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Concluso il 17mo Congresso Mondiale IPPNW

14 ottobre 2006 Pubblicato da roberto

“SE VUOI LA PACE, LAVORA PER LA SALUTE”
E’ il titolo del documento finale (clicca su “Leggi tutto”!) scaturito dal 17° Congresso Mondiale dell´Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW), tenutosi a Helsinki tra l’8 e il 10 settembre 2006.

IPPNW (International Phisicians for the Prevention of Nuclear War) è un’organizzazione di medici e specialisti a livello mondiale che lavora attivamente per la prevenzione di futuri conflitti atomici, secondo le proprie specificità professionali.


SE VUOI LA PACE, LAVORA PER LA SALUTE

Dichiarazione del 17mo Congresso Mondiale
dell´Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare

Helsinki, Finlandia, 8-10 settembre 2006

Piu di 60 anni fa, i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki notificarono al mondo che stiamo vivendo in un tempo terribile. Piu´di 40 anni fa, medici e scienziati descrissero come una guerra nucleare ucciderebbe decine di milioni di persone indiscriminatamente, distruggerebbe intere societa´ed ecosistemi, e causerebbe cancri e danni genetici nelle generazioni ancora non nate. Nel tempo abbiamo appreso che, nel caso peggiore, uno scambio nucleare che coinvolgesse migliaia di testate nucleari causerebbe un inverno nucleare che porterebbe all´estinzione dell´umanita´.

Quasi dal momento che le prime foto di Hiroshima e Nagasaki vennero pubblicate, il popolo del mondo comincio´ad organizzarsi per richiedere che queste armi di sterminio di massa non venissero usate mai piu´. L´appello radiofonico del 1957 del dr. Albert Schweitzer di protesta contro le armi nucleari – che lui chiamo´la sua Dichiarazione di Coscienza – getto´le basi mediche e morali per l´abolizione delle armi nucleari e della guerra stessa.

Mentre l´IPPNW riunisce il suo 17mo Congresso Mondiale ad Helsinki, le scelte tra guerra e migliori percorsi di pace, salute, e sicurezza per il popolo di tutto il mondo – addirittura la stessa sopravvivenza dell´umanita´ sulla terra – sono tanto urgenti come non sono mai state fin dalla fine della Guerra Fredda.

Il Medio Oriente ha appena sofferto un altro parossismo di guerra, il cui risultato e´stato che le popolazioni di ogni parte di questo conflitto che dura da decadi sono state I reli perdenti. L´Iraq e´caduto nel caos come risultato di una guerra preventiva e di occupazione basata sul falso clamore che l´Iraq avesse armi di distruzione di massa. Piu´di 100.000 persone – soldati e civili – hanno gia´perso le loro vite per quella guerra illegale; sono stati sperperati centinaia di miliardi di dollari che avrebbero potuto essere investiti in salute reale e sicurezza per la regione e per il mondo; ed il quotidiano gran numero di colpiti continua ininterrottamente.

La polarizzazione tra il Nord globale ed il Sud globale – una delle cause maggiori di guerra del nostro tempo – si manifesta in grosse iniquita´ nelláccesso alla salute, all´educazione, alla protezione dell´ambiente, ad un progresso economico sostenibile, ed alla sicurezza per miliardi di persone nel mondo. Queste iniquita´esacerbano I conflitti e conducono alla militarizzazione, alla violenza armata, ad atti di terrore, alla guerra. La violenza causata da piccole armi, infatti, e´uno dei principali problemi di sanita´pubblica, e costa decine di migliaia di vite causando centinaia di migliaia di feriti ogni anno in ogni parte del mondo. Una delle chiavi per risolvere I problemi di un equo, sostenibile e pacifico sviluppo globale sara´ assicurare che I paesi in via di sviluppo e quelli sviluppati abbiano accesso e risorse energetiche pulite, sicure e rinnovabili. L´energia nucleare, che e´inestricabilmente legata alle armi nucleari, deve essere nel tempo abbandonata insieme ad esse in quanto rischio inaccettabile per il futuro.

