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Una esperienza fuori del comune: Durante l’estate…

29 ottobre 2004 Pubblicato da roberto

Studenti di Forlì SID “R. Ruffili” e SSLIMIT per la Riforma delle Nazioni Unite

Durante l’estate 12 ragazzi della Facoltà di SID e 9 della SSLIMIT hanno avuto la possibilità di provare sul campo quello che si augurano sarà il loro futuro. Grazie infatti alla collaborazione dei loro docenti (Prof. Balboni per il SID “Roberto Ruffilli” e Prof. Guy Aston, Prof. Michele Prandi e Peter Mead per la SSLIMIT) che in IPB-Italia hanno saputo vedere un interessante opportunità per i loro ragazzi. Infatti IPB-Italia ha offerto a questi ragazzi la possibilità di lavorare insieme a un gruppo di esperti e svolgere anche un importante ruolo nella preparazione e nella messa in opera di un meeting internazionale.
La tematica affrontata è stata quanto mai attuale ed interessante: La riforma delle Nazioni Unite più precisamente “Peace and Human Security Aspects of U.N. Reform” tema sul quale. esperti e rappresentanti delle maggiori organizzazioni mondiali si sono ritrovati a discutere in una sede senza dubbio d’eccezione, il Salone dei Duecento in Palazzo Vecchio a Firenze lo scorso 25 e 26 settembre.
Questi volenterosi studenti, sotto la guida e l’aiuto indispensabile di Fulgida Barattoni (Presidente dell’IPB Italia) si sono impegnati in un’opera di raccolta-analisi-studio dei documenti prodotti nei vari maggiori Forum, seminari, convegni meetings internazionali svoltisi a livello di Società Civile negli ultimi due anni.
A ciascun ragazzo è stato lasciato libero spazio di esprimere i propri interessi, propensioni, talenti naturali per cui in maniera differenziata tutti hanno collaborato alla preparazione dell’evento nei suoi variegati aspetti.
Inoltre gli studenti SID sono stati invitati a partecipare a Firenze ai lavori del Focus Group dove è stato riconosciuto loro lo status di Osservatori attivi.
Tutti sono stati colpiti dalla presenza di questa squadra di giovani e c’è da dire che hanno rappresentato in assoluto il momento di innovazione per convegni internazionali di questo tipo.
Infatti, per la prima volta gli addetti ai lavori, autorità, veterani di questi congegni si sono seduti allo stesso tavolo con le nuove generazioni per discutere di una tematica che li investe entrambi e la cui risoluzione richiede sia una profonda preparazione sulla materia ma anche la fresca creatività e inventiva dei giovani che contribuisce a vedere “oltre” le solite barriere e ad aprire nuove possibilità.
Esito del Focus Group è stata la produzione di un documento che ha preso il nome di “THE FLORENCE APPEAL”. Questo documento corredato da tutto il materiale che è stato oggetto degli studi preliminari verrà ufficialmente consegnato a Ginevra, nell’occasione di una conferenza stampa, nelle mani di un rappresentante delle Nazioni Unite se non addirittura di uno dei membri dell’ U.N. high level panel che è stato ad hoc nominato lo scorso 23 settembre 2003 dal SG Kofi Annan lo scorso 23 sett. 2003 proprio per studiare e analizzare l’argomento specifico della riforma delle N.U. ed elaborare uno o più proposte per il suo rinnovamento.
Tale mandato per la prima volta nella storia delle N.U. ha previsto, con apposita postilla, il ruolo istituzionalmente attivo della Società Civile in questo progetto – indicando speficatamente: CONSULTANDO LE ISTANZE DELLA SOCIETA’ CIVILE e sulla base di questa frase inserita nel mandato IPB-Italia e IPB International hanno attivato il loro net-work e si sono impegnati a offrire alla maggiore istituzione internazionale questo importante servizio.
I giovani traduttori della SSLIMIT di Forlì si sono messi a disposizione dei partecipanti al Focus Group offrendo con alta professionalità il servizio di interpretazione che ha garantito la reciproca comprensione e soprattutto reso possibile il fluido andamento dei dibattiti.
Estremamente importante è stata la presenza della squadra degli studenti SSLIMIT alla consegna del MacBride Peace Prize tenutasi nella Sala del Gonfalone in Regione Toscana dove è stato consegnato un importante premio a tre illustri personaggi rappresentanti dell’Accordo di Ginevra comunemente conosciuto come la “road map” della società civile” per il medio oriente.
Infatti questi splendidi ragazzi tutti schierati in piedi alle spalle del panel delle autorità hanno reso possibile riprese televisive e le interviste da parte di giornalisti ai premiati, il palestinese Radi Jarai, l’Israeliana Michal Radoshitzki e lo svizzero Alexis Keller.
Senza poi considerare che la regina di queste giornate Mrs. Cora Weiss – Presidente di IPB International, Presidente dell’Heague Appeal for Peace, quattro volte menzionata per al Nobel per la pace, rappresentante di IPB alle Nazioni Unite, è stata sempre affiancata per tutta la sua permanenza in Italia da un traduttore SSLIMIT in modo che tutti, giornalisti, studenti, Sindaci, Consiglieri, rappresentanze delle varie università italiane, le autorità tutte potessero apprezzare di questa donna il grande fascino e il profondo ingegno formati direttamente sul campo della pace, dalle lotte degli anni ’60 contro la guerra nel Vietnam a fianco della famosa cantante Joan Baez ai giorni nostri contro la proliferazione incontrollata del mercato delle armi leggere, all’affermazione della Risoluzione delle N.U. 1325/2000 alla tutela dell’infanzia dalla cultura della violenza che la vedono impegnata con veri e propri progetti di Peace Education in tutto il mondo.

