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Premio “Testimone di Pace”: La scheda del concorso

24 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Il premio “Testimone di Pace” nasce ad Ovada (Al) per la volontà e l’impegno congiunto dell’amministrazione comunale e del Centro per la Pace e la Nonviolenza dell’Ovadese “Rachel Corrie”, in seguito all’adesione da parte della Città ad “Enti Locali per la Pace” ed alla presentazione del progetto “Ovadese Terre di Pace” durante la festa del Centro Pace tenutasi al Parco Pertini dal 2 al 4 giugno 2006.

Il concorso, annuale, premierà personalità italiane e non italiane che si distinguano per il proprio impegno nell’ambito della pace e della nonviolenza e comprenderà due diverse sezioni:

1.sezione “testimone di pace” ad una personalità italiana o non italiana che si sia particolarmente distinta per il proprio impegno nell’ambito della pace e della nonviolenza.
2.sezione “la buona novella” all’autore di un libro, servizio giornalistico su carta stampata o su altri media che abbia segnalato iniziative particolarmente positive nei campi della pace e della nonviolenza.

Sono previste giurie diverse per le due sezioni:
1.specialistica, composta da specialisti dell’informazione e da operatori della pace e della nonviolenza, per la sezione 1;
2.popolare, composta da gruppi di lettura e di ascolto dislocati sul territorio, nonchè dagli ascoltatori di Fahrenheit, per la sezione 2.

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La prima edizione, inaugurale e di lancio del premio, si terrà il prossimo 11 settembre 2006; verranno ricordati gli operatori dell’informazione italiani caduti nel corso del loro lavoro in zone di guerra a partire dall’inizio del nuovo secolo: Antonio Russo (Tbilisi, Georgia), Maria Grazia Cutuli (Afghanistan), Raffaele Ciriello (Ramallah, Palestina), Enzo Baldoni (Iraq).
Non è un caso che per la prima edizione del premio si siano scelti operatori dell’informazione: consapevoli del fatto che solo un’informazione indipendente può favorire il formarsi e l’estendersi di quello spirito critico senza il quale non può esserci una vera partecipazione democratica alla res publica, intendiamo così rendere omaggio a chi ha testimoniato con onestà e correttezza la realtà della guerra anzichè piegarsi alle esigenze di un sistema mediatico che pretende di assoggettare i nostri cuori e le nostre menti alle ragioni del dominio.

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La testimonianza di un Hibakusha

16 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Terribile.
Dalla Terza conferenza internazionale per la messa al bando dell’Uranio Impoverito, tenuta a Hiroshima il 6 agosto 2006, la testimonianza di Akihiro Takahashi, sopravvissuto alla bomba atomica ed ex-direttore del Peace Memorial Museum di Hiroshima.

… Se non rispettiamo il diritto internazionale, il mondo non conoscera’ mai pace.
Come abbiamo visto in Iraq, la vittoria, e certamente la pace, non possono essere ottenute con la forza. Dobbiamo dare valore a quanto costruito cosi’ faticosamente dalle nazioni del mondo ed essere determinati a vivere in coesistenza pacifica con gli altri popoli, le altre religioni e le altre culture. Credo fermamente che solo su queste basi possiamo costruire un mondo sicuro e prospero.

La famiglia umana deve affrontare la pesante eredita’ del ventesimo secolo, fatta di guerre, armi nucleari, terrorismo, riscaldamento globale, carestie, profughi, violenze e violazioni dei diritti umani. Se le persone che vivono nel ventunesimo secolo non riusciranno a risolvere questi problemi, il secolo corrente potrebbe essere l’ultimo degli esseri umani sulla Terra. Rafforzo continuamente la mia determinazione a vivere i giorni che mi rimangono su questo pianeta in piena consapevolezza e responsabilita’. E voglio comunicare queste mie convinzioni e aspirazioni a tutti i cittadini del mondo.

Riporto il link al lungo testo, tradotto da Francesco Iannuzzelli:

Leggi tutto dal sito di Peacelink!

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Dall’olocausto di Hiroshima e Nagasaki alla campagna dei “Sindaci per la pace”

6 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Non è una delle tante rievocazioni, in questo 6 agosto di memoria. Ma un sunto di attività svolte per diffondere una cultura volta al disarmo, attraverso la Campagna creata nel 1982 dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki.

