissimi esempi anonimi di dedizione silenziosa alla causa delle vittime e degli sconfitti. Per questo motivo la sezione italiana di Pax Christi – movimento cattolico internazionale per la pace, non tralascia in queste ore alcuna azione per contribuire alla liberazione della volontaria italiana anche ricorrendo alla preghiera che si dilata per diventare intercessione e sensibilizzando l’opinione pubblica italiana e afgana. Diventa motivo di profonda riflessione per tutti che ci ricordiamo di presenze come quella di Clementina soltanto in occasioni come queste! E diventa precisa assunzione di responsbilità far conoscere tutte le persone distribuite fin negli angoli più sperduti del pianeta, impegnate quotidianamente in mille progetti di sviluppo e di promozione della pace.

Sono volontari che hanno scelto uno stile che non cerca i gesti eclatanti ma che ha il sapore della condivisione della vita, delle amicizie … nel nascondimento della quotidianità.

Tra qualche giorno la festa della Repubblica sarà celebrata ancora una volta con una parata militare, quasi a indicare che l’Italia sia rappresentata dagli uomini delle forze armate. Noi continuiamo a ritenere che un ruolo privilegiato di rappresentanza del nostro Paese spetti proprio alle centinaia di Clementine che mettono in gioco la loro vita per vedere affermato il valore della pace e per sposare la causa delle vittime. Sarebbe bello che almeno quest’anno si rinunciasse a quella parata e si desse luogo a un corteo aperto dall’immagine di Clementina Cantoni e seguito dalla rappresentanza di tutte le Organizzazioni Non Governative, degli organi di informazione, delle associazioni e dei movimenti impegnati a promuovere la pace. È l’Italia che coltiva speranza e produce segni nuovi di un mondo segnato dalla solidarietà e non dalle violenze, dal dialogo e non dalla guerra, dall’amicizia tra i popoli e non dalle minacce di morte rappresentate dalle armi.

Pax Christi Italia

Nota: Contatti: segreteria@paxchristi.it
tel. 055 2020375

30/05/2005
ore 11,10

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A New York per dire NO all’armamento nucleare

10 maggio 2005 Pubblicato da roberto

Alla importante manifestazione di Central Park a New York il 1° maggio scorso, in occasione della revisione del Trattato di non proliferazione nucleare, era presente anche la delegazione di IPB-Italia composta dal Presidente Fulgida Barattoni, Luciano Scambiato Licciardi, Coordinatore di IPB-Italia della campagna Mayors for Peace, Consuelo Pacetto - Assistente del Presidente e Gianandrea Barattoni, unico bambino a varcare le porte delle Nazioni Unite per dire anche il suo no all’uso e alla minaccia di uso delle armi atomiche.

“La manifestazione e’ stata davvero emozionante, io non sono una piagnona, sono stata addestrata all’emergenza e al rigore militare della scuola della Croce Rossa dove si impara a consolare le persone che perdono i loro cari, a lavare i morti eppure non ho potuto trattenere le lacrime davanti a un vero e proprio muro di giapponesi (erano oltre 1200) sopravvissuti e discendenti dell’orrore di Hiroshima e di Nagasaki, vecchi, giovani, intere famiglie venute da tanto lontano per testimoniare la loro terribile storia, perché mai più avvenga che in un solo attimo si possa spazzare via la popolazione civile di una intera città e comprometterne le future generazioni contaminandole con radiazioni atomiche. Mai più…. c’era una anziana signora piccola e quasi calva, sopravvissuta di Hiroshima, che distribuiva volantini e fotografie del suo calvario di malattia dopo la bomba e pretendeva attenzione tirando per la giacca i passanti, non parlava neppure l’inglese e aveva accanto una ragazzina che traduceva. Non esistono ragioni politiche che possano giustificare una simile, criminale, ingiustizia. Così come non è giusto essere costretti a vivere sempre e solo a un passo dall’apocalisse di una guerra nucleare che spengerebbe –letteralmente- la vita del pianeta. E ciò nonostante nessuno indietreggia: anzi, sempre nuovi Paesi escono dal Trattato di non proliferazione per dotarsi di armamenti nucleari, e sebbene sia stato ormai raggiunto un accordo di massima sul materiale fissile circolante, questo è ancor oggi tenuto in “ostaggio” dalla volontà di potenza degli Stati o da subdoli patteggiamenti della politica internazionale.”