Michela Ricciarini

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La voce dei giovani al Focus Group

12 ottobre 2004 Pubblicato da roberto

Un contributo da parte di Eleonora Piazzi, in rappresentanza dei giovani che sono intervenuti con entusiasmo e competenza ai lavori del “Focus” di Firenze.

E’ con piacere che riporto nel nostro sito questo intervento. E’ testimonianza della voglia di capire, di cambiare, di investire proprie energie per la difesa della pace, non solo con le parole ma soprattutto con la creazione di nuovi presupposti per la convivenza civile tra i popoli.


Buon giorno a tutti.

La situazione internazionale di questi giorni fa larga presa non solo sugli adulti e sugli addetti ai lavori, ma anche su noi giovani, attenti e critici nei confronti di ciò che succede attorno a noi.
Siamo giovani, e in quanto tali ci manca l’ esperienza, che si acquisisce solo con il tempo. Ma siamo curiosi, attenti, ancora convinti che si possa fare molto per cambiare le cose.

Siamo approdati a questo progetto quasi per caso, ma, man mano che il lavoro di ricerca proseguiva e il gruppo si compattava, ci siamo resi conto che nel nostro piccolo stavamo facendo qualcosa di importante: stavamo contribuendo a realizzare qualcosa di innovativo, com’ è la stesura di un documento che raccoglie le testimonianze della società civile.

Noi siamo la generazione del futuro, che può crescere grazie al vostro aiuto, ma che può contribuire nello svolgimento del vostro lavoro con l’ apporto di quelle idee fresche che solo una mente giovane e non ancora disillusa può avere. Dal nostro lavoro di ricerca siamo giunti alla conclusione che una riforma dell’ Onu è opportuna e necessaria, per permetterle di svolgere il proprio operato senza eccessivi vincoli, in quanto essendo un organismo sovranazionale deve garantire una condivisione delle decisioni tra i membri.

Il gruppo degli studenti dell’ Università di Bologna è qui oggi grazie a IPB Italia, ma soprattutto grazie alla sua presidentessa, la Sig.ra Fulgida Barattoni, che ci ha fermamente voluto coinvolgere in questa avventura, facendo di noi il suo occhio vigile e attento all’interno della società civile, ci ha guidato e ci ha supportato nelle nostre ricerche, stimolando in maniera crescente il nostro interesse, ci ha lasciato partecipare in maniera attiva e costruttiva al percorso svolto.

