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Attentato a Erbil

10 maggio 2007 Pubblicato da roberto

La notizia avrebbe dell’incredibile - almeno a noi, che sappiamo quanto diversa sia la situazione nel Kurdistan iracheno rispetto a tutto il resto dell’Iraq.
E la notizia di un attentato, un camion bomba esploso nel centro di Erbil capitale del Kurdistan, nei pressi del Ministero dell’Interno, non lontano dalla sede del Parlamento regionale e che ha fatto una ventina di morti e 70 feriti, non può che accendere di sgomento e di incredulità.

Cliccando su “Leggi tutto” un comunicato stampa da parte di Susanna Agostini consigliere comunale a Firenze.
Assieme a lei, tutti noi “reduci” vogliamo sentirci vicini ad altri amici che laggiù vivono momenti difficili.

“Erbil: Il 19 maggio del 2006 Il Presidente del Parlamento regionale Adnan Al-Mufti era a Firenze”

Stamani, sulle agenzie di stampa, è apparsa la notizia di un camion bomba esploso nel centro di Erbil capitale del Kurdistan, nei pressi del Ministero dell’Interno, non lontano dalla sede del Parlamento regionale. Si parla di un numero di morti fra i 12 e i 20, e di circa 70 feriti.
Tutta la nostra solidarietà va alle persone che vivono e lavorano in quella Città e che abbiamo conosciuto personalmente qui a Firenze, un anno fa. In particolare pensiamo a Adnan Al-Mufti Presidente di quel Parlamento, già vittima di un grave analogo attentato, del quale porta ancora visibili le conseguenze. Figura rappresentativa della dirigenza curda che sta attivamente lavorando, come ci ha dichiarato durante gli incontri fiorentini, per portare non solo la Regione Curda ma l’intero Iraq fuori dalle sabbie mobili della situazione attuale. Pensiamo alla sig.ra Hero Ibrahim Talabani Presidente dell’associazione Save the Children Kurdistan, protagonista di formazione e crescita, attraverso l’affidamento a distanza, di più di 3000 bambini. Pensiamo a Khder Kareem sindaco di Halabja capofila promotore delle iscrizioni di nove sindaci iracheni a Mayors for Peace. Vediamo sempre più Il pericolo concreto che sia in atto il tentativo di allargare la situazione di instabilità dall’Iraq al Kurdistan. Ora che si avvicinano scadenze importanti anche di politica interna, come il referendum che dovrà stabilire la futura collocazione di significative realtà strategiche come Kirkuk. E’ davvero sconvolgente apprendere queste notizie anche se ciò rende ancora più forte il nostro impegno a portare a compimento i progetti avviati. Sentiamo sempre più forte il dovere di garantire l’apertura di quel ponte attivo tra Firenze e i Comuni iracheni iscritti a Mayors for Peace, concretizzando la cooperazione socio sanitaria internazionale richiestaci nei diversi incontri intercorsi con le Commissioni Pace, Politiche Sociali e con il Consiglio degli Stranieri.

09/05/2007

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Newroz: Il primo giorno della primavera nel segno dell’amicizia e della solidarietà.

20 marzo 2007 Pubblicato da roberto

Ecco un breve comunicato in occasione del Newroz, il “Capodanno” di antichissime origini, celebrato non solo dal popolo curdo ma dai vari popoli di origine iranica.
Un breve estratto è presente come comunicato stampa nel sito del Comune di Firenze.

Il primo giorno della primavera nel segno dell’amicizia e della solidarietà.

Lo scorso anno, in questi giorni, una delegazione italiana dei Sindaci per la Pace e dell’International Peace Bureau-Italia, era nel Kurdistan iracheno per una missione di pace. Da allora, incontri istituzionali e non solo, hanno proseguito relazioni politiche di aiuto e solidarietà verso quel martoriato Paese.
Ci piace augurare oggi un buon anno alle comunità fiorentine di origine iranica che festeggeranno l’arrivo del 2708.
E insieme a loro, il nostro pensiero e augurio va a quanti abbiamo conosciuto in questo primo anno di attività di cooperazione sanitaria in Iraq.
Il 21 marzo le famiglie imbandiscono la tavola per la celebrazione della festa, con uova e vasi colorati. Sul tavolo sette oggetti che cominciano con la lettera “s”. Il grano viene seminato nei piatti, si servono dolci e frutta secca.
E’ il Newroz , il “Nuovo Giorno”, per tutti i popoli di origine iranica. E’ il tempo di dimenticare i rancori e dare un nuovo segno di amicizia e di solidarietà . E’ proprio così che comincia ogni nuovo anno, nella speranza che sia portatore di buone notizie per il mondo intero.
Sono i giorni durante i quali si vanno a trovare gli amici e i parenti anziani. I piccoli ricevono i regali.
Si parla spesso di contaminazioni culturali e di condivisione delle emozioni con le comunità etniche che vivono nelle nostre città. Parteciperò a questo appuntamento per condividerne le tradizioni.
Il 21 marzo è l’equinozio di primavera. Una ricorrenza da sempre ricordata dalla civiltà contadina, anche da noi in Occidente.
Auguri per il “Newroz” e Felice Primavera per tutti!

