2006 - IPB-ITALIA - Associazione per la pace, il disarmo, la soluzione nonviolenta dei conflitti

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Archivio del 2006

Premio “Testimone di Pace”: La scheda del concorso

24 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Il premio “Testimone di Pace” nasce ad Ovada (Al) per la volontà e l’impegno congiunto dell’amministrazione comunale e del Centro per la Pace e la Nonviolenza dell’Ovadese “Rachel Corrie”, in seguito all’adesione da parte della Città ad “Enti Locali per la Pace” ed alla presentazione del progetto “Ovadese Terre di Pace” durante la festa del Centro Pace tenutasi al Parco Pertini dal 2 al 4 giugno 2006.

Il concorso, annuale, premierà personalità italiane e non italiane che si distinguano per il proprio impegno nell’ambito della pace e della nonviolenza e comprenderà due diverse sezioni:

1.sezione “testimone di pace” ad una personalità italiana o non italiana che si sia particolarmente distinta per il proprio impegno nell’ambito della pace e della nonviolenza.
2.sezione “la buona novella” all’autore di un libro, servizio giornalistico su carta stampata o su altri media che abbia segnalato iniziative particolarmente positive nei campi della pace e della nonviolenza.

Sono previste giurie diverse per le due sezioni:
1.specialistica, composta da specialisti dell’informazione e da operatori della pace e della nonviolenza, per la sezione 1;
2.popolare, composta da gruppi di lettura e di ascolto dislocati sul territorio, nonchè dagli ascoltatori di Fahrenheit, per la sezione 2.

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La prima edizione, inaugurale e di lancio del premio, si terrà il prossimo 11 settembre 2006; verranno ricordati gli operatori dell’informazione italiani caduti nel corso del loro lavoro in zone di guerra a partire dall’inizio del nuovo secolo: Antonio Russo (Tbilisi, Georgia), Maria Grazia Cutuli (Afghanistan), Raffaele Ciriello (Ramallah, Palestina), Enzo Baldoni (Iraq).
Non è un caso che per la prima edizione del premio si siano scelti operatori dell’informazione: consapevoli del fatto che solo un’informazione indipendente può favorire il formarsi e l’estendersi di quello spirito critico senza il quale non può esserci una vera partecipazione democratica alla res publica, intendiamo così rendere omaggio a chi ha testimoniato con onestà e correttezza la realtà della guerra anzichè piegarsi alle esigenze di un sistema mediatico che pretende di assoggettare i nostri cuori e le nostre menti alle ragioni del dominio.

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La testimonianza di un Hibakusha

16 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Terribile.
Dalla Terza conferenza internazionale per la messa al bando dell’Uranio Impoverito, tenuta a Hiroshima il 6 agosto 2006, la testimonianza di Akihiro Takahashi, sopravvissuto alla bomba atomica ed ex-direttore del Peace Memorial Museum di Hiroshima.

… Se non rispettiamo il diritto internazionale, il mondo non conoscera’ mai pace.
Come abbiamo visto in Iraq, la vittoria, e certamente la pace, non possono essere ottenute con la forza. Dobbiamo dare valore a quanto costruito cosi’ faticosamente dalle nazioni del mondo ed essere determinati a vivere in coesistenza pacifica con gli altri popoli, le altre religioni e le altre culture. Credo fermamente che solo su queste basi possiamo costruire un mondo sicuro e prospero.

La famiglia umana deve affrontare la pesante eredita’ del ventesimo secolo, fatta di guerre, armi nucleari, terrorismo, riscaldamento globale, carestie, profughi, violenze e violazioni dei diritti umani. Se le persone che vivono nel ventunesimo secolo non riusciranno a risolvere questi problemi, il secolo corrente potrebbe essere l’ultimo degli esseri umani sulla Terra. Rafforzo continuamente la mia determinazione a vivere i giorni che mi rimangono su questo pianeta in piena consapevolezza e responsabilita’. E voglio comunicare queste mie convinzioni e aspirazioni a tutti i cittadini del mondo.

Riporto il link al lungo testo, tradotto da Francesco Iannuzzelli:

Leggi tutto dal sito di Peacelink!

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Itinera Byzantino Turcica, il viaggio è finito!