Sono già 24 anni che la Campagna “Mayors for Peace” si estende nel mondo, e con un obiettivo dichiarato: arrivare entro il 2020 a un disarmo atomico globale.
Mentre in Italia, in quest’ultimo anno…

Il 6 e 9 agosto 1945 le bombe atomiche statunitensi rasero al suolo le città di Hiroshima e Nagasaki spegnendo in un solo attimo centinaia di migliaia di vite umane. Oggi a 61 anni dalla guerra, gli “Hibakusha”, i sopravvissuti di quel giorno, soffrono ancora dei devastanti effetti della contaminazione radioattiva.
Per prevenire il possibile ripetersi di una simile tragedia le città di Hiroshima e Nagasaki non hanno mai cessato di dichiarare al mondo l’inumana crudeltà delle bombe atomiche e hanno sempre insistito sulla necessità di un totale disarmo nucleare.
Il 24 giugno 1982, durante la seconda Sessione Speciale sul Disarmo presso le Nazioni Unite di New York, il sindaco di Hiroshima propose un nuovo programma per promuovere una concreta collaborazione delle città per ottenere l’abolizione totale delle armi nucleari. La proposta offriva alle città di superare i confini nazionali e lavorare tutte insieme, così i sindaci di Hiroshima e Nagasaki si rivolsero ai sindaci di tutto il mondo per sostenere questo progetto.
Progetto che parte dalla riflessione del ruolo di sindaco, quale “uomo ponte” tra i poteri delle istituzioni publbiche e i bisogni del cittadino.

“MfP”, “Mayors for peace” risulta oggi composta di Primi Cittadini di città di tutto il mondo che hanno formalmente aderito al progetto del 1982.
“Mayors for peace” si incarica di facilitare la collaborazione e il coordinamento tra le città che sostengono il progetto di un’abolizione totale delle armi nucleari. Il suo compito principale è il lavoro, in sede internazionale, atto a costruire una precisa consapevolezza riguardo il pericolo degli armamenti nucleari in vista di un disarmo generalizzato.
“Mayors for peace” è anche formalmente impegnata nel perseguire una duratura pace mondiale con un’opera di denuncia e di intervento in caso di carestie, povertà, accoglienza di rifugiati, abusi nei diritti umani, crimini ecologici e in ogni altro caso che metta in crisi la pacifica coesistenza tra i popoli.

Il 6 luglio 2006, per le celebrazioni del 10° anniversario del parere espresso dalla Corte internazionale di Giustizia circa l’illegittimità dell’uso e della minaccia dell’uso dell’arma nucleare, il vice presidente della Campagna e sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha fatto pervenire all’attuale presidente e sindaco di Hiroshima Akiba Tadatoshi una lettera con la quale, insieme a tutti i sindaci italiani, chiede che tutte le armi contemplate nella definizione “Armi di Distruzione di Massa” - nucleari, chimiche e batteriologiche - vengano definitivamente abolite.

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“Mayors for peace”: in Italia, il bilancio di un anno
(appunti da Susanna Agostini, consigliere comunale in Firenze)

In questo primo anno di vice presidenza MfP, il Sindaco Leonardo Domenici ha dato un forte impulso alla crescita delle adesioni, anche attraverso l’impegno dell’ANCI che lui stesso presiede. Siamo arrivati, in Italia, a 234 città e 3 province che aderiscono alla MfP. Tutti gli 8100 Sindaci Italiani sono informati delle attività nazionali ed internazionali della MfP.