Ci siamo confrontati con una realtà nuova, abbiamo cercato con il nostro lavoro di trasmettere il punto di vista di giovani che muovono i primi passi nel mondo internazionale, siamo convinti che questa esperienza non deve essere un punto di arrivo, ma il primo passo verso una riforma possibile.

Eleonora Piazzi - Università di Bologna - Scienze Politiche Internazionali Diplomatiche (SPID)

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Intervista a Fulgida Barattoni (a cura di Carla Casazza - anno 2004)

21 settembre 2004 Pubblicato da roberto

- Quando è nata IPB Italia, perchè e quale, in sintesi, la sua storia?

IPB –Italia nasce il primo marzo 2003 dopo un intenso lavoro effettuato all’interno dell’IPB di Ginevra per modificare uno statuto scritto alla fine dell’800, che non prevedeva uffici nazionali autonomi ma solo sette regioni mondiali.
L’essere riusciti a modificare lo statuto e quindi ad aprire legittimamente IPB Italia ha consentito a tutti i soci IPB siti nello stato italiano di potersi conoscere , raccordarsi, mettere in ponte sinergie e forze tali da offrire alla stessa componente italiana una maggiore rappresentanza e forza ai tavoli internazionali. Il primo marzo del 2003, si diceva, a Lugo di Romagna si è costituito IPB Italia ufficio nazionale autonomo: questo strumento offre all’IPB di Ginevra una maggiore possibilità di rapportarsi con i propri membri soci, soci decentrati e soprattutto con le istituzioni nazionali. Inoltre IPB Italia si proponeva di riuscire attraverso una coordinazione delle forze ad offrire alla diplomazia internazionale quella creatività, tradizione giuridica, sensibilità mediterranea ponte fra Oriente e Occidente che caratterizzano il genio italiano nel mondo.

- Quali sono i collegamenti tra IPB Italia e la sede generale di Ginevra?

Il quartiere generale di Ginevra, attraverso l’ufficio italiano di IPB Italia, porta avanti un progetto pilota sperimentale che se funziona aprirà le porte ad altre sedi nazionali autonome e alla possibilità di istituire una realtà IPB europea che si possa più legittimamente rivolgere alle proprie istituzioni nazionali.

- Esistono analoghe organizzazioni all’estero e in caso affermativo, sussistono dei contatti tra queste ed IPB Italia?

Sì. Sull’onda di questo progetto pilota è stato aperto un ufficio IPB a Barcellona appoggiato all’organizzazione Fundacio per la Pau, che ha realizzato il forum “Towards a World without Violence” del 23 – 27 giugno. Inoltre esiste un ufficio ad Oslo di raccordo con la Commissione del Premio Nobel, in quanto IPB gioca un ruolo fondamentale nella nomina annuale del Nobel avendo sia come Council che come singoli consiglieri il doppio diritto di nomination. Questo, in virtù della profonda amicizia che legò Bertha Von Sutter (past president IPB Ginevra) e Alfred Nobel (padre della fondazione Nobel); fu proprio la Von Sutter a convincere Nobel a devolvere il ricavato del suo brevetto della polvere da sparo a favore del premio omonimo.

- Lo scorso giugno 2004, IPB Italia ha partecipato al Forum “Toward a World without Violence” di Barcellona dove ha presentato un progetto europeo contro le armi. Cosa è emerso da questa esperienza?

Alla data attuale nella compagine internazionale esistono due realtà forti impegnate per il controllo del traffico delle armi:

