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I giorni del dialogo e della Pace

2 aprile 2010 Pubblicato da roberto

di Andrea Misuri

dscf9497_1.jpgL’International Peace Bureau e Mayors for Peace-Italia possono davvero dire di avere portato a casa un nuovo, positivo risultato politico. Nel caso, il viaggio nel Kurdistan iracheno della delegazione guidata dalla “nostra” Fulgida Barattoni, da Vincenzo D’Asaro sindaco di Mazzarino e da Susanna Agostini presidente della Commissione Pace e Relazioni Internazionali del Comune di Firenze. Un viaggio costellato di incontri istituzionali e con associazioni culturali, economiche, di genere.

Tappa dopo tappa, a Sulaimaniya, a Halabja, nella capitale Erbil. E ancora, nei villaggi di montagna dove l’uomo lavora l’arcigna terra ancora con l’aratro, a Bijara, Belikha, Tawela. Villaggi della regione di Hawraman, a ridosso della catena dei Shinerwe, a marzo ancora innevati, permeabili alle infiltrazioni dal vicino Iran, che si può raggiungere attraverso sentieri conosciuti dalla popolazione locale, anche soltanto in una ventina di minuti. Qui il proselitismo musulmano conquista consensi, qui la condizione della donna paga il prezzo sociale più alto in termini di isolamento e di subalternità.

dscf0041_1.jpgComplice la festività del Newroz, con le donne impegnate a preparare i piatti della tradizione iranica, l’incontro con le associazioni femminili si sono svolte a Halabja. La distanza è soltanto di poche decine di km., eppure in città la dipendenza familiare e sociale della donna è meno rigida. Tanto che Nijan Hassan Ali, 30 anni, single, Shokhan Abbas, 25 anni, divorziata, Mizhda Jalal, 26 anni, sposata, Khelan Hama Ali Rasheed, 29 anni, single, hanno voluto parlarci dei loro sogni e dei progetti ai quali non intendono rinunciare. Compreso quello di giocare a football. Da qui l’invito di Hamida Jamal Muhamad e della portiera della squadra Chinar Taha Hassan, per il giorno successivo, al Lawan Stadium di Halabja, all’incontro della rappresentativa femminile locale Tawar, contro quella maschile di Chakhmakha. E’ una partita giocata per stare in allegria. Gli uomini, per lo più provvisti di prominente pancetta, sono capitanati da Hama Ali Khan, noto attore e regista locale. La differenza di genere, però, alla fine, ha fatto la sua differenza, come indica il risultato fissato sul 6 a 1. E questo nonostante il nostro tifo fosse indirizzato tutto alle ragazze. A maggior ragione dal momento in cui uno di noi, Alessandro, un biellese simpatico e dal fisico atletico, è sceso in campo con le perdenti, nel tentativo vano di ribaltare un risultato ormai compromesso.

L’attimo di amarezza per la sconfitta calcistica, si è dissolto nell’entusiasmo del pubblico locale per la performance sul campo del nostro alfiere. La sua e la nostra foto sul quotidiano regionale, la migliore conferma di come, ancora una volta, il calcio si sia dimostrato veicolo immediato di comunicazione.

A casa della famiglia di AsoAso, da molti anni in Italia, ha molto insistito per farci conoscere la sua famiglia. E’ con piacere che l’intera delegazione accetta l’invito che ci fa pervenire tramite l’amica Fulgida, a cenare a casa dei suoi parenti, nei dintorni di Sulaimaniya. La sorpresa è di quanto sia numerosa (e splendida) la famiglia della quale siamo ospiti. Il padre Kalil Baki, la madre Ciman, la zia Suham. Poi, fratelli, sorelle e familiari stretti. A scalare, con l’indicazione degli anni, Araz Fajak 31, Tola e Trifa 24, Sangar 22, Halmat 20, Marda 19, Hanar 18, Biener 14, Hersh 13, Hardi, Mohamed e Rozhgar 12, Jutiar 11, Shanar 10, Shas 4. Faccio ammenda per errori di trascrizione dei nomi ed eventuale numero di anni riportati erroneamente. Quel che conta è che ci siamo ritrovati in una atmosfera familiare calda e coinvolgente come poche altre. Si è formata un’atmosfera complice, come se si fosse con vecchi amici, persi di vista per le vicende della vita, e non tra persone che fino a poco prima non sapevano dell’esistenza gli uni degli altri. Abbiamo scherzato e parlato. Nella stanza delle donne, Fulgida e Susanna hanno accettato di indossare i vestiti curdi e contribuito a servire la cena sul tappeto, secondo usanza. Al momento della partenza, eravamo tutti commossi.