  • settembre 2005 - più di 100 Sindaci hanno incontrato a Firenze il Presidente Akiba Tadatoshi. Da allora è fiorito un susseguirsi di attività nei Comuni e nelle Province aderenti.
  • iniziative concrete di educazione alla pace come la diffusione, già programmata fino al 2008, della mostra fotografica multimediale itinerante “La lunga ombra del sole di Hiroshima - Immagini per non dimenticare” prodotta da IPB-Italia. Stimola un importante percorso informativo-educativo sulle armi nucleari e di nuova generazione “mini nukes”.
  • marzo 2006 - grazie all’iniziativa di IPB-Italia si è realizzata una missione di pace in Iraq. Una lettera del vice presidente Domenici è stata consegnata dal rappresentante della MfP, il Sindaco di Marzabotto Edoardo Masetti. Qui si è avviata una stretta relazione con le più alte istituzioni di quel Paese. Si sta sviluppando una rete di Sindaci Iracheni appartenenti alle tre etnie, sunnita, sciita e curda, iscritti alla MfP.
  • maggio 2006 - Rovereto - l’impegno degli Enti Locali per la Pace. Tavola rotonda fra istituzioni italiane ed europee.
  • giugno 2006 - Campi Bisenzio - giornata della Pace. Protagonisti Mfp/IPB-Italia/Fondazione Caponnetto.
  • luglio 2006 - Bruxelles - Leonardo Domenici, con una lettera a Akiba Tadatoshi, presente per MfP al 10° anniversario del parere della Corte Internazionale di Giustizia circa l’illegittimità dell’uso e della minaccia dell’arma nucleare, ribadisce il proprio impegno per l’abolizione di tutte le armi di distruzione di massa, nucleari, chimiche e batteriologice a nome dei Sindaci Italiani. Nell’occasione, Akiba Tadatoshi incontra la rappresentante di IPB-Italia, il Sindaco di Pineto Luciano Monticelli e il Governatore di Sulaimanya che presentano un progetto di ricostruzione e di pace per l’Iraq.
  • Dana Ahmad Majed Governatore di Sulaimanya (Iraq) ha scritto al Presidente della MfP che il vice presidente Italiano Leonardo Domenici resta l’interlocutore degli iscritti iracheni, grazie al suo impegno contro tutte le armi di distruzione di massa.
  • luglio-agosto 2006 - Itinera Bizantino Turcica - missione di pace a carattere sportivo. Gruppo di ciclisti amatoriali guidati da IPB-Italia. Da Istanbul attraverso Bulgaria, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Croazia, fino all’arrivo a Ravenna. In ogni città che attraversa, invita i sindaci ad aderire alla MfP e a firmare una pergamena di pace.
  • agosto 2006 “Summit di Pianosa” incontro preparatorio delle iniziative di ottobre. Sono stati invitati referenti delle Istituzioni Irachene per concretizzare azioni di cooperazione sanitaria e non solo, in particolare nei territori del Kurdistan Iracheno
  • ottobre 2006 - appuntamento di sindaci italiani e iracheni MfP, con associazioni, istituzioni e operatori di pace, per l’approfondimento dei contenuti del progetto di ricostruzione e di pace per l’Iraq. Per l’occasione sarà presente la First Lady dell’Iraq Hero Talabani.

Note:
Sito ufficiale della Campagna (in inglese e giapponese): http://www.mayorsforpeace.org
La celebrazione della “dichiarazione di pace” a Hiroshima:
http://www.city.hiroshima.jp/shimin/heiwa/declaration.html
Comunicato stampa di Susanna Agostini nel sito del Comune di Firenze (5 agosto 2006):
http://www.comune.firenze.it/cgi-bin/ufstampa/uscomu.cgi?tipo=5&id=25988&test=

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A Hiroshima la conferenza internazionale contro l’uranio impoverito

2 agosto 2006 Pubblicato da roberto

ICBUW (Coalizione Internazionale per la messa al bando dell’Uranio Impoverito) ha organizzato la sua terza conferenza annuale a Hiroshima, Giappone, dal 3 al 6 agosto 2006.

Circa 40 invitati dall’estero, incluse vittime, veterani, scienziati e giornalisti, e almeno 150 persone dal Giappone si incontrano in Hiroshima.
Il nostro obiettivo e’ quello di evidenziare la natura urgente e globale del pericolo posto dall’uso di armi all’Uranio Impoverito, e unire le nostre voci per chiedere delle misure immediate per aiutare le vittime e abolire le armi all’Uranio Impoverito.

Il programma finale della conferenza e’ allegato qui di seguito (“Leggi tutto”).

Dal 3 Agosto un resoconto aggiornato in inglese sulla conferenza verra’ pubblicato sul sito http://www.nodu-hiroshima.org/en/ che vi invitiamo a visitare in modo da contribuire all’avanzamento di questa campagna.