14 agosto 2006 Pubblicato da roberto

           E’ una memoria labile quella degli umani.
Passano gli anni, il tempo scorre avanti, eventi del passato s’intrecciano via via più sfocati con le vicende del nostro incedere quotidiano.
Agli orrori succedono gli orrori, e le immagini di morte di dieci e più anni fa sono relegate presto ai libri di storia.

Impressioni ed emozioni si sono riaccese improvvise, oggi 13 agosto in riviera romagnola. La “carovana della sorellanza”, l’”Itinera Byzantino Turcica” dei ciclisti guidati dal bravo Marco Grilli, partita da Istanbul in una staffetta sportiva-diplomatica-umanitaria, portava con sé due pergamene.

Una di esse scritta in inglese, l’altra in italiano. Un testo chiaro di impegno per la pace, stringendo un patto di amicizia e di solidarietà, e richiedendo al mondo l’abolizione delle armi nucleari, chimiche e batteriologiche.
Spazi per le firme, i Sindaci delle città attraversate dalla carovana. Nomi di luoghi che accendono i ricordi, lì in quei Balcani le cui guerre del recente passato non sono più cronaca nel nostro pensiero, ma i cui segni tuttavia son rimasti.
Nis, Tuzla, Belgrado, Sarayevo… La mia mente riallaccia emozioni e spolvera tristezze, i contatti di allora con chi sotto le bombe provava a sopravvivere, lo sgomento per la crudele efficienza della macchina da guerra che macinava tragedie e distruggeva villaggi e città.

A Cervia nel pomeriggio. A Ravenna, tappa finale, la sera. Giovani usi al pedalare e dai visi emozionati e felici per la conclusione della faticosa impresa.
In palazzo comunale, l’incontro nella sala grande. I discorsi di rito e le foto ricordo. I Sindaci del consorzio Bassa Romagna ad apporre anch’essi le ultime firme con i timbri dei Comuni a suggello della validità - le pergamene oramai complete, quasi margherite i cui petali son via via apposti nell’intorno del messaggio di impegno nel nome dei propri cittadini.

Il lungo viaggio di Marco e della sua “carovana”, nel suo muoversi dalla Turchia all’Italia ha portato un filo. Un legame che ha voluto passare attraverso Paesi molto diversi tra loro, e molto diversi da noi. Dappertutto simpatia tra la gente, spesso burocrazia alle frontiere.
Un’iniziativa simbolica? Un fatto inutile? Qualcuno a dire il vero, tra gli amici e i conoscenti, mi aveva posto obiezioni. Facile sperare la pace con una firma di impegno. E poi avrà un valore? come farebbe a slavare, a diluire l’accesa verità delle immagini di morte che anche oggi dal mondo ci arrivano?
Certo sembra una favola da raccontarsi ai bambini. Ma se ritornassimo per una volta bambini? Se capissimo che le tendenze alla pace o all’odio si alimentano da principio proprio “dal basso”, dalla gente comune, dalla cultura, le abitudini, i legami forti o tenui con le altre comunità? E se si provasse appunto a partire da ciò, come del resto la stessa Campagna dei “Mayors for Peace”, nata dalle macerie di Hiroshima e Nagasaki, sta provando a fare? La diffusione di una cultura di pace partendo dai Sindaci, dall’anello di congiunzione, cioé, tra le istituzioni su cui si regge una società, e i cittadini… e se manca il substrato di accettazione delle guerre, le potenze che le invogliano e ne reggono le fila, avranno meno possibilità di realizzarle, chissà.

Nota: Vedi anche: Itinera Byzantino Turcica”: alla tappa finale la carovana del gemellaggio tra le due “città sorelle”

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“Itinera Byzantino Turcica”: alla tappa finale la carovana del gemellaggio tra le due “città sorelle”

11 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Sono numerose adesso le firme sulla famosa pergamena, dai Primi Cittadini delle varie regioni della Turchia e dei Balcani attraversate dalla carovana di ciclisti della “Itinera Byzantino Turcica” partita tre settimane fa da Istanbul.
Ricordiamo l’intento dell’iniziativa sportivo-umanitaria - un numero variabile di partecipanti a seconda delle tappe, ma che ha in alcuni momenti raggiunto la quarantina - che ha voluto suggellare, incontrando i vari Sindaci delle città visitate, un patto di amicizia e di vicinanza tra popoli che oltre ogni diversità culturale e religiosa, vogliono una sola cosa: “vivere in Pace”.