Ma insieme ai momenti ludici, la spedizione ha avuto numerosi incontri istituzionali.

Sempre a Halabja, l’inaugurazione del parco giochi “Baran Gozal”, intitolato al petroliere curdo che lo ha donato alla città, con altalene, scivoli e gli attrezzi più vari, ci fa pensare che gli anni della guerra si stanno allontanando. I bambini ridono, si spingono, rincorrendosi spensierati. Eppure, all’intorno, le guardie della sicurezza, mitraglietta in mano, circondano il ministro dei Martiri e dell’Anfal Majid Hamad Amin Jamil, le autorità locali e i nostri rappresentanti, confermando, con la loro costante presenza, che la pace è da consolidare.

Giorno dopo giorno, trova collante il fronte istituzionale italiano. Non servono summit per comprenderci e capire che stiamo rispondendo con un’unica volontà solidale alla chiara domanda di riconoscimento internazionale del desiderio di democratica ricostruzione del Kurdistan iracheno. Firenze e Mazzarino uniti in rappresentanza e impegno futuro, a garanzia che i Sindaci per la Pace non sentono i confini geografici del proprio territorio quando si tratta di promuovere l’amicizia ed il benessere delle popolazioni rappresentate. E tutto questo, con il contributo determinante del lavoro svolto in questi anni da l’IPB, qui rappresentata, oltre che da Fulgida Barattoni, dal presidente Tomas Magnusson. Una presenza a garanzia della valenza internazionale di questo evento.

Il Castello di Erbil, che si erge imponente a dominare il sottostante bazar, è datato tra i 6000 e gli 8000 anni ed è la più antica costruzione al mondo. Da alcuni anni, la città ha un consolidato rapporto con Firenze, tramite Salar Khudur Hussain presidente del Consiglio Comunale. In ponte, progetti in campo economico ed archeologico. Salar ci onora, coinvolgendoci con la sua famiglia nei festeggiamenti del Newroz. Abbiamo così l’opportunità di partecipare al rito collettivo del pic-nic. Nei tre giorni di festa, non c’è famiglia che si sottrae a questo momento di comunanza e di vera identità collettiva. Si ballano le danze tradizionali, si canta, si ride. I bambini rincorrono gli aquiloni. Le donne stendono i tappeti per il pasto, kebab, dolma, birgani. Si beve mastaw, una varietà di yogurt locale. Gli amici siciliani ripartono da Erbil consapevoli di avere conosciuto nuovi, straordinari amici, con i quali continuare il dialogo nel nostro Paese.

Entrando a Halabja, il Mausoleo è visibile fin da lontano a ricordare il bombardamento chimico del 16 marzo 1988. Distrutto durante le celebrazioni del 18° anniversario, in occasione di una manifestazione di studenti infiltrati da estremisti islamici, è stato ricostruito, maestoso ed agile insieme, simbolo della violenza subita dalla città e dall’intero Kurdistan. Su i marmi neri dell’ampio salone circolare, sono riportati i nomi delle 5000 vittime. Da qualche mese, entrando, sulla destra, un nome è cerchiato in verde. Quello di Ali. Un bambino allora di pochi mesi, portato in salvo in Iran. Soltanto di recente, i genitori adottivi gli hanno rivelato la verità. Tornato a Halabja, attraverso l’esame del DNA è stata identificata la famiglia di origine. Alì parla solo il farsi. Ci vorrà tempo per imparare la lingua curda. Ci dichiara che questa è la sua terra, e qui ha deciso di fermarsi.