Nobuo Kazashi (Direttore del comitato organizzatore - ICBUW Hiroshima)
Haruko Moritaki (Direttore esecutivo comitato organizzatore - ICBUW Hiroshima)
Katsumi Furitsu (membro del direttivo ICBUW)

Per contatti:
NO DU Hiroshima Project email: info@nodu-hiroshima.org
CADU email: office@cadu.org.uk

*******

Terza Conferenza Internazionale ICBUW
Hiroshima, 3-6 Agosto 2006

Chiediamo a gran voce, insieme alle vittime, l’abolizione delle armi all’Uranio Impoverito

== 3 Agosto ==

Sessione Plenaria (Hiroshima International Conference Center)

9:30-12:00 Apertura
“Lo sviluppo della campagne internazionale: da Berlaar a Hiroshima: da Hiroshima a tutto il mondo”

ICBUW fu fondato nell’ottobre 2003. Durante questa sessione verranno presentate le attivita’ svolte finora e si chiariranno gli obiettivi e il significato della campagna per un trattato che metta effettivamente al bando le armi all’Uranio Impoverito. Questa sessione introdurra’ anche i temi che verranno affrontati durante la Conferenza di Hiroshima come conseguenza dei progressi ottenuti in Belgio verso l’approvazione nazionale di una legge di messa al bando delle armi all’Uranio Impoverito.

Moderatori: Haruko Moritaki, Francesco Iannuzzelli

Relatori di ICBUW:
(1) Tara Thornton & Doug Weir, ICBUW: da Berlaar a Hiroshima
(2) Manfred Mohr: Armi all’Uranio Impoverito: problematiche e aspetti politici e legali
(3) Ria Verjauw: La situazione in Belgio per quanto riguarda la messa al bando delle armi all’uranio
(4) Nobuo Kazashi: L’obiettivo della conferenza di Hiroshima: le armi all’Uranio Impoverito come il “nucleare ombra”

Discorsi introduttivi
Introduzione, Furitsu Katsumi
Rosalie Bertell, Uranio Impoverito e la Sindrome del Golfo

Discorso di benvenuto da parte di Tadatoshi Akiba (Sindaco di Hiroshima)

13:00-15:40 Sessione 1 - Il danno: Iraq

Durante la Guerra del Golfo del 1991, le forze armate della coalizione guidata dagli Stati Uniti spararono piu’ di 300 tonnellate di Uranio Impoverito nell’Iraq meridionale, dove in seguito si e’ riscontrato un drammatico aumento di tumori, leucemie e difetti congeniti.
Durante la piu’ recente guerra contro l’Iraq, si stima che armi all’Uranio Impoverito siano state usate in quantita’ maggiori rispetto al 1991, per di piu’ in aree urbane. Si prevede quindi un impatto ancor piu’ grave sulla popolazione. Ascolteremo i rapporti presentati da alcuni dottori e scienziati iracheni che da molti anni osservano gli effetti dell’Uranio Impoverito e della contaminazione ambientale.

Moderatori: Mitsuo Okamoto, Nobuo Kazashi
Relatori:
(1) Jawad Al-Ali, Studio epidemiologico nell’Iraq meridionale
(2) Souad Al-Azzawi, Una panoramica sulla contaminazione radioattiva da Uranio Impoverito in Iraq
(3) Khajak Vartanian, Studio sull’inquinamento radioattivo da Uranio Impoverito a Bassora
(4) Takashi Morizumi: Fotografie

16:00-18:45 Session 2 - Il danno: USA

Molte vittime dell’Uranio Impoverito vivono negli Stati Uniti.
Alcuni sono soldati che hanno prestato servizio nella Guerra del Golfo o nella recente guerra contro l’Iraq, mentre altri hanno vissuto vicino a poligoni di tiro o fabbriche di produzione di armi all’Uranio Impoverito.
Veterani e attivisti presenteranno il danno provocato dall’Uranio Impoverito all’interno degli Stati Uniti cosi’ come i depistaggi e le menzogne contenute nei rapporti ufficiali del governo statunitense e delle forze armate.

Moderatori: Tara Thornton, Steve Leeper
Relatori:
(1) Dennis Kyne (veterano della Guerra del Golfo)
(2) Harbert Reed (veterano della guerra contro l’Iraq)
(3) Naomi Toyoda: Fotografie
(4) Gretel Munroe, Vari aspetti del problema dell’Uranio Impoverito negli Stati Uniti
(5) Damacio Lopez, La violazione del diritto all’assistenza medica (in riferimento ai problemi in prossimita’ dei poligoni di tiro)

== 4 Agosto ==

Sessione Plenaria

9:00-11:45  Sessione 3 - Aspetti scientifici

L’Uranio Impoverito e’ radiologicamente e chimicamente tossico.
Presentazioni di diverse discipline scientifiche ci aiuteranno a comprendere gli effetti sull’ambiente e sulla salute umana da parte delle micro-particelle di Uranio Impoverito. Le basi scientifiche per la richiesta della messa al bando verranno discusse e si affronteranno anche le problematiche relative all’analisi ambientali e biologiche delll’Uranio Impoverito, aspetto fondamentale per la campagna internazionale.