Susanna Agostini
Delega MfP per il progetto Iraq – Comune di Firenze

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Intervento alla Conferenza della Salute

12 febbraio 2007 Pubblicato da roberto

Da Susanna Agostini, rappresentante del Sindaco di Firenze e Vicepresidente Mayors for Peace Leonardo Domenici, un interessante intervento alla “Conferenza per la costituzione di un partenariato per la salute con i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente” tenuta a Roma l’8 febbraio scorso.
E’ stato un primo passo, fondamentale, per una sinergia tra il Ministero della Salute e quello degli Affari Esteri, nel campo della Cooperazione sanitaria internazionale.

Siamo qui per contribuire ad affermare l’opportunità di ricondurre a “sistema paese” una miriade di interventi oggi promossi da singole istituzioni nell’ambito della cooperazione nel settore sanitario. Riteniamo, infatti, che un partenariato per la salute sia strumento privilegiato di politica estera dell’Italia verso i Paesi delle aree in questione.

Il contributo della nostra esperienza sul tema, è la concretizzazione di un protocollo condiviso tra associazioni e istituzioni bilaterali, per realizzare una cooperazione medico-sanitaria in Iraq. Indirizzata, in particolare, alla cura di patologie neonatali di prima e seconda generazione, derivate anche da aggressioni chimiche e batteriologiche.
Partendo dall’esperienza del Comune di Firenze, esiste un tipo di progettualità sulla quale si può disporre di esperienze concrete come la rete internazionale dei Sindaci per la Pace Mayors for Peace, della quale il nostro Sindaco è Vice Presidente e il Sindaco di Hiroshima, Akiba Tadatoshi è il Presidente Mondiale. Da più di un anno stiamo agendo per costituire un ampio fronte unito contro l’uso del nucleare e di ogni arma chimica, batteriologica e di aggressione di massa. La condivisione, sottoscritta da Sindaci di 112 Nazioni e Regioni del mondo, di obiettivi di salvaguardia della salute e di vite umane, assume così, a nostro parere, un ruolo politico strategico anche sovranazionale.
A seguito di una missione di pace nel Kurdistan iracheno, hanno aderito a MfP anche nove Sindaci dell’Iraq, guidati dal Sindaco della Città martire di Halabja. Con questi, alcune città della Toscana stanno avviando gemellaggi e attività di cooperazione. Alcuni esempi. Firenze ha ricevuto l’incarico, da parte della Sig.ra Hero Talabani, di far analizzare i terreni contaminati dai bombardamenti chimici del 1988 per poter definire il livello di velenosità che potrebbe ancor’oggi erogare alle popolazioni che vi abitano. La stessa First Lady ha fatto esplicita richiesta all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, di proseguire ad essere riferimento d’eccellenza per la cura di tanti bambini iracheni. Oltre ad attivarsi per garantire formazione ad operatori in loco, per metterli in condizione di saper intervenire con più moderne tecnologie. Allo scopo di evitare un soprannumero di espatri sanitari, con pesanti disagi per le famiglie, spesso numerose. Ma anche per poter fornire ad un numero superiore di persone il conforto della cura e della riabilitazione nel proprio Paese.
Solo alcuni cenni a tanti degli impegni assunti nei cinque punti contenuti nel nostro progetto/protocollo. Documento del quale il Ministro della Salute Livia Turco è più dettagliatamente a conoscenza, anche perché attivamente protagonista, attraverso la propria rappresentante, D.ssa Paola Di Martino al convegno tenutosi a Pianosa nell’agosto scorso. Impegni che si sono resi possibili solo grazie ad un ampio raggio di soggetti istituzionali e associazioni che hanno contribuito alla formulazione congiunta ed alla fattiva proposta di concreta realizzazione. Ci aspettiamo perciò, anche da questo convegno, uno spostamento in avanti della frontiera comune entro la quale intendiamo proseguire.
I risultati dei molti incontri con i diversi rappresentanti di Istituzioni Regionali, Comuni, associazioni irachene impegnate nella ricostruzione sociale e sanitaria del Paese, ci confortano nel sottolineare la positività del percorso che questo Governo sta mettendo in atto. L’approccio della salute come primo intervento di cooperazione e di pace è quanto di più necessita a quei popoli che escono faticosamente da conflitti plurigenerazionali.
E’ per questo che esplicito qui una proposta. Un impegno istituzionale come donna e madre. Occuparsi della salute di quanti non dovranno più soffrire per conflitti, fame, mancata assistenza, povertà, è un dovere contingente. Abbiamo però anche il compito di indirizzare il cuore ed il pensiero verso coloro che nasceranno. Per dare loro garanzie e diritti che ora non hanno.
E’ opportuno che nelle azioni di ricostruzione, ogni iniziativa politica abbia al centro della propria filosofia (politica, sociale e sanitaria) il fatto che i neonati sono davvero l’ unico soggetto “neutro” al quale rivolgersi. Sono persone che di fatto non sanno di scelte di campo agite in loro vece e che posseggono un solo diritto, quello di nascere sani ed in Pace.
E’ un sogno e una garanzia per un futuro di concreto approccio alle pari opportunità(il Prof. Donzelli dell’Ospedale Meyer porterà significativi dati nel secondo nostro intervento).
Un ultimo accenno, necessario per il buon funzionamento e implementazione del partenariato, mi sento di doverlo fare alla necessità di costruzione di un’informazione diffusa e condivisa tra istituzioni e i diversi partner. Tenendo, fin dall’avvio, anche in buon conto di un’ottica di genere e incentrata su aspetti che coinvolgono donne e educazione alla salute, partendo da una ricognizione del campo offerto anche dalle proposte del Ministro delle Pari Opportunità.