Come medici, noi siamo obbligati a prevenire la guerra e ad agire per il ristabilimento di condizioni di sicurezza globale fondate salla salute e sui diritti umani. Comunque, lóbiettivo preminente che ha definito la missione dell´IPPNW per piu´ di 25 anni rimane immodificato. Noi non vediamo segnali secondo cui gli Stati Nucleari intendono eliminare le proprie armi nucleari, come si sono impegnate a fare con l´Articolo VI del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT), e come ha affermato la Corte Internazionale di Giustizia dicendo che sono obbligati a farlo dal diritto internazionale. Al contrario, alcuni Stati Nucleari adesso parlano apertamente dell´uso in battaglia di armi nucleari. Questa minaccia porta molti paesi ad acquisire proprie armi nucleari come deterrente ed aumenta il rischio del terrorismo nucleare.

L´abolizione delle armi nucleari e´un obiettivo imperativo per la sicurezza umana che non puo´piu´essere rimandato. Gli Stati Nucleari e gli Stati non nucleari debbono giungere insieme senza altri ritardi all´avvio di negoziati per una Convenzione sulle Armi Nucleari.

La sicurezza degli USA aumenterebbe enormemente in un mondo senza le armi nucleari, ed essi dovrebbero provvedere a dotarsi di una leadership necessaria a raggiungere tale scopo. La Russia, invece di sperperare risorse su nuovi missili a testata multipla destinati a superare le difese missilistiche degli USA, dovrebbe unirsi agli USA per fondare pienamente e sviluppare un programma di smantellamento che distrugga le proprie armi nucleari rimanenti e per mettere in sicurezza tutti I materiali fissili in modo che siano impossibili da raggiungere da parte di terze parti.

La Gran Bretagna, invece di rimpiazzare la sua forza sottomarina di missili Trident con un nuovo sistema strategico di armi nucleari, deve dichiararsi il primo Stato non nucleare dei cinque originali che diventa uno stato non nucleare, diventando esempio morale per tutti gli altri. La Francia, che ha recentemente dichiarato che non esiterebbe ad usare armi nucleari in risposta al terrorismo, deve abbandonare I piani per un nuovo missile nucleare a lungo raggio e mostrare una leadership morale nel rendere l´Europa una zona libera da armi nucleari. L´Unione Europea, invece che continuare a vivere con le contraddizioni esistenti tra politica nucleare della NATO e le obbligazioni dell´Articolo VI per gli stati europei, deve decidere la rimozione delle armi nucleari tattiche USA dal suolo europeo, e la fine delle politiche nucleari che hanno evaso lo spirito, se non la lettera, del NPT. India e Pakistan, invece che accelerare la corsa alle armi nucleari che, a dir poco, priverebbe le loro economie di risorse vitali per il servizio sanitario, l´educazione e lo sviluppo, e che peggio potrebbe portare la regione ad essere un grande deposito di scorie radioattive, debbono rinunciare alle armi nucleari e sviluppare una leadership comune che porti a stabilire una zona libera da armi nucleari in Asia Meridionale. Israele, inveve di continuare a tenere celato il proprio arsenale nucleare dietro una politica di silenzio, dovrebbe eliminare le sue armi nucleari come parte di un insieme per creare una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente. La Repubblica Democratica della Corea del Nord deve abbandonare la sua futile richiesta di sicurezza dietro un arsenale nucleare e riabbracciare il Trattato di Non Proliferazione Nucleare. L´Iran deve dare al mondo inequivocabili assicurazioni di non avere intenzione di acquisire armi nucleari, ed il resto del mondo deve lavorare con l´Iran per assicurare che I propri bisogni di legittima sicurezza siano raggiunti.

Il mondo e´sfuggito fortunatamente alla catastrofe nucleare durante la Guerra Fredda. Non saremo cosi´ fortunati nel 21mo secolo se non fronteggeremo la sfida che abbiamo di fronte fin dal 9 Agosto 1945. Come Premio Nobel per la Pace e come federazione di medici che capisce che l´abolizione delle armi nucleari e´medicina preventiva su scala globale, noi richiediamo con urgenza agli Stati Nucleari – ed a quelli che flirtano con l´ambizione di diventare Stati Nucleari – di liberare il mondo dai nostri sei decenni di incubo nucleare.
Nota: Il sito ufficiale dell’International Phisicians for the Prevention of Nuclear War: http://www.ippnw.org
Il sito della sezione italiana di IPPNW: http://www.geocities.com/ippnwitalia
If you want peace, work for health!
The original statement: http://www.ippnw.org/HelsinkiCongressStatement.html