Moderatori: Katsumi Furitsu, Doug Weir
Relatori:
(1) Keith Baverstock, L’Uranio Impoverito e’ pericoloso per la salute pubblica?
(2) Heike Schroeder, Analisi dell’aberrazione cromosomica nei linfociti periferici di veterani della Guerra del Golfo e nei Balcani: i risultati di una ricerca impegnativa
(3) Maria A. Gatti, Stefano Montanari, Inquinamento bellico e nanopatologie umani e animali
(4) Thomas Fasy, Analisi dell’esposizione a Uranio Impoverito

13:00-15:45 Sessione 4 - Il danno: Europa

In Europa l’Uranio Impoverito viene sospettato di essere la causa sia della Sindrome del Golfo che della Sindrome dei Balcani.
Aumenti significativi in malattie gravi e tumori sono stati riscontrati tra i residenti nei Balcani che hanno subito i bombardamenti cosi’ come tra i veterani che hanno prestato servizio in quelle zone.
In Italia, le responsabilita’ dei militari e del governo sono state denunciate sia nei tribunali che in Parlamento. Il governo ha sempre risposto che “le armi all’Uranio Impoverito sono perfettamente sicure”. In questa sessione getteremo luce sulla realta’ europea, un aspetto poco noto in Giappone.

Moderatori: Ria Verjauw, Francesco Iannuzelli
Relatori:
(1) Ray Bristow (Inghilterra: veterano della Guerra del Golfo)
(2) Stefania Divertito (Italia: giornalista)
(3) Filippo Montaperto (Italia: veterano),
Uranio Impoverito: Le armi che uccidono…nel passato, nel presente e nel futuro.
(4) Hiroshima Home TV, Documentario sui danni dell’Uranio Impoverito nella Ex-Jugoslavia
(5) Stop! Depleted Uranium Campaign, Rapporto sugli effetti dell’Uranio Impoverito in Jugoslavia

16:15-19:00 Sessione 5 - La Campagna Internazionale Regione Asiatica (Corea, Giappone, Australia)

Verranno presentate numerose iniziative sull’Uranio Impoverito e le attivita’ della campagna internazionale. Il problema delle armi all’Uranio Impoverito in Asia e’ direttamente correlato al problema delle basi militari statunitensi. In Corea, Giappone e Australia, dove gli Stati Uniti sono presenti con numerose basi, l’Uranio Impoverito rappresenta un problema estremamente attuale. Anche la nostra responsabilita’ nelle guerre in cui queste armi vengono utilizzate e’ un aspetto da prendere in considerazione.

Moderatori: Alyn Ware, Toshiyuki Tanaka
Relatori
(1) Si Woo, Lee (Corea del Sud):
3 milioni di munizioni all’Uranio Impoverito sono immagazzinate in Corea e ad Okinawa
(2) NO DU Citizens’ Network (Giappone):
Rapporti tra la campagna e il Ministero degli Esteri
(3) Haruko Moritaki, NO DU Hiroshima Project (Giappone):
Viaggio in Iraq alla ricerca dei danni dell’Uranio Impoverito
(4) David Bradbury (Regista di “Blowin’ in the Wind”, Australia)

== 5 Agosto ==

10:00-12:00
Sessione Speciale
Incontro con alcuni Hibakusha (sopravvissuti alla bomba atomica)

Poco prima dell’inizio della guerra in Iraq, alcuni medici iracheni visitarono il Giappone, e Hiroshima in particolare, per parlare sul danno provocato dalle armi all’Uranio Impoverito. Questi incontri nacquero dal fatto che secondo gli iracheni i problemi riscontrati avevano una natura radiologica, e ad Hiroshima avrebbero trovato comprensione e supporto.
Questa sessione si occupa dell’interazione e della solidarieta’ tra gli Hibakusha della bomba atomica e gli Hibakusha dell’Uranio Impoverito, uniti da un problema di “esposizione interna”.

Moderatore: Yoshie Funahashi
Relatori: Keijiro Matsushima, Rikito Watanabe, Hiroshi MARUYA, Akihiro
Takahashi, e altri

13:30-15:30 Sessione 6 - Verso la messa al bando

Dopo aver visto i problemi e gli approcci in diversi paesi verso le armi all’Uranio Impoverito, prenderemo in considerazione quali misure concrete si possono realizzare in vista di un trattato che metta al bando definitivamente queste armi. Rafforzeremo anche la nostra rete di attivisti ed esperti presentando un visione chiara della campagna internazionale.