- la campagna globale Control ARMS, promossa da IANSA (International Network for Small Arms), Safer World ed Amnesty International, che sostiene un A.T.T. (arms trade treaty) globale che fissa dei punti minimi comuni per il controllo sul commercio delle armi a livello globale e a livello europeo spinge per la implementazione del codice etico ;
- IPB – IPPNW (Internacional Phisicians for the Prevention of Nuclear War) – IALANA (International Lawyers Against Nuclear Arms) tre organizzazioni mondiali rappresentanti rispettivamente la società civile, medici e giuristi (sessioni italiane di IPPNW e IALANA) che in questi ultimi due anni si sono unite in una coalizione e attraverso un attento scrupoloso studio giuridico delle migliori leggi esistenti a livello nazionale in Europa, grazie all’uso di una griglia di analisi comparativa, hanno scritto un progetto di regolamento europeo che discostandosi dalle logiche dei minimi livelli comuni intende offrire una proposta di legge: questa, prendendo il meglio che a livello giuridico i paesi europei possiedono, si propone di colmare una grave, gravissima lacuna giuridica ancora oggi pendente a livello europeo. L’Europa, infatti, in base all’art.23 de Trattato di Amsterdam (ex art.9 del Trattato di Maastricht) ha l’esclusiva competenza di regolamentare la commercializzazione di TUTTI i prodotti dell’Unione con limitazioni attentamente regolamentate (art.26 del Trattato di Amsterdam, comma 2 – lista del 15/4/1958). Questa lacuna giuridica ancora oggi esistente a livello europeo ha lasciato spazi aperti ad accordi tra nazioni che in aperta violazione delle norme del mercato comune si sono messe d’accordo fra di loro definendosi le regole proprie fuori da qualsiasi forma di controllo o gestione comunitaria (Framework Agreement of Farnbourgh, luglio 2000). A Barcellona, così come a Dublino lo scorso dicembre al meeting europeo delle ONG impegnate sul fronte del controllo del commercio delle armi, e ancora il prossimo 7-8 settembre a Bruxelles, abbiamo cercato e cerchiamo di unire gli sforzi della Campagna Control ARMS con quelli della coordinazione IPB - IPPNW – IALANA dove, seppure la prima sul piano globale, la seconda sul piano europeo, possono rappresentare una chiave per aprire una importante speranza: facendo leva su una competenza obbligatoria della comunità europea ci si propone di ottenere un regolamento per sua natura legalmente vincolante (il codice etico non lo è) delle armi lecite prodotte nei paesi europei. Inoltre è stata aperta una petizione di raccolta firme a supporto di EU ARMS Trade Regulation Project.

- Sempre in ambito di disarmo, esistono iniziative nel territorio italiano?

La Campagna Control ARMS che in Italia prende il nome di ControlARMI ed è coordinata da Amnesty International, tra i cui firmatari e sostenitori vi è anche IPB e che noi appoggiamo fortemente.

- Lo scorso febbraio ha avuto luogo la bella esperienza del Concorso Internazionale “Una Favola per La Pace” che ha avuto grandissimo successo. Ci può anticipare qualcosa sulla seconda edizione?

A grande richiesta siamo stati chiamati ad organizzare la seconda edizione del Premio, già da tempo prevista per il 21 maggio 2005, che ha calorosamente ottenuto il patrocinio dell’UNESCO per il carattere sempre più internazionale che vuole dare a questa manifestazione. Abbiamo l’appoggio anche della Provincia di Ravenna e del Comune di Lugo. Per una illuminata intuizione del sindaco uscente del Comune di Lugo Maurizio Roi, la cerimonia di premiazione sarà fatta coincidere con la manifestazione “La città del bambino” al fine di infondere capillarmente nelle giovani generazioni il messaggio della favola per la pace lanciato da IPB Italia.

- Il primo luglio a Roma, il presidente IPB Cora Weiss è stata insignita del Premio Colomba D’Oro. Ce ne parla?

La felice coincidenza che ha portato Ivano Barberini, ex presidente della Lega delle Cooperative nazionale italiana ed attuale presidente della ICA (International Cooperative Alliance), a ricoprire anche la presidenza dell’importante associazione italiana Archivio per il Disarmo (membro storico, uno dei più antichi, dell’IPB di Ginevra) ha fatto sì che si riunissero antiche tradizioni storiche: infatti Robert Owen, padre del cooperativismo di stampo socialista che con i suoi scritti portò alla fondazione della ICA, impegnata a garantire attraverso il lavoro dignità, libertà e giustizia per la gente, William Maxwell primo presidente ICA nel 1895 e Elie Ducommun fondatore dell’IPB di Ginevra, si ritrovassero in quell’unico bacino di ingegni che fu il Congresso Internazionale della Lega Pace e Libertà; esso si riuniva annualmente a livello internazionale e in un epoca in cui telefono fax ed e-mail non esistevano costituiva l’unico momento forte in cui si potevano esprimere ingegni di quel tempo come Albert Gobat, Nobel nel 1902, Frederick Bayer ed Ernesto Moneta, Nobel nel 1908, Enry Dunant, fondatore della Croce Rossa Nobel nel 1901, Stewart Mill, Carl Marx, Charles Le Monnier, Victor Hugo e non ultimo Giuseppe Garibaldi.