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Alla Campagna dei “Mayors for Peace” il premio MacBride del 2006

5 settembre 2006 Pubblicato da roberto

“IPB offre questo riconoscimento perché i Sindaci che hanno aderito e che aderiranno alla Campagna hanno riconosciuto che le politiche internazionali non possono essere lasciate ai Capi di Stato…” Questa la motivazione, in un certo senso rivoluzionaria, che Cora Weiss Presidente dell’IPB mondiale ha espresso nel conferimento del prestigioso Premio ai membri della Campagna mondiale per il disarmo atomico iniziata nel 1982 dai Sindaci delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. E prosegue: “I Sindaci sono più vicini, rispetto ai governi nazionali, ai miliardi di persone che potrebbero essere obiettivi di un attacco nucleare. Questo premio è pertanto un segno, non solo del nostro rispetto e ammirazione, ma anche nel desiderio che sempre più Sindaci aderiscano alla Campagna, e che essa possa continuare finché le nostre città divengano sicure da ogni bombardamento con armi convenzionali o nucleari”.

Il riconoscimento (una medaglia d’oro forgiata da un famoso artista irlandese) verrà offerto al Mayor di Hiroshima Akiba Tadatoshi, a Helsinki nel pomeriggio del prossimo 8 settembre, nel corso di una cerimonia alla Old Student House, Mannerheimintie, 3.

seanmacbrideIl “Mac Bride Peace Prize” è uno speciale riconoscimento annuale che l’International Peace Bureau, fin dal 1992, centenario della sua fondazione, in memoria di Sean MacBride e della sua opera, premio Nobel per la pace e Presidente di IPB tra il 1974 e il 1985, assegna a una persona od organizzazione che si sia particolarmente prodigata per la pace, il disarmo e/o i diritti umani.
L’attribuzione del riconoscimento è votata dallo Steering Committee dell’IPB, usualmente nei primi mesi dell’anno. I membri dell’IPB sono invitati a inviare suggerimenti e documentazione sui possibili candidati.

Nota: Vedi anche:

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La testimonianza di un Hibakusha

16 agosto 2006 Pubblicato da roberto

Terribile.
Dalla Terza conferenza internazionale per la messa al bando dell’Uranio Impoverito, tenuta a Hiroshima il 6 agosto 2006, la testimonianza di Akihiro Takahashi, sopravvissuto alla bomba atomica ed ex-direttore del Peace Memorial Museum di Hiroshima.

… Se non rispettiamo il diritto internazionale, il mondo non conoscera’ mai pace.
Come abbiamo visto in Iraq, la vittoria, e certamente la pace, non possono essere ottenute con la forza. Dobbiamo dare valore a quanto costruito cosi’ faticosamente dalle nazioni del mondo ed essere determinati a vivere in coesistenza pacifica con gli altri popoli, le altre religioni e le altre culture. Credo fermamente che solo su queste basi possiamo costruire un mondo sicuro e prospero.

La famiglia umana deve affrontare la pesante eredita’ del ventesimo secolo, fatta di guerre, armi nucleari, terrorismo, riscaldamento globale, carestie, profughi, violenze e violazioni dei diritti umani. Se le persone che vivono nel ventunesimo secolo non riusciranno a risolvere questi problemi, il secolo corrente potrebbe essere l’ultimo degli esseri umani sulla Terra. Rafforzo continuamente la mia determinazione a vivere i giorni che mi rimangono su questo pianeta in piena consapevolezza e responsabilita’. E voglio comunicare queste mie convinzioni e aspirazioni a tutti i cittadini del mondo.

Riporto il link al lungo testo, tradotto da Francesco Iannuzzelli:

Leggi tutto dal sito di Peacelink!

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A Hiroshima la conferenza internazionale contro l’uranio impoverito

2 agosto 2006 Pubblicato da roberto

ICBUW (Coalizione Internazionale per la messa al bando dell’Uranio Impoverito) ha organizzato la sua terza conferenza annuale a Hiroshima, Giappone, dal 3 al 6 agosto 2006.

