19 marzo 2010 Pubblicato da roberto
Halabija – Di buon mattino la delegazione è pronta per recarsi ad Halabija con il presidente internazionale di Ipb, Tomas Magnusson. Arrivano con le jeep il sindaco di Halabija, Kheder Kareem ed un autista governativo. Il gruppo si divide: otto vanno al mausoleo e la restante parte comincia gli incontri commerciali a Sulaymaniya.
Piove sabbia, a bordo delle jeep è sempre un’avventura; qui hanno un codice stradale tutto loro. Il pieno della benzina? Lo si fa per strada, dal piccolo botteghino che vende la benzina su dei contenitori da 30 litri cadauno. Ma come, l’iraq è tra i primi paesi produttore di petrolio al mondo e non ha la benzina? Si, perché non ci sono le raffinerie (stanno cominciando a costruirle).Arriviamo intorno a mezzogiorno al mausoleo dei Martiri di Halabija; ci stringiamo tutti attorno alla bandiera kurda per recitare, nella patria del musulmani, un “Padre Nostro”, stringendoci la mano. In fondo tutti questi popoli hanno solo un Dio, il Dio dell’amore che dall’uomo, più volte, è stato interpretrato come Dio della guerra, volutamente per il “business”.Visitiamo il museo, vedere qui piccoli corpicini distesi per terra fa rabbrividire; vedere tante vite distrutte dalle armi chimiche ti “disarma”. Inevitabilmente in quei luoghi cala il silenzio, perché non si può dimenticare.Il mausoleo è continua meta di pellegrinaggio del popolo kurdo; alle 14 arrivano delle donne che vogliono farci vedere la loro azienda. Prendiamo delle auto e ci rechiamo nei loro uffici. “La donna comincia ad uscire fuori di casa – ci raccontano- ma deve lavorare. Noi ci occupiamo della formazione, tramite il taglio e cucito e il settore dell’abbigliamento, ma c’è ancora tanto da fare”.
Finito l’incontro, ci chiamano da Sulaymaniya; il viceministro all’economia e finanze, Dishad Othman Fathola, ci riceve alle 15.30. Si parte subito, a bordo delle jeep. Arriviamo con un pò di ritardo, ci accolgono. Inizia il primo incontro tra le autorità dl governo ed i nostri imprenditori. Un dato emerge: hanno voglia di far rinascere il loro paese, di ricostruirlo, di chiudere quella ferita aperta che è stata per loro il regime di Saddam Hussein che ha provocato solo miseria e povertà. Due ore fitte di discussione insieme al direttore generale della banca kurda, Ali Mohamed Abdulah. “Puntate sulla formazione ed investite negli studi economici” è l’esortazione di Salvatore Viola, consulente bancario.
Il sindaco di Mazzarino Vincenzo D’Asaro, dal suo canto, comincia a portare dei buoni frutti per la sua città. Khder Kareem, sindaco di Halabija, comunica ufficialmente di voler gemellare il suo popolo con la città di Mazzarino.
“E’ con gioia che il mio fratello Kareem mi comunica questa importante decisione che porterò al vaglio della giunta e del consiglio comunale della città. Ci saranno dei punti operativi di questo gemellaggio che senz’altro ci aiuteranno a guardare avanti con ottimismo”.
Valerio Martorana (addetto stampa del Comune di Mazzarino)
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18 marzo 2010 Pubblicato da roberto
Sulaymaniya (Iraq)– Altra giornata intensa e ricca di appuntamenti quella che ha avuto ieri la delegazione italiana dell’International Peace Bureau, guidata dalla presidente Fulgida Barattoni e composta da Vincenzo D’Asaro, sindaco di Mazzarino; Susanna Agostini, presidente della commissione pace, solidarietà e relazioni internazionali del comune di Firenze; Salvaltore Vella, consulente bancario; Andrea Misuri, Ipb Italia; Massimo Viola, federazione commercio nel mediterraneo; Maria Pia Indelicato, segretario generale Ipb Italia; Alessandro Gaio, imprenditore; Luciano Scambiato, membro di Ipb, ambasciatore dell’Università Giovanni Paolo I e consulente per i rapporti internazionali del sindaco Vincenzo D’Asaro; Valerio Martorana, giornalista.