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Focus Group

21 luglio 2004 Pubblicato da roberto

CHE COS’E’ IL FOCUS GROUP

E’ una riunione di esperti per dibattere il tema: “Peace and Human Security Aspects of the U.N. Reform”.
Compito di tale riunione consiste nel raccogliere i risultati del dibattito della società civile e delle Ngo’s su questo specifico argomento per come avvenuto nei maggiori convegni – internazionali e regionali- nel corso degli anni 2003-2004, analizzando ed armonizzando la documentazione finora prodotta (final statements), al fine di redigere un memorandum organizzato per linee guida da inviarsi ai 16 commissari del Pannel nominato il 23 settembre 2003 dal Consiglio di Sicurezza e presieduto dal Primo Ministro della Tailandia Mr. Anand Panyarachun. per elaborare un progetto/percorso che possa implementare la pace e la sicurezza umana “anche” considerando la possibilità di riformare la carta delle Nazioni Unite. Questo incarico espresso nei 4 punti del mandato di Kofi Annan prevede esplicitamente la consultazione degli “civil society actors”.
Il pannel a tutt’oggi si è riunito 3 volte ma come si può ben comprendere il confronto con la società civile che non ha una sua facile identificazione non è ancora avvenuto.
IPB-Italia con questa iniziativa si propone, (visto che ancora nessuno ci ha pensato e nessuno lo sta facendo), di costruire un ponte fra questo pannel e parti della Società Civile.
In modo che una voce non –istituzionale di rilievo sia presente in questo progetto di riforma possa apportare il proprio contributo o quanto meno ne possa influenzare il lavoro finale istituzionale. Riteniamo importante muovere passi in questa direzione, soprattutto oggi, in un momento storico in cui il riassetto e la “democratizzazione” delle Nazioni Unite appaiono irrinunciabili e improcrastinabili per un efficace governo della pace nel mondo.

COSA SI PREFIGGE

Raccogliere, studiare, analizzare, sintetizzare, armonizzare il dibattito sviluppatosi a livello di Società Civile in questo ultimo biennio su queste tematiche e di estrapolarne delle linee guida. In questo senso parliamo di una enorme quantità di materiale che partendo dai precedenti storici, si è sviluppata nei vari dibattiti di ECOSOG, della UN Commission on Human Rights, Working Group on Women, Peace and Security, CCIA/WCC World Council of churches, UBUNTU World Campaign, i vari documenti scaturiti dai Social Forum da Porto Allegre con Manifesto 2000 a Mombay, ai trattati anche di singoli esperti quali Mario Pianta docente esperto di globalizzazione dal basso, Dhanapala Jayantha Ambasciatore delle NU e molti altri studiosi.

COM’E’ NATA L’IDEA DI ATTIVARE IL FOCUS GROUP

Poiché i tempi del mandato volgevano al termine, e visto che a dicembre il Pannel dei 16 dovrà consegnare al Consiglio di Sicurezza il proprio rapporto, abbiamo ritenuto importante cogliere questa opportunità che veniva offerta alla “società civile” provando quindi ad attivarci noi su questo importante aspetto del progetto di riforma.

DA CHI E’ COMPOSTO

Partiamo dal Pannel Istituzionale dei 16 commissari incaricati dal Consiglio di Sicurezza delle NU.