Circa 40 invitati dall’estero, incluse vittime, veterani, scienziati e giornalisti, e almeno 150 persone dal Giappone si incontrano in Hiroshima.
Il nostro obiettivo e’ quello di evidenziare la natura urgente e globale del pericolo posto dall’uso di armi all’Uranio Impoverito, e unire le nostre voci per chiedere delle misure immediate per aiutare le vittime e abolire le armi all’Uranio Impoverito.

Il programma finale della conferenza e’ allegato qui di seguito (“Leggi tutto”).

Dal 3 Agosto un resoconto aggiornato in inglese sulla conferenza verra’ pubblicato sul sito http://www.nodu-hiroshima.org/en/ che vi invitiamo a visitare in modo da contribuire all’avanzamento di questa campagna.

Nobuo Kazashi (Direttore del comitato organizzatore - ICBUW Hiroshima)
Haruko Moritaki (Direttore esecutivo comitato organizzatore - ICBUW Hiroshima)
Katsumi Furitsu (membro del direttivo ICBUW)

Per contatti:
NO DU Hiroshima Project email: info@nodu-hiroshima.org
CADU email: office@cadu.org.uk

*******

Terza Conferenza Internazionale ICBUW
Hiroshima, 3-6 Agosto 2006

Chiediamo a gran voce, insieme alle vittime, l’abolizione delle armi all’Uranio Impoverito

== 3 Agosto ==

Sessione Plenaria (Hiroshima International Conference Center)

9:30-12:00 Apertura
“Lo sviluppo della campagne internazionale: da Berlaar a Hiroshima: da Hiroshima a tutto il mondo”

ICBUW fu fondato nell’ottobre 2003. Durante questa sessione verranno presentate le attivita’ svolte finora e si chiariranno gli obiettivi e il significato della campagna per un trattato che metta effettivamente al bando le armi all’Uranio Impoverito. Questa sessione introdurra’ anche i temi che verranno affrontati durante la Conferenza di Hiroshima come conseguenza dei progressi ottenuti in Belgio verso l’approvazione nazionale di una legge di messa al bando delle armi all’Uranio Impoverito.

Moderatori: Haruko Moritaki, Francesco Iannuzzelli

Relatori di ICBUW:
(1) Tara Thornton & Doug Weir, ICBUW: da Berlaar a Hiroshima
(2) Manfred Mohr: Armi all’Uranio Impoverito: problematiche e aspetti politici e legali
(3) Ria Verjauw: La situazione in Belgio per quanto riguarda la messa al bando delle armi all’uranio
(4) Nobuo Kazashi: L’obiettivo della conferenza di Hiroshima: le armi all’Uranio Impoverito come il “nucleare ombra”

Discorsi introduttivi
Introduzione, Furitsu Katsumi
Rosalie Bertell, Uranio Impoverito e la Sindrome del Golfo

Discorso di benvenuto da parte di Tadatoshi Akiba (Sindaco di Hiroshima)

13:00-15:40 Sessione 1 - Il danno: Iraq

Durante la Guerra del Golfo del 1991, le forze armate della coalizione guidata dagli Stati Uniti spararono piu’ di 300 tonnellate di Uranio Impoverito nell’Iraq meridionale, dove in seguito si e’ riscontrato un drammatico aumento di tumori, leucemie e difetti congeniti.
Durante la piu’ recente guerra contro l’Iraq, si stima che armi all’Uranio Impoverito siano state usate in quantita’ maggiori rispetto al 1991, per di piu’ in aree urbane. Si prevede quindi un impatto ancor piu’ grave sulla popolazione. Ascolteremo i rapporti presentati da alcuni dottori e scienziati iracheni che da molti anni osservano gli effetti dell’Uranio Impoverito e della contaminazione ambientale.