           C’è stata tanta simpatia tra la gente dei luoghi attraversati, anche per via delle bandiere di pace che avevamo con noi; questo il commento di Marco Grilli organizzatore della spedizione su due ruote, raggiunto telefonicamente in questo momento durante la tappa odierna a Pineto degli Abruzzi.

Per qualcuno, e proprio di questi tempi così nebulosi e carichi di incognite e di guerra, un’iniziativa così è poco più che simbolica; ma è pur essa un seme che è stato portato tra la gente, e sappiamo in tanti che è solo “dal basso”, dal contatto con la gente comune e il fiorire di una mentalità nuova, che una pace vera potrà alla fine realizzarsi.

L’appuntamento finale è a Ravenna domenica prossima 13 agosto in Piazza del Popolo alle 18, dopo una tappa intermedia nel pomeriggio a Cervia.
Saranno presenti inoltre, a firmare la pergamena della pace, tutti i Sindaci del consorzio Bassa Romagna con le loro fasce tricolori e il sigillo del comune. Anche loro a deporre il loro mattoncino sulla via della pace e del dialogo fra mondo occidentale e mondo orientale.

Nota: Vedi anche: Viaggio della sorellanza

Itinera Byzantino Turcica, il viaggio è finito!

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Dall’olocausto di Hiroshima e Nagasaki alla campagna dei “Sindaci per la pace”

6 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Non è una delle tante rievocazioni, in questo 6 agosto di memoria. Ma un sunto di attività svolte per diffondere una cultura volta al disarmo, attraverso la Campagna creata nel 1982 dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki.

Sono già 24 anni che la Campagna “Mayors for Peace” si estende nel mondo, e con un obiettivo dichiarato: arrivare entro il 2020 a un disarmo atomico globale.
Mentre in Italia, in quest’ultimo anno…

Il 6 e 9 agosto 1945 le bombe atomiche statunitensi rasero al suolo le città di Hiroshima e Nagasaki spegnendo in un solo attimo centinaia di migliaia di vite umane. Oggi a 61 anni dalla guerra, gli “Hibakusha”, i sopravvissuti di quel giorno, soffrono ancora dei devastanti effetti della contaminazione radioattiva.
Per prevenire il possibile ripetersi di una simile tragedia le città di Hiroshima e Nagasaki non hanno mai cessato di dichiarare al mondo l’inumana crudeltà delle bombe atomiche e hanno sempre insistito sulla necessità di un totale disarmo nucleare.
Il 24 giugno 1982, durante la seconda Sessione Speciale sul Disarmo presso le Nazioni Unite di New York, il sindaco di Hiroshima propose un nuovo programma per promuovere una concreta collaborazione delle città per ottenere l’abolizione totale delle armi nucleari. La proposta offriva alle città di superare i confini nazionali e lavorare tutte insieme, così i sindaci di Hiroshima e Nagasaki si rivolsero ai sindaci di tutto il mondo per sostenere questo progetto.
Progetto che parte dalla riflessione del ruolo di sindaco, quale “uomo ponte” tra i poteri delle istituzioni publbiche e i bisogni del cittadino.

“MfP”, “Mayors for peace” risulta oggi composta di Primi Cittadini di città di tutto il mondo che hanno formalmente aderito al progetto del 1982.
“Mayors for peace” si incarica di facilitare la collaborazione e il coordinamento tra le città che sostengono il progetto di un’abolizione totale delle armi nucleari. Il suo compito principale è il lavoro, in sede internazionale, atto a costruire una precisa consapevolezza riguardo il pericolo degli armamenti nucleari in vista di un disarmo generalizzato.
“Mayors for peace” è anche formalmente impegnata nel perseguire una duratura pace mondiale con un’opera di denuncia e di intervento in caso di carestie, povertà, accoglienza di rifugiati, abusi nei diritti umani, crimini ecologici e in ogni altro caso che metta in crisi la pacifica coesistenza tra i popoli.

Il 6 luglio 2006, per le celebrazioni del 10° anniversario del parere espresso dalla Corte internazionale di Giustizia circa l’illegittimità dell’uso e della minaccia dell’uso dell’arma nucleare, il vice presidente della Campagna e sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha fatto pervenire all’attuale presidente e sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi una lettera con la quale, insieme a tutti i sindaci italiani, chiede che tutte le armi contemplate nella definizione “Armi di Distruzione di Massa” - nucleari, chimiche e batteriologiche - vengano definitivamente abolite.