Panel members:

Chair:
Anand Panyarachun (Thailand)
Members:
Robert Badinter (France)
João Clemente Baena Soares (Brazil)
Gro Harlem Brundtland (Norway)
David Hannay (United Kingdom)
Mary Chinery-Hesse (Ghana)
Gareth Evans (Australia)
Enrique Iglesias (Uruguay)
Amre Moussa (Egypt)
Satish Nambiar (India)
Sadako Ogata (Japan)
Yevgeny Primakov (Russian Federation)
Qian Qichen (China)
Nafis Sadik (Pakistan)
Salim Ahmed Salim (Tanzania)
Brent Scowcroft (United States)

Il nostro Focus Group è formato da un gruppo di lavoro di esperti mondiali che via internet lavorano secondo un preciso schema metodologico di “specificità” a questo gruppo di lavoro si uniranno il 25-26 Settembre p.v. a Firenze 10 esperti di livello superiore e istituzionale (governativi, accademici, ecc.)

Gruppo di lavoro preliminare e metodologia:

- Cora Weiss – IPB President and IPB representative at the U.N. in New York
- Tomas Magnuson – IPB St. C.tte – Swedesh Peace Council
- Soumela Kalevi - Presidente di “Peace Union of Finland” (fed. delle ONG pacifiste finlandesi)
- Frederick Heffermehl Pesidente di “Norwegian Peace alliance”, Vice Presidente di IALANA
- Urban Gibson - Presidente dell’OSCE svedese e della “Swedish fellowship for reconciliation”
- Chiara Venturi, responsible for the coordination of the works between Geneva- Italy- Florence
- Tonino Palmeri, Professor of Environmental Ethic Engineering at Bologna University
- Vittorio Tanzarella, lawyer and expert in UN organisation
- Manual Manonelles - UBUNTU Barcellona (most world wide UN reform campaign)
- Massimo Toschi from New York U.N.
- Eugenia Malgeri – Researcher of UNICAMPUS of Rome.
- Michele di Paolantonio phisician, member of the IPPNW
- Joachim Lau of IALANA Italy
- Alberto Barbero - Coordinator of September FOCUS GROUP in Florence
- Heide Schutz UNCOPAC
- Edouard Mancini – IPB-Italia representative at the UN in Geneva
- Mrs. Kara of WILPF UN OFFICE
- Fulgida Barattoni – IPB-Italia President (coordinator of the working groups)
- Giuseppe Cataldi – University of Neaples
- Giovanni Carlo Bruno Researcher Institute of International Law Studies and CNR of Neaples
- Prof. Carlo Amirante Docente Università di Napoli
- Antonella De Santis Espertain D. H. e org. sovranazionali
- Bo Wirmark Swedish Peace Council Presidente
- Kai Frithjof Brand-Jacobsen is founder and Director of the Peace Action, Training and Research Institute of Romania (PATRIR) and Co-Director of TRANSCEND, and is on the Executive Board of the TRANSCEND Peace University (TPU)

COME SI SVOLGONO I LAVORI

Come ormai asseverata modalità di lavoro di IPB-Italia i lavori vengono svolti secondo le linee di “specificità” e ciò significa secondo le varie competenze delle componenti.

MODALITA’ OPERATIVA Gruppo di lavoro preliminare al FOCUS GROUP

Nel gruppo di lavoro preliminare ci sono:
Avv. Joachim Lau della IALANA, Avv. Vittorio Tanzarella del gruppo VASTI e Dr. Giovanni Carlo Bruno - si occuperanno degli aspetti giuridici e dell’impostazione della stesura del documento finale.
Dr. Di Paolantonio Michele dell’IPPNW - analizza il problema dal punto di vista della salute umana.
Fulgida, Kara, Heide Schultz, Chiara Maria Venturi, Alberto Barbero, Emanuela Malgeri, Manuel Manonells, Tomas Magnuson, Giuseppe Cataldi - si divideranno i reports (che Colin Archer di Ginevra dovrebbe inviarci quanto prima) dei vari forum, meeting,ecc. realizzati negli anni 2003 e 2004 ed estrarre quelle parti concernenti peace and human security dai quali poi sintetizzare il dibattito della società civile.
Cora Weiss, Massimo Toschi e Edouard Mancini curano il raccordo con le NU rispettivamente di NY e Ginevra
Inoltre collaborano singoli consultants esterni (docenti di varie università italiane e e di gruppi di lavoro di studenti Universitari per la raccolta e analisi di tutti i documenti.
Il canovaccio verrà redatto e poi fatto circolare via e.mail per tutti gli aggiustamenti del caso e entro fine Agosto inviato via e.mail, via posta ordinaria e anche via brevi mano se possibile ai 16 commissari del Pannel delle NU.