Moderatori: Mitsuo Okamoto, Nobuo Kazashi
Relatori:
(1) Jawad Al-Ali, Studio epidemiologico nell’Iraq meridionale
(2) Souad Al-Azzawi, Una panoramica sulla contaminazione radioattiva da Uranio Impoverito in Iraq
(3) Khajak Vartanian, Studio sull’inquinamento radioattivo da Uranio Impoverito a Bassora
(4) Takashi Morizumi: Fotografie

16:00-18:45 Session 2 - Il danno: USA

Molte vittime dell’Uranio Impoverito vivono negli Stati Uniti.
Alcuni sono soldati che hanno prestato servizio nella Guerra del Golfo o nella recente guerra contro l’Iraq, mentre altri hanno vissuto vicino a poligoni di tiro o fabbriche di produzione di armi all’Uranio Impoverito.
Veterani e attivisti presenteranno il danno provocato dall’Uranio Impoverito all’interno degli Stati Uniti cosi’ come i depistaggi e le menzogne contenute nei rapporti ufficiali del governo statunitense e delle forze armate.

Moderatori: Tara Thornton, Steve Leeper
Relatori:
(1) Dennis Kyne (veterano della Guerra del Golfo)
(2) Harbert Reed (veterano della guerra contro l’Iraq)
(3) Naomi Toyoda: Fotografie
(4) Gretel Munroe, Vari aspetti del problema dell’Uranio Impoverito negli Stati Uniti
(5) Damacio Lopez, La violazione del diritto all’assistenza medica (in riferimento ai problemi in prossimita’ dei poligoni di tiro)

== 4 Agosto ==

Sessione Plenaria

9:00-11:45  Sessione 3 - Aspetti scientifici

L’Uranio Impoverito e’ radiologicamente e chimicamente tossico.
Presentazioni di diverse discipline scientifiche ci aiuteranno a comprendere gli effetti sull’ambiente e sulla salute umana da parte delle micro-particelle di Uranio Impoverito. Le basi scientifiche per la richiesta della messa al bando verranno discusse e si affronteranno anche le problematiche relative all’analisi ambientali e biologiche delll’Uranio Impoverito, aspetto fondamentale per la campagna internazionale.

Moderatori: Katsumi Furitsu, Doug Weir
Relatori:
(1) Keith Baverstock, L’Uranio Impoverito e’ pericoloso per la salute pubblica?
(2) Heike Schroeder, Analisi dell’aberrazione cromosomica nei linfociti periferici di veterani della Guerra del Golfo e nei Balcani: i risultati di una ricerca impegnativa
(3) Maria A. Gatti, Stefano Montanari, Inquinamento bellico e nanopatologie umani e animali
(4) Thomas Fasy, Analisi dell’esposizione a Uranio Impoverito

13:00-15:45 Sessione 4 - Il danno: Europa

In Europa l’Uranio Impoverito viene sospettato di essere la causa sia della Sindrome del Golfo che della Sindrome dei Balcani.
Aumenti significativi in malattie gravi e tumori sono stati riscontrati tra i residenti nei Balcani che hanno subito i bombardamenti cosi’ come tra i veterani che hanno prestato servizio in quelle zone.
In Italia, le responsabilita’ dei militari e del governo sono state denunciate sia nei tribunali che in Parlamento. Il governo ha sempre risposto che “le armi all’Uranio Impoverito sono perfettamente sicure”. In questa sessione getteremo luce sulla realta’ europea, un aspetto poco noto in Giappone.

Moderatori: Ria Verjauw, Francesco Iannuzelli
Relatori:
(1) Ray Bristow (Inghilterra: veterano della Guerra del Golfo)
(2) Stefania Divertito (Italia: giornalista)
(3) Filippo Montaperto (Italia: veterano),
Uranio Impoverito: Le armi che uccidono…nel passato, nel presente e nel futuro.
(4) Hiroshima Home TV, Documentario sui danni dell’Uranio Impoverito nella Ex-Jugoslavia
(5) Stop! Depleted Uranium Campaign, Rapporto sugli effetti dell’Uranio Impoverito in Jugoslavia

16:15-19:00 Sessione 5 - La Campagna Internazionale Regione Asiatica (Corea, Giappone, Australia)

Verranno presentate numerose iniziative sull’Uranio Impoverito e le attivita’ della campagna internazionale. Il problema delle armi all’Uranio Impoverito in Asia e’ direttamente correlato al problema delle basi militari statunitensi. In Corea, Giappone e Australia, dove gli Stati Uniti sono presenti con numerose basi, l’Uranio Impoverito rappresenta un problema estremamente attuale. Anche la nostra responsabilita’ nelle guerre in cui queste armi vengono utilizzate e’ un aspetto da prendere in considerazione.