La cerimonia nel 22° anniversario della strage si svolge nello spazio prospiciente il Mausoleo. Dopo giorni di caldo opprimente, spruzzi di pioggia s’alternano a un pallido sole. Centinaia di persone riempiono l’intero spazio a disposizione, dietro alle autorità politiche, istituzionali e religiose. Donne anziane, i volti segnati dal dolore, alzano le braccia stanche per mostrare foto consumate dal tempo. Quei ragazzi che la morte colse nei gesti della vita quotidiana. Come nell’eruzione di Pompei, come a Hiroshima e Nagasaki. Incerti se violare il loro silenzio con lo scatto fotografico, ogni volta ci sorprendiamo nel vederle fermarsi ed attendere in posa. E’ il desiderio disperato di non sentirsi in qualche modo più sole, di fare conoscere al mondo la loro sofferenza.

Per l'anniversario di Halabja. Sul palco: Susanna Agostini, Vincenzo D'Asaro, Fulgida Barattoni. A destra il sindaco di Halabja, Khder Kareem.Insieme sul palco, Fulgida, Susanna e Vincenzo, a rappresentare la volontà di tanti nostri Comuni di proseguire sulla strada della Pace. Fulgida ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Unico rappresentante di un Paese straniero a prendere la parola in un contesto così solenne.

Il sindaco D’Asaro, il 20 marzo, ha accettato il protocollo di amicizia proposto da Khder Kareem sindaco di Halabja. Un’azione politica forte, a suggello di un percorso che vede la comunità di Mazzarino vicina alla città martire curda. Prodromo di iniziative comuni in campo culturale, artistico, economico. Dopo gli anni di una guerra infinita, ora i curdi vogliono tornare a vivere in pace. Sono d’aiuto gli accordi firmati a Baghdad dal presidente della repubblica dell’Iraq Jalal Talabani, con i quali una parte dei proventi dell’estrazione del petrolio stanno tornando nella regione. Servono già a costruire quelle infrastrutture che stanno portando il Paese fuori da una secolare arretratezza, pronto a confrontarsi con le realtà geografiche circostanti, sui mercati della globalizzazione.

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Kurdistan 2010, la rassegna stampa

31 marzo 2010 Pubblicato da roberto

A conclusione della Mission che ha impegnato, dal 13 al 22 marzo scorso, diversi membri dell’IPB assieme a Sindaci e delegati della “Mayors for Peace” nelle terre del Kurdistan iracheno, ecco una rassegna stampa online che riporta, giorno per giorno, ad articoli e comunicati apparsi nel nostro sito e in altre testate informative.

A volte note di viaggio, altre volte comunicati che l’inviato Valerio Martorana - addetto stampa del comune di Mazzarino - ha trasmesso nel sito del proprio Comune e altrove rilanciati. Ciascuno di essi è stato testimonianza viva di quanto vissuto in questi giorni: eventi, incontri, storia ed emozioni.

Buona lettura!

10 marzo 2010. Un buon viaggio, un viaggio buono di Lucia Baldini (www.pavaglionelugo.net)

11 marzo 2010. Ritornando nel Kurdistan di Roberto Del Bianco

14 marzo 2010. Partiti alla volta dell’Iraq di Roberto Del Bianco (riportato anche su www.nove.firenze.it: Da Firenze in missione di pace nel Kurdistan iracheno e su www.panoramakurdo.it: Nuova “Mission” nel Kurdistan iracheno)

16 marzo 2010. Lettera di ringraziamento di Fulgida Barattoni al Presidente Napolitano (vedi la pagina Brevi ulteriori). Qui il messaggio del Capo dello Stato.

16 marzo 2010. Verso Halabja. Cronache e riflessioni di Fulgida Barattoni (riportato anche nel sito www.peacelink.it e su www.panoramakurdo.it)

16 marzo 2010. Comunicato del 16-03-2010 di Valerio Martorana

16 marzo 2010. Napolitano, Italia in prima fila nella ricerca di soluzioni per sicurezza e stabilita’ (nota da Adnkronos riportata su www.panoramakurdo.it)

17 marzo 2010. Comunicato del 17-03-2010 di Valerio Martorana (riportato anche nel nostro sito: Cronaca della cerimonia di ieri)

17 marzo 2010. Da Halabja, nuove note di viaggio e di riflessione di Fulgida Barattoni

18 marzo 2010. Nota di viaggio di Fulgida Barattoni (vedi la pagina Brevi ulteriori).