STATO DEI LAVORI ATTUALE

Continua la collezione, analisi, studio, armonizzazione, sintesi delle documentazioni prodotte. Siamo a buon punto, sebbene il materiale sia praticamente “infinito” essendo questa una tematica che ha riscosso un grande interesse presso la Società Civile. Dovremo arrivare a un momento in cui fissare il punto ma senza dubbio più materiale viene “macinato” più corretto è il lavoro finale. Anche se poi più o meno tutti alla fine si focalizzano su alcuni pochi punti essenziali per il raggiungimento della pace e della sicurezza umana

QUALE VALENZA NELLO SCENARIO INTERNAZIONALE HA QUESTA INIZIATIVA

E’ la prima volta che la maggiore istituzione mondiale, le Nazioni Unite, ufficialmente dà incarico ad una propria commissione di lavorare consultando “anche” gli attori della Società Civile riconoscendole in un qualche modo un potere (già da tempo le stesse agenzie delle NU nello svolgimento dei propri lavori consultano sistematicamente le NOG’s (es. Agenzia disarmo si consulta alla pari con Heague Appeal for Peace, IPB, IANSA,ecc.).
La società civile per quel discorso che faccio sempre richiamandomi alla Clausola Martens e al diritto delle genti giuridicamente internazionalmente riconosciuto è destinata ad avere un sempre maggiore peso nella gestione della Sovranità.

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FOCUS GROUP: I Partecipanti

18 luglio 2004 Pubblicato da roberto

Focus Group
Firenze, 25/26 settembre 2004

Partecipanti al Focus Group

Confermati:

Fulgida Barattoni (Italia)
Esperto in Diritto Umanitario Internazionale. Presidente dell’Ufficio Italiano di IPB (IPB-Italia) e Segretario Generale di “EU Study Group Project” per il controllo nel mercato degli armamenti bellici convenzionali europeo.

Ivano Barberini (Italia)
Presidente dell’ International Co-operative Alliance -I.C.A. Presidente dell’Archivio per il disarmo.

Kai Frithjof Brand-Jacobsen (Romania)
Co-direttore della TRANSCEND Peace University (TPU), fondatore di Peace Action e, con Johan Galtung, del Nordic Institute for Peace Research (NIFF), ricercatore presso l’Istituto delle Ricerche Romeno (PATRIR).
Esperienze di lavoro per la pace in Afghanistan, India, Pakistan, Nepal, Russia, Sud Est Europeo, Nord America, Colombia, e medio oriente. Autore di: The Political Economy of Globalisation and People’s Struggles for Peace (Pluto, forthcoming), co-autore con Johan Galtung e Carl Jacobsen, di Searching for Peace: The Road to TRANSCEND (Pluto, 2000 & 2002).

Jayantha Dhanapala
United Nations Under-Secretary General Disarmament Affairs, Ambassador in Geneva and Washington DC

Michele Dipaolantonio (Italia)
Medico, Responsabile italiano dell ”Internazionale Medici per la prevenzione della guerra nucleare” (I.P.P.N.W. – Premio Nobel per la Pace 1985).

Manasseh Worth Ehile (Emirati Arabi)
Avvocato costituzionalista, presidente dell’ International Center for Regional and Ethnic Conflict Resolution (ICRECR), membro di Defence of Human Rights (CDHR).

Sunday Ilo Ebhohon (Nigeria)
Amministratore pubblico, dirigente di “Living Hope Foundation”.

Urban Gibson (Svezia)
Presidente dell’OSCE svedese e della “Swedish fellowship for reconciliation”. Membro del Comitato scientifico OSCE per la libertà di religione. Relatore della Conferenza delle Chiese Europee (CEC) per il settore diritti umani/libertà religiose. Autore di “Diritti Umani delle minoranze nazionali nel contesto dette Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa, dell’OSCE, e dell’ Unione Europea”.