Nella prima mattinata la delegazione si è recata ad Halabija presso il mausoleo dei martiri dove ha incontrato l’attore-regista kurdo Hama Ali Khan e subito dopo si è raccolta in preghiera all’interno del mausoleo dei martiri, continua meta di pelegrinaggio da parte del popolo kurdo che rende omaggio ai propri familiari uccisi per mano del regime di Saddam Hussein attraverso l’utilizzo delle armi chimiche.
Subito dopo si è svolta nella sala delle cerimonie una premiazione dei giornalisti internazionali che hanno reso noto, attraverso il loro lavoro e le “immagini”, l’eccidio di Halabija lo scorso 18 marzo 1988.
Tra i giornalisti vi era Ramazan Ozturk, le cui foto hanno fatto il giro del mondo ed in particolare quella che ritrae una madre uccisa che protegge il proprio figlio, anche dopo la morte. La crudeltà e la durezza di tali foto hanno portato molte persone ad interrogarsi sul perché di una barbarie così profonda nei confronti del genere umano. Oltre al giornalista turco Ramazan è stato premiato, alla presenza del sindaco Kdher Karem e del segretario del partito, Stefan Hjerten, giornalista svedese della TTSwedish News Agency l’avvocato Jon Rud.
“In primo grado – ha affermato l’avv. Jon Rud- il tribunale ha sentenziato contro Saddam Hussein ed il suo regime di aver commesso “”crimini contro l’umanità” ma la Cassazione ha emesso il giusto verdetto voluto dalla comunità internazionale: genocidio. Questo è quello che hanno fatto al popolo Kurdo, genocidio”.
Subito dopo la cerimonia la delegazione è stata ricevuta presso l’abitazione del sindaco Khder Kareem. Fulgida Barattoni ha esortato il sindaco Kareem a concretizzare la cooperazione tra i due paesi.
In serata, infine, è arrivato il presidente internazionale dell’Ipb, Tomas Magnusson.
Valerio Martorana (addetto stampa del Comune di Mazzarino)
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17 marzo 2010 Pubblicato da roberto
Dalla delegazione in Kurdistan, a firma Valerio Martorana (addetto stampa del comune di Mazzarino)
COMUNICATO STAMPA
Mazzarino – E’ stato ricordato ieri martedì mattina l’eccidio di Halabija del 1988 attraverso un’apposita cerimonia che si è svolta nella cittadina del Kurdistan iracheno presso il mausoleo dei martiri e che ha visto il sindaco Vincenzo D’Asaro, insieme a Susanna Agostini, in rappresentanza del comune di Firenze, e Fulgida Barattoni, presidente dell’International Peace Bureau Italia, portare il saluto ai presenti leggendo un telegramma del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
“Desidero far pervenire il mio cordiale saluto all’organizzazione “Mayors for peace” in occasione della commemorazione del bombardamento di Halabija che il 16 marzo 1988 provocò la morte di migliaia di cittadini inermi nella regione del Kurdistan iracheno. Il ricordo di quell’eccidio richiama la comunità internazionale ad un ulteriore impegno collettivo per la pace, per la messa al bando delle armi di distruzione di massa. L’Italia – ha scritto il Presidente Napolitano – è in prima fila nel contribuire alla ricerca di soluzioni che garantiscano la sicurezza e la stabilità in Iraq e nell’intera regione. L’elevata affluenza alle urne registrata nei giorni scorsi nel paese costituisce peratro un segnale incoraggiante circa la determinazione del popolo iracheno per l’affermazione della democrazia, dei diritti umani e del progresso della nazione. E’ con questi sentimenti- ha concluso Napolitano- che desidero esprimere il mio più sentito apprezzamento per l’impegno dell’organizzazione “Mayors for peace” e formulo i migliori auspici per il pieno successo questa iniziativa”.
“E’ stato davvero emozionante – ha affermato il sindaco Vincenzo D’Asaro- partecipare ad un evento così importante, vedere tutti quei familiari delle vittime con le foto dei loro figli uccisi dalle armi chimiche utilizzate da Saddam Hussein. Qui c’è una natura distrutta, un popolo da ricostruire attraverso dei giusti processi di democraticizzazione. La gente del luogo ti saluta con il sorriso, ha voglia di vivere, di ricominciare”.