Moderatori: Alyn Ware, Toshiyuki Tanaka
Relatori
(1) Si Woo, Lee (Corea del Sud):
3 milioni di munizioni all’Uranio Impoverito sono immagazzinate in Corea e ad Okinawa
(2) NO DU Citizens’ Network (Giappone):
Rapporti tra la campagna e il Ministero degli Esteri
(3) Haruko Moritaki, NO DU Hiroshima Project (Giappone):
Viaggio in Iraq alla ricerca dei danni dell’Uranio Impoverito
(4) David Bradbury (Regista di “Blowin’ in the Wind”, Australia)

== 5 Agosto ==

10:00-12:00
Sessione Speciale
Incontro con alcuni Hibakusha (sopravvissuti alla bomba atomica)

Poco prima dell’inizio della guerra in Iraq, alcuni medici iracheni visitarono il Giappone, e Hiroshima in particolare, per parlare sul danno provocato dalle armi all’Uranio Impoverito. Questi incontri nacquero dal fatto che secondo gli iracheni i problemi riscontrati avevano una natura radiologica, e ad Hiroshima avrebbero trovato comprensione e supporto.
Questa sessione si occupa dell’interazione e della solidarieta’ tra gli Hibakusha della bomba atomica e gli Hibakusha dell’Uranio Impoverito, uniti da un problema di “esposizione interna”.

Moderatore: Yoshie Funahashi
Relatori: Keijiro Matsushima, Rikito Watanabe, Hiroshi MARUYA, Akihiro
Takahashi, e altri

13:30-15:30 Sessione 6 - Verso la messa al bando

Dopo aver visto i problemi e gli approcci in diversi paesi verso le armi all’Uranio Impoverito, prenderemo in considerazione quali misure concrete si possono realizzare in vista di un trattato che metta al bando definitivamente queste armi. Rafforzeremo anche la nostra rete di attivisti ed esperti presentando un visione chiara della campagna internazionale.

Moderatori: Nobuo Kazashi, Tara Thornton, Manfred Mohr
Relatori: ICBUW, UWBAN, e altri

13:30-15:30 Sessione 7 - Discussione scientifica tra medici ed esperti

Gli scienziati non hanno ancora esplorato tutti i possibili effetti dell’Uranio Impoverito sulla salute, sull’ambiente e sull’ecosistema.
Molti aspetti scientifici rimangono tuttora controversi. Affronteremo insieme queste domande per aprire nuovi percorsi di ricerca e anche per discutere di come condividere e utilizzare i risultati scientifici all’interno della campagna di ICBUW.

Moderatori: Katsumi Furitsu, Keith Baverstock
Relatori: Katsuma Yagasaki, Eisuke Matsui, e altri

16:00-18:00 Sessione 8 - Il sostegno alle vittime

Il sostegno alle vittime e l’avanzamento della campagna in solidarieta’ con coloro che soffrono gli effetti dell’Uranio Impoverito sono aspetti fondamentali per la campagna.
Ascolteremo le relazioni di alcune ONG che hanno lavorato per fornire supporto medico al popolo iracheno (medicine e apparecchiature mediche, training, ecc) e discuteremo quali ulteriori passi affrontare per sostenere le vittime nei paesi colpiti. Parleremo anche del progetto sostenuto da ICBUW per uno studio epidemiologico, gia’ iniziato insieme a medici iracheni in Bassora in cooperazione con IPPNW-Germania, e del “Progetto Denti di Bambini Iracheni”, lanciato da medici statunitensi, britannici e iracheni. Discuteremo anche di come sostenere le richieste dei veterani di cure mediche e di risarcimenti dal governo.

