Hiroshima - IPB-ITALIA - Associazione per la pace, il disarmo, la soluzione nonviolenta dei conflitti

IPB-ITALIA

Associazione per la pace, il disarmo, la soluzione nonviolenta dei conflitti

Nuovo aspetto del sito e maggiore fruibilità dei contenuti!
Segnalate comunque eventuali malfunzionamenti. Grazie!

Volete tenervi aggiornati sulle ultime novità? Seguiteci su Twitter!


Archivi del blog

Dal Comune di Gallicano (LU), “Popoli e Genti”

29 giugno 2006 Pubblicato da roberto

Proseguono gli eventi organizzati dal Comune di Gallicano in provincia di Lucca, racchiusi nel motto “Popoli e Genti”.
Momenti clou dei prossimi giorni coinvolgeranno anche noi di IPB-Italia.
In particolare segnaliamo:

- SABATO 1 LUGLIO
Ore 17:00 – Gallicano centro
Apertura laboratorio di origami :
PICCOLI SOGNI DI CARTA CONTRO LA GUERRA
a cura Ass. Giapponese LAILAC di Firenze

- DOMENICA 2 LUGLIO
Ore 10.30 - Sala G.Guazzelli -
“Non esiste una via per la pace, la pace è la via“
DIBATTITO SULLA PACE interverranno: Massimo Toschi Ass.Regionale Aldo Zanchetta Pres.Scuola Pace Prov. di Lucca Dott.Fulgida Barattoni Pres. International Peace Bureau Italia

- Ore 12.00 : sala Consiliare
Inaugurazione Mostra:
“LA LUNGA OMBRA DEL SOLE DI HIROSHIMA”
in memoria dell’olocausto nucleare del 1945
(la mostra rimarrà aperta dal 2 al 14 Luglio )

Non mancate!

Categorie: Appuntamenti, Mayors for Peace | Tags: , | Nessun Commento »

Conferenza Stampa a Campi Bisenzio mercoledì 14 giugno 2006

15 giugno 2006 Pubblicato da roberto

Contributo di Emilio Bianchi per IPB-Italia

Il Sindaco di Campi Bisenzio, Fiorella Alunni, il Presidente di Assokipling Cristiano Franceschini e il rappresentante di IPB-Italia Alberto Barbero, hanno presentato il nutrito programma di manifestazioni allestito per “La Giornata della Pace” che si svolgerà il prossimo 18 giugno, organizzata dal Comune di Campi Bisenzio con il Patrocinio della Regione Toscana e con la collaborazione di numerose associazioni di volontariato nazionali e locali.
La giornata prevede convegni, esibizioni di ballo, concerti e letture di poesie, performances e laboratori artistici, mostre fotografiche, musiche cubane interpretate dagli autori, un mercato equo e solidale con assaggi di prodotti, manifestazioni sportive e ludiche. Le attività si svolgeranno in varie località del Comune e si concluderanno con l’arrivo del Tandem della Pace e con un dibattito nel giardino della Rocca Strozzi dal titolo: “Il mondo che vorremmo, il rispetto tra i popoli, il rispetto delle religioni, la messa al bando di tutte le armi” con la partecipazione del Sindaco Fiorella Alunni, del Presidente del Consiglio Regionale Toscano Riccardo Nencini, del Vicepresidente di IPB Tomas Magnusson (figura di spicco del pacifismo internazionale che è anche stato candidato al Premio Nobel per la Pace e che ha trascorso oltre un mese di carcere per obiezione di coscienza) e dal Presidente di IPB-Italia Fulgida Barattoni.
La “Giornata della Pace” diventerà un appuntamento fisso nella terza domenica di giugno per essere momento di riflessione ma anche di festa e di socializzazione.
Con questa iniziativa –ha sottolineato il Sindaco Alunni- Campi Bisenzio rafforza la sua vocazione ad essere momento di stimolo per la creazione di una cultura quotidiana improntata alla costruzione della Pace, con l’aspirazione e l’impegno verso un mondo basato sulla giustizia sociale, già rafforzata dalla adesione a “Majors for Peace” presieduta dal Sindaco di Hiroshima e di cui uno dei Vicepresidenti è Leonardo Domenica, Sindaco di Firenze. Una nota di curiosità sarà costituita dai “Menù della Pace” , piatti tipici campigiani e toscani guarniti con i colori della Pace, che saranno disponibili in due ristoranti convenzionati al prezzo di 15 euro.