Moderatori: Nobuo Kazashi, Tara Thornton, Manfred Mohr
Relatori: ICBUW, UWBAN, e altri

13:30-15:30 Sessione 7 - Discussione scientifica tra medici ed esperti

Gli scienziati non hanno ancora esplorato tutti i possibili effetti dell’Uranio Impoverito sulla salute, sull’ambiente e sull’ecosistema.
Molti aspetti scientifici rimangono tuttora controversi. Affronteremo insieme queste domande per aprire nuovi percorsi di ricerca e anche per discutere di come condividere e utilizzare i risultati scientifici all’interno della campagna di ICBUW.

Moderatori: Katsumi Furitsu, Keith Baverstock
Relatori: Katsuma Yagasaki, Eisuke Matsui, e altri

16:00-18:00 Sessione 8 - Il sostegno alle vittime

Il sostegno alle vittime e l’avanzamento della campagna in solidarieta’ con coloro che soffrono gli effetti dell’Uranio Impoverito sono aspetti fondamentali per la campagna.
Ascolteremo le relazioni di alcune ONG che hanno lavorato per fornire supporto medico al popolo iracheno (medicine e apparecchiature mediche, training, ecc) e discuteremo quali ulteriori passi affrontare per sostenere le vittime nei paesi colpiti. Parleremo anche del progetto sostenuto da ICBUW per uno studio epidemiologico, gia’ iniziato insieme a medici iracheni in Bassora in cooperazione con IPPNW-Germania, e del “Progetto Denti di Bambini Iracheni”, lanciato da medici statunitensi, britannici e iracheni. Discuteremo anche di come sostenere le richieste dei veterani di cure mediche e di risarcimenti dal governo.

Moderatori: Maki Sato, Gretel Munroe
Relatori: Jawad Al-Ali, Thomas Fasy, Toshi Inoshita & Maki Sato (JIM-NET),
Nahoko Takato (Iraq Hope Net)

== 6 Agosto ==

7-30 - 8.30: Cerimonia presso il Peace Memorial di Hiroshima

13:30-15:30 Sessione di chiusura

Appello finale di ICBUW

Partecipanti:
Nassrine Azimi, Direttore della sezione Asia- Pacifico di UNITAR
(Dipartimento delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca), Shuntaro Hida (medico, coautore de “La paura della radiazione interna”), “Peace Boat” e altri

19:00 Cerimonia conclusiva
Lanterne sul fiume di Hiroshima in memoria delle vittime della armi atomiche

Nota: Traduzione dall’inglese di Francesco Iannuzzelli per PeaceLink;
per contatti su quanto si svolge a Hiroshima in questi giorni, scrivere a
francesco@peacelink.org

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Colori, suoni e profumi ci aspettano in Kurdistan

21 luglio 2006 Pubblicato da roberto

Sempre da Andrea Misuri, il compagno di viaggio che questa primavera ha partecipato alla missione diplomatica dei “Sindaci per la pace”, un nuovo racconto, una testimonianza viva seppure da un’altra angolazione.
Perché Iraq alla fin fine, vuol dire anche e soprattutto, con la sua storia millenaria, la culla della civiltà.

Troppo spesso, presi da un quotidiano che ripete all’infinito gli orrori di tutte le guerre, dimentichiamo cosa è l’Iraq. Qui ritroviamo i miti, le leggende, gli avvenimenti storici che imparammo a conoscere negli anni della scuola. Qui si perdono, dissolvendosi a ritroso nel tempo, gli archetipi di “Le Mille e una Notte” che hanno segnato l’infanzia della civiltà dell’uomo.
Ma anche l’infanzia di tanti di noi, popolata dai personaggi delle favole che Shahrazad, notte dopo notte, raccontava al crudele re Sharayar. Favole spesso ambientate in una Baghdad di tappeti volanti e di lanterne magiche, di personaggi come Sindbad il marinaio o Khalifa il pescatore.
Quante volte Shahrazad, affabulatrice per eccellenza, comincia la nuova favola: “C’era una volta nel tempo dei tempi, nella città di Baghdad…”

L’intero reportage (corredato di foto) è pubblicato nel sito di Peacelink. Clicca qua!

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