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“Mayors for peace”: in Italia, il bilancio di un anno
(appunti da Susanna Agostini, consigliere comunale in Firenze)

In questo primo anno di vice presidenza MfP, il Sindaco Leonardo Domenici ha dato un forte impulso alla crescita delle adesioni, anche attraverso l’impegno dell’ANCI che lui stesso presiede. Siamo arrivati, in Italia, a 234 città e 3 province che aderiscono alla MfP. Tutti gli 8100 Sindaci Italiani sono informati delle attività nazionali ed internazionali della MfP.

  • settembre 2005 - più di 100 Sindaci hanno incontrato a Firenze il Presidente Akiba Tadatoshi. Da allora è fiorito un susseguirsi di attività nei Comuni e nelle Province aderenti.
  • iniziative concrete di educazione alla pace come la diffusione, già programmata fino al 2008, della mostra fotografica multimediale itinerante “La lunga ombra del sole di Hiroshima - Immagini per non dimenticare” prodotta da IPB-Italia. Stimola un importante percorso informativo-educativo sulle armi nucleari e di nuova generazione “mini nukes”.
  • marzo 2006 - grazie all’iniziativa di IPB-Italia si è realizzata una missione di pace in Iraq. Una lettera del vice presidente Domenici è stata consegnata dal rappresentante della MfP, il Sindaco di Marzabotto Edoardo Masetti. Qui si è avviata una stretta relazione con le più alte istituzioni di quel Paese. Si sta sviluppando una rete di Sindaci Iracheni appartenenti alle tre etnie, sunnita, sciita e curda, iscritti alla MfP.
  • maggio 2006 - Rovereto - l’impegno degli Enti Locali per la Pace. Tavola rotonda fra istituzioni italiane ed europee.
  • giugno 2006 - Campi Bisenzio - giornata della Pace. Protagonisti Mfp/IPB-Italia/Fondazione Caponnetto.
  • luglio 2006 - Bruxelles - Leonardo Domenici, con una lettera a Akiba Tadatoshi, presente per MfP al 10° anniversario del parere della Corte Internazionale di Giustizia circa l’illegittimità dell’uso e della minaccia dell’arma nucleare, ribadisce il proprio impegno per l’abolizione di tutte le armi di distruzione di massa, nucleari, chimiche e batteriologice a nome dei Sindaci Italiani. Nell’occasione, Akiba Tadatoshi incontra la rappresentante di IPB-Italia, il Sindaco di Pineto Luciano Monticelli e il Governatore di Sulaimanya che presentano un progetto di ricostruzione e di pace per l’Iraq.
  • Dana Ahmad Majed Governatore di Sulaimanya (Iraq) ha scritto al Presidente della MfP che il vice presidente Italiano Leonardo Domenici resta l’interlocutore degli iscritti iracheni, grazie al suo impegno contro tutte le armi di distruzione di massa.
  • luglio-agosto 2006 - Itinera Bizantino Turcica - missione di pace a carattere sportivo. Gruppo di ciclisti amatoriali guidati da IPB-Italia. Da Istanbul attraverso Bulgaria, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Croazia, fino all’arrivo a Ravenna. In ogni città che attraversa, invita i sindaci ad aderire alla MfP e a firmare una pergamena di pace.
  • agosto 2006 “Summit di Pianosa” incontro preparatorio delle iniziative di ottobre. Sono stati invitati referenti delle Istituzioni Irachene per concretizzare azioni di cooperazione sanitaria e non solo, in particolare nei territori del Kurdistan Iracheno
  • ottobre 2006 - appuntamento di sindaci italiani e iracheni MfP, con associazioni, istituzioni e operatori di pace, per l’approfondimento dei contenuti del progetto di ricostruzione e di pace per l’Iraq. Per l’occasione sarà presente la First Lady dell’Iraq Hero Talabani.

Note:
Sito ufficiale della Campagna (in inglese e giapponese): http://www.mayorsforpeace.org
La celebrazione della “dichiarazione di pace” a Hiroshima:
http://www.city.hiroshima.jp/shimin/heiwa/declaration.html
Comunicato stampa di Susanna Agostini nel sito del Comune di Firenze (5 agosto 2006):
http://www.comune.firenze.it/cgi-bin/ufstampa/uscomu.cgi?tipo=5&id=25988&test=

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