Concludendo, ritengo che un partenariato per la salute e la ricostruzione, avrà maggior successo quanto più riuscirà a garantire coordinamento degli interventi, evitando sprechi o sovrapposizioni, mantenendo l’opportunità di una progettazione integrata nel rispetto e chiarezza dei diversi ruoli e competenze. A questo proposito, è importante che le città possano disporre di reti di connessione come quella di Mayors for Peace. Reti che saranno utili al progetto, non solo come monitoraggio in corso d’opera. Ma strumento per raccogliere criticità e soluzioni, in un’ottica di rinnovato impegno internazionale che l’Italia sta egregiamente dimostrando di saper condurre nel mondo.

Susanna Agostini
Presidente della Commissione Politiche Sociali e della Salute del Comune di Firenze
Delegata dal Sindaco per il Progetto per la cooperazione Sanitaria in Iraq e MfP

Nota: Vedi anche il comunicato stampa dal sito del Comune di Firenze.

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Uranio impoverito e nuove armi

30 ottobre 2006 Pubblicato da roberto

A Firenze ma non solo, una rosa di incontri in varie città italiane, in concomitanza con la giornata internazionale per la messa al bando dell’uranio impoverito e la presenza in Italia di due fotografi giapponesi (Naomi Toyoda e Hitoshi Shimizu) che testimoniano da anni con la loro attivita’ gli effetti della guerra in Medio Oriente.

Qui trovi ulteriori informazioni e l’elenco degli incontri nelle varie città

COMUNICATO STAMPA
Le guerre inquinano. Per sempre.
Se i soldati italiani si ammalano di tumore dopo pochi mesi di permanenza, cosa succede alla popolazione civile? Quali sono gli effetti diretti e indiretti dell’uranio impoverito? Che tipo di armi sono state usate in Iraq e in Libano? A Firenze un’opportunita’ unica per parlarne con testimoni ed esperti scientifici.

Le ultime guerre nei Balcani e in Medio Oriente hanno segnato un’evoluzione molto preoccupante nel tipo di armamenti utilizzati e di strategie scelte da parte dei militari. Armi in grado di provocare inquinamento pericoloso e permanente, sia diretto che indiretto, sono state utilizzate in aree densamente popolate. Al tempo stesso la scelta di bombardare obiettivi chimico-industriali ha provocato danni ambientali irreparabili e su vasta scala. Viene da chiedersi quali siano gli effetti sulla popolazione civile, a maggior ragione di fronte all’aumento di casi di malattie incurabili tra i soldati che sono stati inviati in missione in quelle zone, anche solo per alcuni mesi.