Moderatori: Maki Sato, Gretel Munroe
Relatori: Jawad Al-Ali, Thomas Fasy, Toshi Inoshita & Maki Sato (JIM-NET),
Nahoko Takato (Iraq Hope Net)

== 6 Agosto ==

7-30 - 8.30: Cerimonia presso il Peace Memorial di Hiroshima

13:30-15:30 Sessione di chiusura

Appello finale di ICBUW

Partecipanti:
Nassrine Azimi, Direttore della sezione Asia- Pacifico di UNITAR
(Dipartimento delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca), Shuntaro Hida (medico, coautore de “La paura della radiazione interna”), “Peace Boat” e altri

19:00 Cerimonia conclusiva
Lanterne sul fiume di Hiroshima in memoria delle vittime della armi atomiche

Nota: Traduzione dall’inglese di Francesco Iannuzzelli per PeaceLink;
per contatti su quanto si svolge a Hiroshima in questi giorni, scrivere a
francesco@peacelink.org

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La questione curda non è più affare di Iran e Turchia

29 maggio 2006 Pubblicato da roberto

Pubblichiamo volentieri un nuovo articolo da Shorsh Sourme, giornalista curdo attento alle questioni riguardanti il suo popolo, il suo ideale di indipendenza, le repressioni tuttora operanti nei territori curdi della Turchia e dell’Iran.
Una questione sempre più attuale, soprattutto alla luce dell’autonomia realizzata nella regione del Kurdistan iracheno, che sperimenta finalmente un periodo di ricostruzione civile e politica e che può diventare seme fertile per la stessa democraticizzazione dell’Iraq.
Ricordo che il “sogno del Kurdistan” dopo le vicissitudini storiche che hanno portato quel territorio alla sua frammentazione, non è utopia ma è garantito dal principio di autodeterminazione dei popoli, norma giuridica del diritto internazionale a cui i singoli Stati non si potrebbero opporre.

La questione curda non è più affare di Iran e Turchia

di Shorsh Surme

In Turchia la questione curda è tornata prepotentemente alla ribalta, con le massicce rivolte popolari sia a Diyarbakir - che in curdo viene chiamata Amed - la capitale del Kurdistan, sia nelle altre città del Kurdistan della Turchia. E come sempre la reazione dell’esercito turco è stata una violenta repressione nei confronti delle masse curde che hanno sempre protestato per i loro diritti pacificamente.

Il governo di Recep Tayyip Erdogan e le istituzioni militari che stanno dietro di esso fingono di non vedere l’enorme cambiamento che ha avuto luogo nella regione e che fra l’altro ha portato il Kurdistan iracheno, dopo interminabili sofferenze, a godere dei propri diritti all’interno di una unione di tipo federale con gli Arabi iracheni.

Nel progetto di un Iraq moderno e democratico, nel quale ha investito l’intera comunità internazionale (con in testa gli Stati Uniti e la Gran Bretagna), i Curdi devono giocare un ruolo fondamentale, tanto più che è ben noto che la Turchia non è fra coloro che hanno scommesso su questo progetto, ed anzi è fra i suoi più accaniti oppositori.

La Turchia dovrebbe rinunciare a questo suo atteggiamento autoritario e repressivo nei confronti della popolazione curda, che potrebbe creare nuove tragedie. I Paesi come la Turchia e l’Iran devono sapere che la questione curda ha cessato di essere un affare interno dei Paesi dove vivono i Curdi.

La questione curda riguarda un popolo di più di 40 milioni di persone che vive su una terra storica che si estende per più di 500.000 km quadrati. Al terzo millennio, in base a quale logica questi Paesi continua a negare il diritto di un popolo come quello curdo così radicata nella storia e nella geografia della regione? Fino a quando si chiameranno tra di loro per mettersi d’accordo contro i Curdi?

Infatti, l’ultimo appello e’ stato lanciato dall’ambasciatore iraniano ad Ankara, Firuz Devletabadi, a Turchia e Siria affinché cooperino, insieme all’Iran, al fine di impedire la nascita di uno Stato curdo nella regione. Si tratta di un appello assolutamente miope che rivela una mentalità ristretta, che non comprende che i Curdi ormai non sono più le vittime predestinate delle politiche di questi Paesi.

I Curdi, soprattutto attraverso l’esperienza irachena, hanno dimostrato di essere invece un elemento di rinnovamento e di stabilità, ed essi sono i primi ad essere interessati alla democratizzazione della regione.

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