18 marzo 2010. Comunicato del 18-03-2010 di Valerio Martorana (riportato anche nel nostro sito: Da Sulaimaniya. Comunicato del 17 marzo)

19 marzo 2010. Comunicato del 19-03-2010 di Valerio Martorana (riportato anche nel nostro sito: Da Halabja. Comunicato del 19 marzo)

21 marzo 2010. Comunicato del 21-03-2010 di Valerio Martorana (riportato anche nel nostro sito: 7° giorno - Il ritorno ad Halabja e su www.peacelink.it Il ritorno ad Halabja)

30 marzo 2010. Ponte di pace fra Firenze e Kurdistan Iracheno, Agostini (PD): “Continuano dialogo e aiuti” intervento di Susanna Agostini in Consiglio Comunale di Firenze

2 aprile 2010. I giorni del dialogo e della Pace racconto-reportage di Andrea Misuri (riportato anche nel sito www.peacelink.it)

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Mission nel Kurdistan iracheno. Intervento in Consiglio Comunale di Firenze

30 marzo 2010 Pubblicato da roberto

A conclusione della Mission che la delegazione di pace, composta da membri dell’International Peace Bureau e da aderenti alla campagna “Mayors for Peace”, ha intrapreso a metà marzo nel Kurdistan iracheno, posso ora segnalarVi il link a un comunicato stampa dal sito del Comune di Firenze, che riporta il lungo intervento svolto oggi in Consiglio comunale da Susanna Agostini, membro della delegazione che ha visitato quelle terre, presidente della Commissione Pace del Comune e delegata del Sindaco per i rapporti internazionali.

E’ da sottolineare che è cosa rara, nel salone dei Duecento a Firenze, avere avuto spazio per un intervento così lungo in una seduta di Consiglio; questo sta a significare l’importanza che questa Mission ha avuto anche sotto l’aspetto istituzionale.
E’ un lungo reportage che abbraccia un po’ tutte le iniziative intraprese e dando spazio a progetti futuri.

Ponte di pace fra Firenze e Kurdistan Iracheno, Agostini (PD): “Continuano dialogo e aiuti”
http://press.comune.fi.it/hcm/hcm5353-1_2_1-Ponte+di+pace+fra+Firenze+e+Kurdistan+Iracheno%2C+Ag.html?cm_id_details=49496&id_padre=4473

Nota:E’ stata creata una pagina nel nostro sito, come rassegna stampa di riferimento per gli articoli e comunicati pubblicati sulla Mission.

Leggi tutto qua: http://www.ipb-italia.org/?page_id=1236

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Da Sulaimaniya. Comunicato del 17 marzo

18 marzo 2010 Pubblicato da roberto

Sulaymaniya  (Iraq)–  Altra giornata intensa e ricca di appuntamenti quella che ha avuto ieri la delegazione italiana dell’International Peace Bureau, guidata dalla presidente Fulgida Barattoni e composta da Vincenzo D’Asaro, sindaco di Mazzarino; Susanna Agostini, presidente della commissione pace, solidarietà e relazioni internazionali del comune di Firenze; Salvaltore Vella, consulente bancario;  Andrea Misuri, Ipb Italia; Massimo Viola, federazione commercio nel mediterraneo; Maria Pia Indelicato, segretario generale Ipb Italia; Alessandro Gaio, imprenditore; Luciano Scambiato, membro di Ipb, ambasciatore dell’Università Giovanni Paolo I e consulente per i rapporti internazionali del sindaco Vincenzo D’Asaro; Valerio Martorana, giornalista.
Nella prima mattinata la delegazione si è recata ad Halabija presso il mausoleo dei martiri dove ha incontrato l’attore-regista kurdo Hama Ali Khan e subito dopo si è raccolta in preghiera all’interno del mausoleo dei martiri, continua meta di pelegrinaggio da parte del popolo kurdo che rende omaggio ai propri familiari uccisi per mano del regime di Saddam Hussein attraverso l’utilizzo delle armi chimiche.
Subito dopo si è svolta nella sala delle cerimonie una premiazione dei giornalisti internazionali che hanno reso noto, attraverso il loro lavoro e le “immagini”, l’eccidio di Halabija lo scorso 18 marzo 1988.
Tra i giornalisti vi era Ramazan Ozturk, le cui foto hanno fatto il giro del mondo ed in particolare quella che ritrae una madre uccisa che protegge il proprio figlio, anche dopo la morte. La crudeltà e la durezza di tali foto hanno portato molte persone ad interrogarsi sul perché di una barbarie così profonda nei confronti del genere umano. Oltre al giornalista turco Ramazan è stato premiato, alla presenza del sindaco Kdher Karem e del segretario del partito, Stefan Hjerten, giornalista svedese della TTSwedish News Agency  l’avvocato Jon Rud.
“In primo grado – ha affermato l’avv. Jon Rud- il tribunale ha sentenziato contro Saddam Hussein ed il suo regime di aver commesso “”crimini contro l’umanità” ma la Cassazione ha emesso il giusto verdetto voluto dalla comunità internazionale: genocidio. Questo è quello che hanno fatto al popolo Kurdo, genocidio”.
Subito dopo la cerimonia la delegazione è stata ricevuta presso l’abitazione del sindaco Khder Kareem. Fulgida Barattoni ha esortato il sindaco Kareem a concretizzare la cooperazione tra i due paesi.
In serata, infine, è arrivato il presidente internazionale dell’Ipb, Tomas Magnusson.