Frederick Heffermehl (Norvegia)
Presidente di “Norwegian Peace alliance”, Vice Presidente di “International Lawyers against nuclear arms” (IALANA). Autore del libro: “La pace è possibile” tradotto in 17 lingue.

Suomela Kalevi (Finlandia)
Presidente di “Peace Union of Finland” (federazione delle Organizzazioni non governative pacifiste finlandesi).

Albert Kunihira (Uganda)
Dirigente di “Noah’s Ark Children’s”.

Joachim Lau (Germania)
Avvocato internazionalista, Vice Presidente di “International Lawyers against nuclear arms” (IALANA)

Gilbert Levy (Francia)
Rettore dell’Università Réné Cassin di Nizza.

Tomas Magnusson (Svezia)
Membro di spicco della movimento pacifista svedese. Ha ottenuto una candidatura al Premio Nobel per la Pace.

Eduard Mancini (Svizzera)
Ingegnere, esperto in Peace education. Rappresentante di IPB-Italia presso le Nazioni Unite di Ginevra.

Manuel Manonelles (Spagna)
Segretario Generale del forum UBUNTU (Barcellona) che ha lanciato la campagna mondiale per la riforma del sistema delle Istituzioni internazionali.

Antonio Palmeri (Italia)
Docente presso l’Università di Bologna (Dipartimento Ingegneria Etica Ambientale)

Jahangir Piara (Pakistan)
Segretario Generale del Human Friends Organization.

Vittorio Tanzarella (Italia)
Avvocato e giornalista. Esperto in materia di riforma delle Nazioni Unite, Presidente del “Comitato per una pace giusta in Palestina”.

Massimo Toschi (Stati Uniti)
Esperto in tema di Guerra e infanzia, funzionario del Segretariato delle Nazioni Unite di New York.

Cora Weiss (Stati Uniti)
Figura storica del movimento pacifista statunitense, co-fondatrice di “Women strike for Peace” contro i test nucleari e leader del movimento contro l’intervento americano in Vietnam. E’ Presidente dell’International Peace Bureau e dell’Appello dell’Aja per la Pace. Sostenitrice della peace education in campo internazionale ha avuto quattro candidature al Premio Nobel per la Pace. Il 1 luglio 2004 è stata premiata a Roma, in Campidoglio, con la “colomba d’oro”

Bo Wirmark (Svezia)
E’ stato Presidente del “Swedish Peace Council” per 10 anni ed è impegnato in varie organizzazioni pacifiste svedesi da oltre 40 anni.. Co-fondatore della ricerca sulla pace in Svezia, è uno scrittore e conferenziere free-lance particolarmente sui temi della non-violenza (diritti civili della gente di colore negli Stati Uniti, buddisti in Vietnam) e delle politiche di pace e sicurezza. E’stato per 10 anni editorialista del settimanale “Broderskap” edito dalla “Swedish League of Christian Social Democrats” di cui è stato anche vice presidente..

Ancora in attesa di conferma:

Carlo Amirante (Italia)
Docente presso l’Università di Napoli

Giovanni Carlo Bruno (Italia)
Ricercatore del CNR e di Diritto Internazionale presso l’Università di Napoli

Giuseppe Cataldi (Italia)
Docente presso l’Università di Napoli

Antonella De Santis (Italia)
Esperta di Diritto Umanitario Internazionale e di Organismi Sovranazionali

Andrew Mack (Canada)
Docente presso l’Università della Columbia. Esperto in Human security

Gertrude Mongella (Nigeria)
Esponente di “Advocacy for Women in Africa” , ex presidente di “Women Conference 1995”

Eugenia Malgeri (Italia)
Docente presso l’Università di Roma. Ricercatrice UNICAMPUS

Sadako Ogata (Giappone)
Co-presidente della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.

Heide Schutz (Germania)
UNCOPAC

Ramesh Thakur (India)
Docente presso l’Università delle Nazioni Unite di Tokyo

Shridath Ramphal (Guyana)
ex Presidente del Common and Global Government, Ambasciatore delle nazioni Unite per la Guyana.

Panos Trigazis (Grecia)
Dirigente di Citizens of the World.

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