Carlo Trezza, Ambasciatore italiano alle Nazioni Unite e incaricato di rappresentare il nostro Paese alle sedute di revisione del NPT, ha ufficialmente incontrato i rappresentanti della società civile italiana. Presenti all’incontro la delegazione di IPB-Italia, Lisa Clark per i Beati operatori di Pace e Giorgio Alba per l’Archivio Disarmo di Roma. L’ambasciatore ha ascoltato con grande attenzione i contributi e le istanze dei partecipanti e si e’ impegnato a tenerle in considerazione nel corso dei lavori assembleari.

La seduta inaugurale del Convegno sulla revisione del Trattato, al Palazzo di Vetro, ha visto, tra gli altri, l’importante intervento sui principi della pace e della sicurezza umana del Segretario Generale Kofi Annan e il contributo di Akiba Tadatoshi, sindaco di Hiroshima. In chiusura di cerimonia sono stati particolarmente apprezzati gli interventi di Fulgida Barattoni e di Luciano Scambiato Licciardi

Nella stessa sede la delegazione italiana di I.P.B. ha incontrato Akiba Tadatoshi, sindaco di Hiroshima e promotore della Campagna “Mayors for peace” (Sindaci per la pace e contro la minaccia delle armi nucleari) per portare le adesioni all’iniziativa di Laura Rossi, Sindaco di Bagnacavallo, Raffaele Cortesi, Sindaco di Lugo, di Mirco Bagnari, Sindaco di Fusignano, di Giovanni Virnuccio, Sindaco di Mazarino, di Bartolomeo Falla Sindaco di Scicli.
Un bilancio di tappa confortante e importante per il lavoro di I.P.B.-Italia che, riconoscendo quanto davanti ad una “forbice” sempre più ampia fra ciò che i governi fanno e ciò che la società civile vuole la figura del Sindaco si presenti quale miglior ponte istituzionale per ricongiungere questo divario, promuove “Mayors for Peace” sul territorio italiano. Akiba Tadatoshi, nel ringraziare i sindaci italiani e l’impegno profuso dall’ Ufficio italiano di I.P.B., ha anticipato la notizia di un suo prossimo viaggio in Italia.

res_1130036125.jpgFoto di Gianandrea Barattoni

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La Presidentessa di I.P.B. – Italia a New York in missione di Pace

10 maggio 2005 Pubblicato da roberto

Fulgida Barattoni, Presidente dell’Ufficio italiano dell’International Peace Bureau sarà a New York, il prossimo 29 aprile, in occasione del Convegno Mondiale per la revisione del trattato di non proliferazione nucleare. Denso il suo calendario di impegni in favore della Pace: sarà infatti l’unica rappresentante italiana al tavolo del comitato direttivo della Middle Power Iniziative, la recente campagna per la regolamentazione certa e la progressiva limitazione dell’armamento nucleare intrapresa e presieduta dall’ex Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, Premio Nobel per la Pace nel 2002 e che vede riuniti, al suo interno, importanti diplomatici e i maggiori esperti internazionali sulla Sicurezza Mondiale.
Nei giorni immediatamente successivi Fulgida varcherà le porte del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite per partecipare, nella sua carica di Steering Commissioner di I.P.B. (consulente permanente presso le Nazioni Unite in materia di disarmo) ai veri e propri lavori di revisione dei trattati di non proliferazione nucleare.

Inoltre Fulgida parteciperà alla riunione di “Mayors for peace”, campagna antinucleare promossa da Akiba Tatadoshi Sindaco di Hiroshima, che in rappresentanza di tutti i Sindaci aderenti all’iniziativa, è presente alla revisione del Trattato con 100 Primi Cittadini da tutto il mondo. In tale sede consegnerà personalmente nelle mani dei Sindaco di Hiroshima le lettere dei Sindaci italiani dei Comuni di Lugo (Raffaele Cortesi), Fusignano (Mirco Bagnari), Bagnacavallo (Laura Rossi), Forlì (Nadia Masini), (comuni della romagna) e Scicli (Bartolomeo Falla), Mazzarino (Giovanni Virnuccio) per la regione Sicilia sensibilizzati da I.P.B.–Italia a essere parte attiva e fattiva di questo importante progetto.
La sezione italiana dell’International Peace Bureau presieduta dalla D.ssa Fulgida Barattoni assolve così al primo impegno assunto nei confronti del Sindaco di Hiroshima di portare a New York la testimonianza e vicinanza di 5 “nuovi” sindaci italiani.
Ben più impegnativa la seconda fase di questo progetto che vuole vedere entro la fine dell’anno 2005 il numero dei comuni aderenti alla campagna mondiale Mayor for Peace dagli attuali 39 a ben 100 sindaci. Qualora si riuscisse a raggiungere questo obiettivo è nostra intenzione invitare a Lugo Mr. Akiba Tatadoshi.
Prende piano piano corpo l’idea del sindaco di Lugo Raffaele Cortesi di costruire una RETE DI COMUNI PER LA PACE che lanciata lo scorso setembre nel Salone dei duecento a Firenze al convegno mondiale organizzato da IPB-Italia.
Una RETE DI COMUNI PER LA PACE, che si dichiarano ufficialmente con delibera consiliare Comuni Operatori di Pace e così legati fra loro a livello nazionale insieme partecipano alla campagna internazionale dei sindaci per la pace Mayor for Peace conferendo in questo modo alla rete anche una importante valenza internazionale.
A questa rete hanno già aderito diversi comuni del meridione in questo modo anche un piccolo comune della Sicilia come il comune di Scicli o Mazarino all’interno di questa rete possono dare voce ai propri cittadini per parlare di pace.