Categorie: Comunicati stampa, Dalla Società Civile | Tags: , | Nessun Commento »

A Pineto degli Abruzzi le prossime edizioni del Premio

12 giugno 2006 Pubblicato da roberto

“Una Favola per la Pace” a Pineto
La data del 10 giugno 2006 rimarrà, nella storia del Premio Letterario Internazionale “Una Favola per la Pace”, particolarmente significativa.
Infatti nel corso di un’apposita conferenza stampa tenutasi a Pineto, la ridente cittadina balneare in Provincia di Teramo, il Sindaco Luciano Monticelli ha sottoscritto, con la Presidente di IPB-Italia Fulgida Barattoni, il Protocollo d’intesa per il trasferimento delle prossime edizioni del Premio stesso da Lugo di Romagna a Pineto degli Abruzzi.

favola_10giu06“Un importante cambiamento di sede –ha sottolineato la Presidente di IPB-Italia– frutto di una profonda riflessione della dirigenza del nostro Ufficio Nazionale: la decisione centrale di far emergere alla pubblica attenzione e offrire una maggiore visibilità all’azione di pace e alle realtà dei piccoli centri, perché sia ben compreso che la Pace non è solo un tema affrontato da elite culturali di qualche grande città ma un desiderio forte e diffuso su tutto il nostro Paese, trova oggi una sua ulteriore e concreta applicazione anche alla luce del forte impegno assunto proprio dal Comune di Pineto quale “Comune Operatore di Pace” e dalla sua azione concreta e propositiva in favore della Pace. Il nostro Premio letterario, che gode ormai di una qualche risonanza non solo sul territorio nazionale, continua a coinvolgere, nella sua missione indiretta di “Peace education”, la fantasia e l’intelligenza di molte donne, uomini e bambini per progettare un mondo migliore ed un futuro senza paura. Vogliamo che anche le genti di queste terre possano dire la loro e sentirsi idealmente vicini a tutti i cittadini di buona volontà del mondo che, ognuno con la sua storia, la sua cultura, la sua sensibilità, partecipano di questa architettura di pace.”

Importante l’intervento dell’Assessore alla Pace di Pineto Giancarlo Alonzo, che, ripercorrendo per tappe la storia di Pineto “Comune Operatore di Pace”, la sua adesione alla Campagna mondiale “Mayors for Peace” e tracciando le linee guida dell’Amministrazione Comunale nell’azione futura in tema di solidarietà e cooperazione internazionale, ha puntualizzato quanto sia importante la “scommessa” su questi importanti valori planetari anche per una piccola comunità.

Alle ore 21,00, presso il locale Teatro Polifunzionale -nel corso della serata finale del “Dolci Romori-Jazz Festival”- ha trovato spazio, tra gli apprezzatissimi virtuosismi musicali di Marco di Battista e Giuseppe Berardi e quelli di Roberto Gatto e Greg Burk, anche la lettura, curata dal giovane Marco Tiberio, di alcune favole premiate nella seconda edizione del Premio tratte dall’ancor fresca di stampa antologia e le proiezioni di “Per chi suona la sirena” VideoPoem di Massimo Toschi, premiato nella I edizione. e di “Piccoli sogni di carta contro la guerra” il corto autoprodotto da IPB-Italia per la mostra itinerante “La lunga ombra del sole di Hiroshima”-immagini per non dimenticare.

Categorie: Comunicati stampa, III edizione 2006, Una favola per la Pace | Tags: , , , | Nessun Commento »

Prosegue il “viaggio” della mostra itinerante

22 maggio 2006 Pubblicato da roberto

Prosegue il viaggio tra i Comuni della mostra fotografica e multimediale “La lunga ombra del sole di Hiroshima”. Mentre scriviamo essa è ospitata dal Comune di Borzonasca nell’entroterra del Tigullio in provincia di Genova. Ad essa è stato abbinato, nella giornata di sabato 20 maggio, un incontro con alcune scolaresche delle scuole medie del Tigullio che hanno trascorso una mattinata intensa, visionando i documentari video abbinati alla mostra e partecipando alla successiva conferenza-dibattito tenuta dal Segretario generale di IPB-Italia Roberto Del Bianco e illustrante la storia del nucleare da Hiroshima ai giorni nostri.
La conferenza è stata ripresa dalle telecamere di una emittente televisiva locale, Entella TV.