Subito dopo la cerimonia la delegazione italiana si è recata presso il cimitero di Halabija per deporre una corona di fiori. Ha fatto seguito un pranzo con il Primo Ministro Kurdo e con il Ministro dei Martiri: “ho invitato queste due alte personalità politiche del paese a visitare la nostra terra di Sicilia e la mia città, Mazzarino, che lo scorso novembre si è proclamata ufficialmente città della pace”.
Nota: Oggi la delegazione incontrerà i giornalisti che nel 1988 furono testimoni degli effetti devastanti della strage.
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14 marzo 2010 Pubblicato da roberto
Nella giornata di ieri 13 marzo la delegazione dei membri della nuova “Mission” di pace ha iniziato il suo viaggio alla volta di Sulaimaniya, nel Kurdistan iracheno. Organizzata dall’International Peace Bureau, la più antica federazione di organizzazioni e associazioni per la pace con sede a Ginevra, parteciperà alle celebrazioni della strage della popolazione di Halabja operata con gas chimici da Saddam nel 1988.
Questa Mission rappresenta la continuazione di un percorso iniziato nel 2006 e che in questi anni ha avuto sviluppi inaspettati: grazie all’interessamento e la collaborazione di Regione Toscana, Comune di Firenze e ospedale Meyer, in questa regione del nord Iraq è stata possibile la costruzione di quattro ospedali la cui alta specializzazione in campo radioterapico e oncologico sarà di grande aiuto anche per la cura delle stesse vittime sopravvissute agli eccidi di Saddam.
Ai colloqui con le autorità locali parteciperanno, per il Comune di Firenze, la Presidente della Commissione Pace Susanna Agostini, mentre l’IPB di Ginevra sarà rappresentato dallo stesso Presidente Thomas Magnusson.
Nella delegazione ricordiamo inoltre Fulgida Barattoni attuale Presidente di IPB-Italia, ufficio italiano dell’organizzazione, assieme a diversi altri membri. Si affiancheranno inoltre alcuni operatori economici italiani che avranno colloqui con i corrispondenti locali. Ricordiamo che la regione autonoma del Kurdistan iracheno ha vissuto marginalmente le vicende della guerra e la loro spinta al progresso economico e sociale rappresenta una priorità per risollevarsi rapidamente dal lungo periodo di sofferenze e distruzione.
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30 dicembre 2009 Pubblicato da roberto
Dal Comune di Firenze apprendiamo una notizia importante.
Una delegazione di medici, fisici, tecnici, infermieri è in partenza per Sulaimaniya, l’antica capitale del Kurdistan iracheno. Il team che porterà aiuti ed esperienza nel centro radioterapico e oncologico della cittadina irachena partirà il 4 gennaio e si fermerà circa tre mesi. (leggi tutto il comunicato stampa)
Giova ricordare come questa iniziativa ha origini lontane. Dal viaggio che IPB-Italia, assieme alla delegazione italiana dei Sindaci per la Pace, intraprese nel marzo 2006 in quelle terre dell’Iraq settentrionale, invitata dal sindaco di Halabja per il ricordo della strage del 1988. Dalle circostanze fortuite che permisero il contatto tra la First Lady irachena e presidente della locale organizzazione “Save the children” con l’allora direttore dell’ospedale pediatrico fiorentino Meyer, Paolo Morello. Dai successivi incontri in Italia di esponenti istituzionali di rilievo, con l’avvio di progetti di cooperazione sanitaria e di promozione di culture di pace.
“La cooperazione - afferma la presidente della Commissione Pace del Comune, Susanna Agostini - è fondamentale per creare la pace a vari livelli e le istituzioni svolgono un ruolo fondamentale per mettere in relazione i saperi. Questo è un momento importante di verifica della concretezza del lavoro di cooperazione che stanno svolgendo Mayors for Peace e International Peace Bureau-Italia. Quando si trova il denominatore comune della volontà e delle potenzialità di operatori di pace e istituzioni, si crea la risposta immediata ai bisogni impellenti. La sinergia vera si realizza quando si riesce a interfacciarsi con realtà differenti e si mettono in relazione i bisogni con i saperi. Così nasce l’amicizia eterna fra i popoli”
Ed è una “reazione a catena” in positivo che continua.
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