Valerio Martorana (addetto stampa del Comune di Mazzarino)

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Cronaca della cerimonia di ieri

17 marzo 2010 Pubblicato da roberto

Dalla delegazione in Kurdistan, a firma Valerio Martorana (addetto stampa del comune di Mazzarino)

COMUNICATO STAMPA

Mazzarino  –  E’ stato ricordato ieri martedì mattina l’eccidio di Halabija del 1988 attraverso un’apposita cerimonia che si è svolta nella cittadina del Kurdistan iracheno presso il mausoleo dei martiri e che ha visto il sindaco Vincenzo D’Asaro, insieme a Susanna Agostini, in rappresentanza del comune di Firenze, e Fulgida Barattoni, presidente dell’International Peace Bureau Italia, portare il saluto ai presenti leggendo un telegramma del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.

“Desidero far pervenire il mio cordiale saluto all’organizzazione “Mayors for peace” in occasione della commemorazione del bombardamento di Halabija che il 16 marzo 1988 provocò la morte di migliaia di cittadini inermi nella regione del Kurdistan iracheno. Il ricordo di quell’eccidio richiama la comunità internazionale ad un ulteriore impegno collettivo per la pace, per la messa al bando delle armi di distruzione di massa. L’Italia – ha scritto il Presidente Napolitano – è in prima fila nel contribuire alla ricerca di soluzioni che garantiscano la sicurezza e la stabilità in Iraq e nell’intera regione. L’elevata affluenza alle urne registrata nei giorni scorsi nel paese costituisce peratro un segnale incoraggiante circa la determinazione del popolo iracheno per l’affermazione della democrazia, dei diritti umani e del progresso della nazione. E’ con questi sentimenti- ha concluso Napolitano- che desidero esprimere il mio più sentito apprezzamento per l’impegno dell’organizzazione “Mayors for peace” e formulo i migliori auspici per il pieno successo questa iniziativa”.

“E’ stato davvero emozionante – ha affermato il sindaco Vincenzo D’Asaro- partecipare ad un evento così importante, vedere tutti quei familiari delle vittime con le foto dei loro figli uccisi dalle armi chimiche utilizzate da Saddam Hussein. Qui c’è una natura distrutta, un popolo da ricostruire attraverso dei giusti processi di democraticizzazione. La gente del luogo ti saluta con il sorriso, ha voglia di vivere, di ricominciare”.

Subito dopo la cerimonia la delegazione italiana si è recata presso il cimitero di Halabija per deporre una corona di fiori. Ha fatto seguito un pranzo con il Primo Ministro Kurdo e con il Ministro dei Martiri: “ho invitato queste due alte personalità politiche del paese a visitare la nostra terra di Sicilia e la mia città, Mazzarino, che lo scorso novembre si è proclamata ufficialmente città della pace”.

Nota: Oggi la delegazione incontrerà i giornalisti che nel 1988 furono testimoni degli effetti devastanti della strage.

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