Categorie: Appuntamenti, Mayors for Peace | Tags: , | Nessun Commento »

Halabja, una Hiroshima del Kurdistan dimenticata del mondo

27 marzo 2006 Pubblicato da roberto

di Shorsh Surme*
* giornalista curdo-iracheno

Volentieri pubblichiamo questo testo, che è in parte la trascrizione di quanto nel video cortometraggio è stato descritto riguardo la strage nella cittadina di Halabija.
Il video che è stato consegnato nelle mani del Sindaco di Halabija, al ministro dell’Università e alla biblioteca dell’Università di Suleymanya, è stato doppiato da una versione inizialmente in italiano che era stata prodotta per la mostra multimediale itinerante “La lunga ombra del sole di Hiroshima”. E’ importante e significativo questo intreccio tra le vicende drammatiche di Hiroshima, Nagasaki e Halabija, protagonisti ed epoche possono variare, ma gli effetti rimangono sempre gli stessi…

La popolazione curda oggi celebra il diciottesimo anniversario dal bombardamento con armi chimiche sulla città di Halabja, nel Kurdistan dell’Iraq, da parte del regime di Saddam. I morti furono 5000 mila e i feriti più di 100.000. Molti di questi sono stati abbattuti come animali dalle squadre di morte capeggiate dal criminale Ali “il chimico” cugino di Saddam per nascondere ogni traccia di questo massacro.

Il 16 marzo 1988 era un pomeriggio di primavera, la cittadina era quasi interamente coperta dal verde, quando i bombardieri iracheni invadono il cielo di Halabja, città di 70.000 abitanti della provincia di Suleymania nel Kurdistan iracheno, a pochi chilometri dalla frontiera iraniana.

Il giorno precedente, la città era caduta nelle mani dei partigiani
dell’Unione patriottica del Kurdistan (Upk) di Jalal Talabani. Abituata alle alterne offensive e controffensive nel conflitto Iraq-Iran che devastavano la regione dal settembre del 1980, la popolazione crede sulle prime che si tratti di una classica operazione di rappresaglia. Chi fa in tempo si mette al riparo in rifugi di fortuna. Gli altri sono sorpresi da bombe chimiche che, a ondate successive, Mirage e Mig iracheni gli rovesceranno addosso.

Un odore nauseante di mele imputridite riempie Halabja. Al calar della notte, le incursioni aeree cessano e comincia a piovere. Poiché le truppe irachene hanno distrutto la centrale elettrica, gli abitanti partono alla ricerca dei loro morti nel fango, alla luce delle torce. L’indomani, si trovano di fronte a uno spettacolo spaventoso: strade lastricate di cadaveri, persone sorprese dalla morte chimica nei loro gesti quotidiani: bambini tenuti per mano dal padre, neonati ancora attaccati al seno materno, gli anziani che cercavano di passare una giornata serena e i malati che speravano di guarire. In poche ore si sono avuti 5.000 morti di cui 3.200 verranno tumulati in una fossa comune perché nessuno ha potuto reclamarli: i familiari erano tutti morti.

Le immagini di questo massacro fanno il giro del mondo grazie a corrispondenti di guerra iraniani e la stampa internazionale che si reca sul posto e dà un certo spazio a questo avvenimento senza precedenti. Il fatto è che l’uso di armi chimiche è formalmente proibito dalla convenzione di Ginevra. Dal 1925 soltanto l’Italia di Mussolini ha infranto questo divieto nella guerra d’Abissinia. Ma stavolta è contro il suo stesso popolo che uno stato usa i gas chimici. Allora l’Occidente - che considerava Saddam un’alleato, ma soprattutto il paladino della libertà contro l’espansionismo Khomaynista nel Golfo Persico - si limitò a una timida protesta senza una condanna esplicita contro il regime dittatoriale iracheno.

La città di Halabja vive ancora con i terribili ricordi di quella tragedia, nel territorio della città non cresce più un filo di erba, le donne che erano state colpite con il gas non riescono avere più i figli e se possono averne nascono deformati. Ora, la speranza di migliaia dei parenti delle vittime di quella tragedia in particolare e del popolo curdo in generale è che i responsabili che per fortuna sono già dietro le sbarre possono essere processati e giudicati al più presto possibile per crimini che hanno commesso contro la popolazione civile.

E non dimentichiamo anche i mercanti di morte che hanno collaborato col regime per realizzare questa arma micidiale. Infatti, due mesi fa è stato condannato Frans van Anraat un Olandese di 65 anni, che la magistratura olandese ha definito come “uno dei più importanti intermediari del traffico d’armi e materiale bellico del Medio Oriente”. Van Anraat si era trasferito in Iraq dopo la prima guerra del Golfo dove, sempre secondo i magistrati olandesi, avrebbe svolto il ruolo di consulente per lo sviluppo delle armi chimiche del regime di Saddam. E’ stato riconosciuto colpevole di complicità in crimini di guerra ed è stato condannato dal tribunale dell’Aja a 15 anni di prigione.

Nota: Dalla redazione di www.panoramakurdo.it

Categorie: Nel mondo | Tags: , , , , , | Nessun Commento »