Pur vivendo nell’era dell’informazione globale, nessuna informazione viene fornita sulle armi utilizzate, sull’impatto ambientale, sugli effetti sulla popolazione civile, sulle precauzioni da prendere da parte dei militari, dei giornalisti e degli operatori umanitari presenti sul posto.

Spetta a un manipolo di giornalisti e fotografi coraggiosi andare a raccogliere di prima mano queste informazioni. Naomi Toyoda e Hitoshi Shimizu da anni hanno dedicato la propria vita professionale a raccontare gli effetti delle guerre. Fotogiornalista il primo, regista il secondo, verranno per la prima volta in Italia a mostrare la documentazione fotografica e video che hanno raccolto in Iraq, negli Stati Uniti e in Libano.

In una serie di conferenze a Torino, Genova, Firenze, Modena e Ladispoli incontreranno scienziati, studiosi, legali, giornalisti, rappresentanti della societa’ civile, di associazioni di militari e delle istituzioni. La settimana di incontri avviene anche in corrispondenza con la giornata internazionale per la messa al bando dell’uranio impoverito (6 novembre), che vede svolgersi iniziative in tutto il mondo per la promozione di un trattato internazionale contro l’uso di armi all’uranio.

L’incontro di Firenze di sabato prossimo, 4 novembre, organizzato dal nodo fiorentino di PeaceLink in collaborazione con il Centro di Documentazione “Semi sotto la neve” di Pisa, rappresenta quindi un’occasione estremamente importante. Non solo per informare e informarsi sugli effetti delle guerre, ma anche per confrontarsi sugli strumenti democratici, giuridici e nonviolenti che possano fermare un sistema militare e politico che sembra sempre piu’ ignorare le convenzioni internazionali, nate per evitare il ripetersi delle atrocita’ del secolo scorso.

All’incontro partecipera’ anche Monica Zoppe’, del gruppo “nuove armi” del Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra, che sta studiando con particolare attenzione le armi utilizzate da Israele in Libano e nella striscia di Gaza.

4 Novembre alle ore 17.00
Firenze (Circolo SMS Rifredi - Via Vittorio Emanuele II 303)
Relatori: Naomi Toyoda, Hitoshi Shimizu, Monica Zoppe’
Moderatore: Francesco Iannuzzelli, della coalizione internazionale per la messa al bando dell’uranio impoverito

Per maggiori informazioni o per contattare gli organizzatori
http://www.peacelink.it/nodu
email: nodu@peacelink.org
telefono: 3483006094

NDR: A questo link trovate un flash video della conferenza.

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A Pineto degli Abruzzi: la delegazione del Kurdistan ha incontrato il sindaco Monticelli

30 ottobre 2006 Pubblicato da roberto

Il Centro, 10 ottobre 2006
Pineto
UNA DELEGAZIONE DEL KURDISTAN HA INCONTRATO IL SINDACO MONTICELLI
Pineto. L’antica villa Filiani apre le porte all’Iraq. Una delegazione del Kurdistan è stata infatti in visita a Pineto, nell’ambito della campagna “Mayors for Peace”, sindaci per la pace, associazione nata nel 1992 per combattere la proliferazione degli armamenti nucleari, a cui recentemente ha aderito il primo cittadino pinetese.
Alla guida della delegazione curda c’era Khdir Kareem Mohammed, sindaco di halabja e hikmat Haid Arif, componente del comitato delle vittime di Halabja, accompagnato da alcuni membri dell’Ipb (International Peace Bureau)Italia. “Halabja, con i suoi 70mila abitanti, fu sottoposta” ha raccontato il sindaco curdo nel corso dell’incontro con gli amministratori locali, “nel corso di un’azione militare irachena al più massiccio bombardamento con armi chimiche che sia mai stato usato nei confronti di civili. I morti furono 5mila e i feriti più di 100mila”.”Il ruolo delle comunità locali è fondamentale come strumento di pressione sui governi nella battaglia per la pace e per una civile convivenza”, è il messaggio del sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, “dai Comuni italiani deve venire un segnale forte per il disarmo nucleare”. (f.ce)

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