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Report on UN future - good diagnosis, but poor prescription

5 dicembre 2004 Pubblicato da roberto

More Needed to Restore Legitimacy of Commission on Human Rights

(Geneva, December 2, 2004) — A report on the future of the United
Nations, ordered last year by Secretary-General Kofi Annan and officially
released today, accurately diagnoses the sorry state of the U.N.
Commission on Human Rights but proposes an inadequate cure, Human Rights
Watch said today.

The report is on target in recognizing that gross human rights violators
seek seats on the Commission to protect themselves from criticism. But
instead of establishing membership criteria linked to a member state’s
human rights record, the panel members give up the battle and recommend
expanding the Commission to include all 191 U.N. members.

Among its key findings, the report highlights that the Commission suffers
a serious problem of credibility that casts doubts on the overall
reputation of the United Nations. The report, entitled “A More Secure
World: Our Shared Responsibility” and prepared by an panel of eminent
persons, notes that the Commission’s most serious problem is that so many
of its 53 member states are themselves responsible for serious human
rights violations.

“The report is on target in recognizing that gross human rights violators
seek seats on the Commission to protect themselves from criticism,” said
Joanna Weschler, U.N. advocacy director for Human Rights Watch. “But
instead of establishing membership criteria linked to a state’s human
rights record, the panel members give up the battle and recommend
expanding the Commission to include all 191 U.N. members.”

This recommendation is inconsistent with the report’s own analysis. In a
section on the General Assembly, the only U.N. body with universal
membership so far, the report states that the Assembly has lost its focus
and recommends that it establish “smaller, more tightly focused
committees.”

The General Assembly has hardly been a reliable defender of human rights.
Just days ago, it voted not to take any action on or even discuss several
resolutions against highly abusive states: Sudan, whose ethnic cleansing
is responsible for ongoing crimes against humanity in its western region
of Darfur, as well as Zimbabwe, and Belarus. Even the Commission with its
current membership had succeeded in criticizing Belarus earlier this year.

“There’s little that a 191-member body could accomplish during a six-week
session. At best, it would be yet another talk shop,” Weschler said.

Human Rights Watch has argued that governments wishing to serve on the
Commission should fulfill membership criteria and make specific rights
commitments prior to their election. In addition, the Commission on Human
Rights should become a standing body, capable of acting upon crises as
they occur rather than waiting for the six- week annual session. In its
report, the Panel recommends the creation in the unspecified future of a
Human Rights Council, which presumably would be permanent.

Among many other issues covered by the report, Human Rights Watch welcomed
the prominent place that the report gives to the recommendation that the
Security Council should stand ready to use its authority to refer cases to
the International Criminal Court.

Also of great value are recommendations made regarding the responsibility
of the United Nations to protect civilians from atrocities and mass
killings committed by their governments. Human Rights Watch supports the
five criteria of legitimacy laid out in the Panel’s report, but criticized
the lack of reference to international humanitarian law as the
indispensable guiding principle of any military action. Significantly,
the report calls on the permanent members of the Security Council to
“refrain from the use of the veto in cases of genocide and large scale
human rights abuses” ? a recommendation that Human Rights Watch strongly
supports.

Human Rights Watch endorsed the report’s proposed definition of terrorism.
The report found that the right to resist foreign occupation does not
imply a right to target civilians and noncombatants.

“Nothing justifies deliberately attacking civilians,” Weschler said.

Human Rights Watch also welcomed the report’s recommendations addressing
the due process concerns related to the listing of individuals and
entities identified as supporters of al-Qaeda as well as lists created by
some other Security Council sanctions regimes.

“We have been concerned for years about the lack of due process behind the
listing and delisting of individuals and entities targeted for sanctions,”
Weschler said. “The Panel was right to press for this problem finally to
be addressed.”

Human Rights Watch Press release

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